Varcando la soglia di Duo si avverte subito un senso di pacata compostezza: luci morbide, arredi minimali, tavoli ben distanziati dove il legno naturale addolcisce una palette cromatica discreta. L’ambiente suggerisce la filosofia che anima la cucina di Marco Primiceri e Lucia De Prai: rigore, essenzialità, attenzione al dettaglio, senza alcuna forma d’esibizionismo. Non c’è spazio per eccessi superflui o accenti rumorosi; qui ogni elemento, dalla mise en place alla sequenza dei piatti, sembra orchestrato per introdurre l’ospite a una narrazione gastronomica lineare e contemporanea. Il menu si palesa come una dichiarazione di intenti, con composizioni che privilegiano la materia prima e la stagionalità. Le preparazioni, affidate a gesti esperti e pensati, si fanno portavoce di una cucina schietta, capace di valorizzare ingredienti freschi senza nasconderli dietro trucchi o sovrapposizioni gratuite. La provenienza degli ortaggi, delle erbe aromatiche e del pescato non viene mai ostentata, ma si ritrova nella schiettezza gustativa: piatti in cui il sapore della terra o del mare rimane integro, a volte appena sottolineato da una salsa saporita o da una croccantezza misurata. L’atmosfera della sala comunica una certa complicità silenziosa tra i due chef, che si riflette nei piatti dal taglio preciso, dal gusto netto, mai sopra le righe. La presentazione è curata senza eccessi scenografici, prediligendo l’armonia delle forme e dei colori: ci si trova davanti a composizioni che rispecchiano un pensiero concreto e coerente, privo di orpelli ma non meno raffinato. La Liguria fa capolino nei profumi degli oli, nelle sfumature verdi delle verdure di stagione, ma l’impronta regionale non si trasforma mai in una gratificazione compiaciuta della tradizione. Questo equilibrio rigoroso, marchio della mano di Primiceri e De Prai, si percepisce ad ogni assaggio, in piatti pensati per chi ricerca sincerità e misura. La presenza nella Guida Michelin evidenzia una coerenza stilistica rara: qui il percorso gastronomico elimina il superfluo, preferendo la trasparenza delle idee e un’estetica discreta, dove gusto e sostanza convivono in perfetto allineamento. Duo si afferma così come un indirizzo per coloro che desiderano misurarsi con la contemporaneità senza perdere la bussola della concretezza culinaria.
