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Chef Anna Cavallari e chef Paolo Griffa al Refettorio Milano

Una cena che nutre l’anima: Paolo Griffa al Refettorio Milano

Una cena che nutre l’anima è il format ideato da S.Pellegrino in collaborazione con Food for Soul, l’organizzazione no-profit fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore che quest’anno festeggia dieci anni di attività. 

Quattro episodi, quattro città, quattro giovani chef chiamati a cucinare nei 4 Refettori italiani di Food for Soul, spazi in cui il cibo recuperato diventa occasione di bellezza, accoglienza e rispetto.

A Milano, il Refettorio è realizzato in collaborazione con Caritas Ambrosiana, partner operativo che ogni giorno gestisce lo spazio e accoglie persone in situazioni di fragilità provenienti da tutto il mondo.

In ogni tappa, gli chef di Sanpellegrino Young Chef Academy incontrano la brigata di volontari e lo chef resident del Refettorio per preparare una cena speciale per persone vulnerabili. Non si tratta solo di offrire un pasto caldo, ma di restituire un’idea di accoglienza inedita: piatti pensati, curati, serviti con attenzione e cura. Al centro, l’ospitalità. Assi portanti del progetto, la trasformazione di ingredienti ordinari in piatti straordinari e l’attenzione all’isolamento sociale, temi su cui Bottura e Gilmore sono impegnati da ormai dieci anni. 

Una cena che nutre l'anima - Milano

Il menu della cena di Milano

L’antipasto è un’ode all’estetica vegetale: Carpaccio di pomodoro e fiori di montagna, un piatto fresco, leggero e cromaticamente vibrante, in cui Griffa ha messo in scena la semplicità solo apparente della natura portando fiori ed erbe raccolti da lui stesso nelle sue montagne. 

Come primo piatto, Tortiglioni al ragù di cortile: sapori autentici, familiari, in un sugo di carne saporito che recupera il valore del “cortile” come simbolo di condivisione e semplicità.

Il secondo piatto, Pollo alla griglia e cavolo glassato, fettine sottili e delicate da tenere succose nonostante i grandi numeri. La soluzione? Il giusto contorno e una salsa avvolgente per armonizzare il piatto.

Infine, il dessert. Griffa, che ha un passato da pastry chef e una personale golosità che non nasconde, ha voluto chiudere con un classico interpretato dal suo stile: Paris-Brest con crema pasticcera e ganache al cioccolato. Un dolce sontuoso, ricco, preciso, che ha conquistato tutti.

La parola agli chef: Paolo Griffa e Anna Cavallari

Com’è stata l’esperienza al Refettorio Milano? Cosa vi ha colpito di più?

Paolo Griffa: È stata un’esperienza molto intensa, un’opportunità per mettermi in gioco in un contesto nuovo, senza una vera preparazione preliminare. Cucinare con persone che non conosci, in uno spazio sconosciuto, e farlo sotto i riflettori, non è semplice, ma il livello di concentrazione e coinvolgimento è stato altissimo. Ho ricevuto una grande energia dai volontari, ed è stato bellissimo vederli sorridere e partecipare con entusiasmo.

Anna Cavallari: È stata una serata intensa! Poco tempo e tante ricette. Ma tutto sereno e delicato, come la cucina di Paolo.

Qual è stato l’ingrediente che vi ha messo più in difficoltà durante la cena?

Paolo Griffa: Le fettine di pollo! Di solito cuociamo petti interi, le fettine sono più difficili da tenere umide e succose, soprattutto quando si cucina per molte persone. Ma con il contorno giusto e la salsa adeguata, abbiamo risolto tutto.

Anna Cavallari: Paolo si è presentato con un vassoio di erbe profumate e autoprodotte tra cui la santoreggia. Molte non le conoscevo, non conoscevo i sapori. Ma con l’aiuto e le spiegazioni di Paolo è andato tutto liscio. 

Apri il frigorifero e trovi: funghi, burro e formaggio di capra. Cosa cucini?

Paolo Griffa: Una vellutata di funghi con funghi trifolati e un cremoso di capra che si sciolga nel piatto con il calore. Crostini di pane ai semi, olio buono e qualche erba spontanea per completare. Un piatto semplice ma di grande soddisfazione.

Anna Cavallari: Di sicuro una lasagna scomposta ai sapori montani (besciamella con burro e formaggio di capra e sugo di funghi più un pochino di nocciole).

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