Tra le vetrate luminose di un locale dal design lineare, dove i toni caldi del legno incontrano la sobrietà di dettagli minimalisti, prende vita un’atmosfera che invita alla scoperta senza eccessi. Da Røst, ogni elemento sembra pensato per mettere l’ospite a proprio agio: l’ambiente dialoga con la città circostante, ma si fa rifugio intimo, dove la frenesia milanese cede il passo a ritmi più distesi.
La cucina diretta da Piermaria Trischitta si distingue per una visione netta e coerente: si predilige la materia prima, scelta con attenzione e senza compromessi, e si respira una ricerca costante dell’essenzialità, quasi a volere denudare ogni piatto dallo superfluo. Nessuna rincorsa a stili codificati; qui la tradizione viene osservata con rispetto ma liberata da rigide interpretazioni, lasciando che il territorio entri nel piatto in modo sempre nuovo e discreto.
I sapori risultano nitidi, non artefatti, in portate che sanno sorprendere senza fare della stravaganza una bandiera. La stagionalità è protagonista evidente: ogni ingrediente viene lasciato parlare, con tecniche di cottura che ne rispettano le caratteristiche e accostamenti pensati per valorizzare la naturale freschezza. Nell’accostare consistenze e colori, il menu riflette una filosofia pragmatica e personale, capace di coniugare memoria e attualità. Non è raro, durante il pasto, percepire aromi erbacei che sussurrano storie di campagna oppure sfumature acide che risvegliano il palato senza coprire la delicatezza dell’insieme.
La presentazione dei piatti mantiene un equilibrio sobrio: porcellane essenziali, porzioni che privilegiano la qualità sull’abbondanza, elementi vegetali che ornano senza diventare sovrastruttura scenografica. Nessun virtuosismo superfluo, ma un’estetica matura, coerente con lo spirito del locale.
Røst si rivolge a chi cerca autenticità più che ostentazione. L’esperienza, scandita da un menu che cambia con le stagioni, riflette una dedizione artigianale per la genuinità. In questo contesto così misurato, chef Trischitta porta avanti una cucina che potrebbe definirsi istintiva più che intellettuale, capace di trasmettere la passione di chi ogni giorno sceglie di affidarsi solo a ciò che conta davvero: la bontà vera degli ingredienti e un mestiere vissuto con sincerità.
