Tra le proposte gastronomiche più interessanti del panorama abruzzese, Estrò si distingue per un approccio che unisce con finezza il rispetto delle radici locali alla ricerca di una nuova identità culinaria. Sotto la guida di Alfonso Della Croce, la cucina trasmette un equilibrio tra memoria e innovazione che emerge già all’ingresso: gli spazi, accoglienti ma essenziali, sono studiati per mettere al centro l’esperienza sensoriale, con dettagli in legno chiaro e linee pulite che richiamano un’eleganza rurale contemporanea. La luce filtrata dalle ampie finestre scalda l’atmosfera, mentre le note dei profumi di pane e arrosti si fanno strada già tra i tavoli, suggerendo una convivialità autentica ma mai scontata.
Il menu racconta una storia fatta di ingredienti scelti con rigore, con particolare attenzione alla stagionalità e alla provenienza locale. Qui il prodotto guida la mano dello chef, che predilige cotture delicate, accostamenti puliti e un’estetica essenziale— quasi a voler far parlare la materia prima più che l’artefice. Nell’impiattamento traspare una cura meticolosa: tocchi di colore naturale, fondi intensi e contrasti bilanciati invitano l’occhio a soffermarsi prima ancora che il gusto prenda il sopravvento. In ogni portata si riconoscono le sfumature della terra abruzzese: dal profumo delle erbe spontanee alle consistenze dei legumi lavorati con rispetto, passando per le carni dal sapore autentico e mai sovrastato da tecnicismi.
La filosofia di Alfonso Della Croce si svela nella scelta di non rincorrere la sorpresa a ogni costo, ma di costruire piuttosto un percorso coerente e schietto, dove la riconoscibilità dei sapori e la purezza degli ingredienti diventano cifra stilistica. La ricerca formale non scade mai nel manierismo: il piacere è affidato a equilibri garbati, alle variazioni leggere su elementi classici, all’armonia tra elementi rustici e richiami all’attualità gastronomica europea. Questo dialogo sottile tra reminiscenza e spinta evolutiva offre un’esperienza che appaga e incuriosisce, rinnovando a ogni assaggio una narrazione gastronomica che non perde mai di autenticità.