Figlio d’arte, di origini campane, Salvatore vive l’ambiente della cucina sin da piccolo, seguendo i genitori. Poi, cominciare a lavorarci per sostenere gli studi universitari in scienze e tecnologie alimentari. Intanto, realizza che la passione per la cucina in lui è molto forte: decide così di perseguire questa strada in maniera professionale. Dopo numerose esperienze internazionali, in Italia e all’estero, decide di tornare a casa, in Costiera Amalfitana. Qui si ferma per tre anni: lavora con il fratello Francesco al Faro di Capo d’Orso, una stella Michelin. È proprio durante questa esperienza che la cucina dei fratelli Sodano si manifesta in tutta la sua maturità, tra tecnica e creatività.
All’inizio del 2022 decide di cogliere l’opportunità di prendere il timone della cucina al Local di Venezia, città dove non aveva mai messo piede, ma in cui decide di approdare, conquistato dalle persone e dal progetto, in linea con il suo credo. È una sfida importante: richiede una totale immersione nella tradizione dei piatti veneziani, lo studio delle materie prime e delle ricette, ma anche la voglia di rimettersi in discussione. La sua idea? Rileggere in chiave contemporanea e innovativa la cucina lagunare, portando in tavola il territorio contaminato dalla propria esperienza.
La sua intelligenza interpretativa diventa uno strumento capace di declinare l’universo gourmet in piatti diretti, concreti, immediati, comprensibili al palato e schietti nel linguaggio. Ricette in cui la creatività incontra la tecnica, che si distinguono per la ricchezza di gusto e per l’eleganza, grazie anche a tecniche come la frollatura del pesce, che ha portato a Venezia dalle sue precedenti esperienze, quasi un’innovazione in città.
Per le sue ricette, infatti, ha bisogno che la texture della carne sia diversa, che il sapore sia più accentuato: l'utilizzo di pesce locale e di pezzature particolari contribuisce a rendere unici i risultati. Il suo è un racconto di Venezia fatto da chi viene da lontano, da chi sa innovare in maniera rispettosa, creando un gioco di rimandi, curiosità, contaminazioni e divertimento. Tra i suoi piatti più iconici, l'Anguilla, cicoria e tamarindo, il Risone con cannoce e xo di schie e l'Animella alla brace, cannolicchi e tenerumi.