Attraversando la soglia di Pacifico, l’impressione è quella di entrare in uno spazio sospeso tra il ritmo vibrante di Milano e i profondi richiami dei paesaggi andini. L’ambiente, dallo stile sobrio e ricercato, richiama la terra d’origine dello chef Jaime Pesaque: finiture in legno scuro, pareti dai toni caldi e dettagli che sposano eleganza contemporanea e suggestioni etniche. Luci soffuse avvolgono i tavoli, creando la cornice perfetta per una cucina che non si limita a stupire i sensi, ma invita a scoprire un’altra dimensione del gusto peruviano. La filosofia di Pesaque si percepisce in ogni dettaglio, dalle scelte di dispensa all’elaborazione meticolosa delle ricette. Il suo stile, preciso ma libero da eccessi, esalta l’incontro tra tradizione andina e modernità, senza mai perdere di vista la riconoscibilità dei sapori. La freschezza è un mantra: ingredienti esotici come mais morado, corvina e ají amarillo arrivano in tavola in forme che svelano la loro intensità naturale, accostati a prodotti accuratamente selezionati in Italia per garantire autenticità e purezza. Pacifico costruisce la propria identità attraverso un menu che racconta il Perù nelle sue sfaccettature meno consuete alla scena milanese. I piatti si distinguono per presentazioni essenziali, curate nelle geometrie e nei colori: i ceviche si mostrano in porcellane lucide che esaltano la brillantezza dei pesci marinati, mentre note agrumate emergono già al primo sguardo, solleticando l’olfatto prima ancora del palato. Il contrasto tra crudo e cotto, tra acidità e dolcezza, accompagna l’intero percorso gastronomico, offrendo un equilibrio costantemente rinnovato tra comfort e sorpresa. Dietro ogni preparazione si legge un solido rispetto per la materia prima, mai sovraccarica di tecnicismi: il gesto rimane centrale, valorizzando la memoria del sapore originario senza privarlo di uno slancio attuale. Pacifico rifugge da qualsiasi eccesso di elaborazione, preferendo piuttosto lasciar parlare le texture dei tuberi andini, le spezie leggere e l’aroma fresco dei coriandoli. L’esperienza da Pacifico, più che un tributo alle origini peruviane, si traduce in una narrazione gastronomica coerente, dove tutto – dal piatto fino all’atmosfera – concorre a delineare un’identità distinta nel panorama milanese. Un luogo in cui il viaggio nei sapori diventa racconto organico, senza distorsioni o compromessi.
