Varcare la soglia di MU Dimsum significa immergersi in un ambiente che comunica immediatamente cura e contemporaneità. La sala svela un equilibrio elegante tra linearità minimalista e accenti caldi: tavoli dalle linee pulite, luci soffuse che esaltano le tonalità naturali del legno e una discreta presenza di elementi orientali. L’atmosfera invita a un’esperienza gastronomica intima ma priva di formalismi eccessivi, in cui ogni particolare appare studiato per accompagnare senza distrarre.
La filosofia culinaria degli chef Andrea Rosselli e Yin Wei si legge nei dettagli, tanto nelle scelte estetiche quanto nell’approccio alla creazione del menu. L’ispirazione attinge dalla cucina orientale contemporanea, interpretata con precisione e sensibilità, ponendo la materia prima al centro di ogni gesto. Si avverte il desiderio di coniugare discipline lontane: l’arte delicata della manualità asiatica si fonde con una curiosità tutta italiana verso la sperimentazione, mantenendo una grande attenzione alla pulizia dei gusti e all’armonia tra sapidità, dolcezza e acidità.
Il percorso inizia spesso con piccoli assaggi dai profumi nitidi, in cui il vapore restituisce texture setose e impalpabili: il dim sum appare qui in forme lievi, caratterizzate da involtini sottili e ripieni equilibrati. Non si tratta di una riproduzione filologica dei grandi classici, bensì di una loro elegante evoluzione, che lascia spazio a interpretazioni inedite, talvolta sorprendenti nella combinazione di ingredienti locali e suggestioni asiatiche. Le cromie dei piatti – verdi vivi, rosati delicati, sfumature dorate – amplificano l’impressione di una narrazione sensoriale attenta a tutte le sfaccettature.
L’esperienza a MU Dimsum è scandita da un ritmo che predilige la quiete e l’ascolto: ogni portata invita a soffermarsi sulle consistenze, sugli equilibri aromatici, sul contrasto discreto tra dolcezza e mineralità. L’attenzione verso la stagionalità si riflette nella presenza di vegetali freschi, erbe aromatiche scelte con cura, brodi chiari che accarezzano il palato senza sovrastare. La ricerca degli chef si traduce in piatti misurati, in cui la precisione tecnica introduce una complessità sempre leggibile e mai ostentata. L’identità del locale si esprime nei dettagli che emergono poco alla volta, con la coerenza di un progetto maturato e riconosciuto dalle più autorevoli guide gastronomiche italiane.
