Il mondo del fine dining è molto concentrato sul vino, ma grazie al boom delle birre artigianali, oggi i pairing cibo-birra sono sempre più sotto ai riflettori dell’alta cucina. Quanti tipi di birra esistono? Le tipologie di birra sono innumerevoli e non si possono distinguere solo tra birre chiare e birre scure come si faceva fino a non molto tempo fa. Per questo si parla sempre di più di stili di birra, profumi e sapori diventano molto più articolati e anche nella cucina di alto livello, la birra comincia a incuriosire. Ecco un elenco di varie tipologie di birra!
Pilsner
Di gradazione alcolica molto bassa (5% Vol circa), la Pilsner è uno degli stili di birra dal gusto più pulito e semplice. Si tratta di una birra chiara con un forte sentore di luppolo e spesso anche speziata. Una birra rinfrescante adatta ad accompagnare portate semplici grazie alla sua frizzantezza leggera.
Stout
Si tratta di birre scure ad alta fermentazione che vengono prodotte attraverso l’aggiunta di malto d’orzo e orzo tostati. Le Stout si dividono in diversi stili:
- Imperial Stout: scure ad alta gradazione alcolica;
- Milk Stout: contenenti lattosio;
- Dry Stout: scure e di sapore tostato;
- Chocolate Stout, sapore di carattere che richiama il cioccolato fondente.
IPA
Ad alta fermentazione e di gradazione alcolica che varia da 5.5 a 7.5% Vol, le IPA (India Pale Ales) hanno origine in Inghilterra intorno al 1700.
Le IPA più moderne, nate negli USA, si ispirano a quelle britanniche, ma il gusto è totalmente diverso. Quelle americane, nate negli anni ’70, derivano da una varietà di luppolo autoctono, ricco di aromi di resina e lievemente agrumati. Di colore giallo ambrato, le IPA statunitensi hanno sfumature aromatiche che possono variare anche molto. Ricordano il caramello, il pompelmo, la resina di pino, l’ananas, il mango e il limone. Tutte però hanno una lunga persistenza amara dal carattere deciso.