Glamour e sostenibilità a misura di montagna. Non potremmo trovare formula migliore per definire l’essenza di Courmayeur, regina delle vette, che richiama in ogni stagione dell’anno amanti della natura e del bello (ma anche del buono). Questa celebre località alpina ai piedi del Monte Bianco, nell’area francofona della Valle d’Aosta, è stata segnalata tra le mete da visitare nel 2022 secondo il New York Times. Nella prestigiosa lista, dove si è piazzata tredicesima, è stata inclusa per la capacità di generare un grande interesse, senza dimenticare di tutelare l’ambiente e di preservarlo dal turismo di massa.
“Trovare un equilibrio tra turismo e conservazione in una città dove i famosi ghiacciai sono a rischio”, scrive il quotidiano americano, ricordando i protocolli di regolamentazione per l'accesso estivo alle valli Ferret e Veny, in modo da limitare il traffico nelle strade comunali. Qui la tutela ambientale si tocca con mano: basti pensare che la funivia che porta al Monte Bianco è alimentata con energia da fonti rinnovabili.
La sorpresa è che a Courmayeur, in alta quota, non si apprezza solo il maestoso paesaggio alpino: i foodies possono contare su diverse esperienze gastronomiche, che declinano i sapori locali in tanti modi.
Le esperienze food da non perdere a Courmayeur
La cucina stellata del giovane Paolo Griffa al Petit Royal
Foto courtesy Petit Royal
Courmayeur vanta un ristorante stellato: è il Petit Royal, all’interno del Grand Hotel Royal e Golf, che vede impegnato alla regia il giovane chef Paolo Griffa, che molti ricorderanno come finalista italiano di S.Pellegrino Young Chef Academy 2015. L’enfant prodige dell’alta cucina qui ha trovato le condizioni ideali per proporre un’arte impeccabile, che attinge dalle solide basi francesi, senza dimenticare di valorizzare antiche ricette locali reinterpretate con twist contemporaneo, erbe spontanee che il cuoco raccoglie personalmente e tipicità valdostane. Tra i nuovi piatti, ecco l’incenso delle formiche nello chawanmushi caldo con dashi di montagna, una declinazione del menu I love Aosta: una creazione ricca di concetti, prima delicata, che si fa pungente nell’evolversi della degustazione, in interazione con i camerieri. Sotto una brunoise di polpa di radici e tuberi (pastinaca, scorza nera e topinambur), voilà un budino morbido di larice dove si staglia la sagoma di una formica fatta con pasta di mirtilli selvatici e aglio nero. Al tavolo viene accostato un braciere, dove un tizzone acceso brucia l’incenso delle formiche, la resina solida raccolta dalle formiche e dalla brigata in estate, nelle vicinanze di un formicaio. Il piatto diventa un crème caramel invernale, salato, al profumo di bosco e di funghi. Tutto perfetto, tutto in chiave giocosa, creativa e allo stesso tempo alta. Un indirizzo che da solo vale il viaggio. Cosa chiedere di più?
Bere vino valdostano a L'Armadillo
Foto Facebook / armadillovineria
Si chiama L’Armadillo Vino - Cibo - Musica ed è stata premiata nel 2021 tra le migliori 10 enoteche con cucina d’Italia a Golosaria. Fondata dall’ex discografico Luciano Angelini, ospita eventi di musica dal vivo. Qui si viene per la scelta vastissima di etichette, da acquistare anche al dettaglio, con un’apertura incredibile al mondo dei piccoli produttori e dei vini valdostani, come il Vallée d'Aoste Blanc de Morgex et de La Salle doc, figlio dei vigneti più alti d’Europa. Non mancano i piatti invitanti in un menu assolutamente completo, che reinterpreta con tocchi moderni e creativi i sapori tradizionali. L'ambiente è raccolto, caldo e accogliente.
Shopping goloso e asporto al Pastificio Gabriella
Foto courtesy Courmayeur Mont Blanc
Il Pastificio Gabriella è uno dei traiteur storici di Courmayeur. Lavora con prodotti locali e la sua vetrina su Via Roma si riconosce dal capannello di gente che si forma davanti, attirata dalle bellissime torte di mele esposte. Qui si produce pasta fresca biologica, ma si preparano anche piatti pronti per l’asporto e si vendono prodotti tipici, a partire da formaggi locali quali la Fontina dop e il Fromadzo, a pasta semidura. Il classico esempio di bottega storica che non rinuncia alla tradizione, diventando parte integrante della città e del suo glamour.
Visitare una stalla e assaggiare formaggi alla Società Agricola Mont Blanc
Foto Best of The Alps for Courmayeur Mont Blanc
La Società Agricola Mont Blanc è l’attività che fa la differenza in una regione caratterizzata dall’allevamento vaccino. Sì, perché questa realtà, che si trova letteralmente ai piedi del Monte Bianco, anni fa ha iniziato una sfida, scommettendo sull’allevamento caprino.
Sfida vinta: la stalla è molto amata dai visitatori, così come il nuovo punto vendita, ampliato pochi anni fa. È possibile visitare la stalla e degustare sul posto i prodotti. Da non perdere lo stracchino, usato anche dallo chef stellato Paolo Griffa nelle sue ricette.
Visitare un laboratorio di spumantizzazione a 2.173 metri: Cuvée des Guides - Skyway Monte Bianco
Foto Giacomo Buzio
Si chiama Prié Blanc l’unico vitigno autoctono valdostano a bacca bianca a piede franco: trova nella Cave Mont Blanc il suo naturale interprete e nello spumante Metodo Classico una delle sue migliori espressioni.
La Cave Mont Blanc ha il suo laboratorio di spumantizzazione a 2173 metri sul livello del mare, all’interno della stazione intermedia di Skyway Monte Bianco. Qui il vitigno autoctono della Valle del Monte Bianco diventa la Cuvée des Guides Metodo Classico: le cento bottiglie magnum prodotte annualmente sono considerate un unicum nel panorama enologico globale.
Sosta gourmet sulle piste da sci a La Chaumière
Foto Best of The Alps for Courmayeur Mont Blanc
La Chaumière si trova sulle piste di Plan Checrouit, il comprensorio di Courmayeur: un locale con una delle vetrate più belle di Courmayeur, anche se non dà sul Monte Bianco. Dalle sue due terrazze, infatti, è possibile ammirare la meraviglia della Valle d’Aosta che da Courmayeur inizia e che si perde tra le anse naturali create dalle varie montagne e valli laterali. Due scelte: il bistrot e il ristorante gourmet, con una carta dei vini interessante per un locale sulle piste.
Assaggiare la polenta concia e la zuppa al vercuino alla Baita Ermitage
Foto courtesy Courmayeur Mont Blanc
La Baita Ermitage è uno dei locali storici di Courmayeur. Qui, in un ambiente rustico, la tradizione viene interpretata in maniera impeccabile. Da provare assolutamente, quando è stagione, la zuppa al vercuino, perché è l’unico luogo in cui la si prepara ancora. Di cosa si tratta? Il vercuino è uno spinacio selvatico che cresce solo al Villair, la frazione in cui si trova il ristorante, e che ha dato il nome anche agli abitanti di quel luogo, detti, appunto, i Vercuini. Ma si possono assaporare pure altre specialità locali: dalla polenta concia, con il formaggio, alla polenta e carbonada, un tipico spezzatino di carne.
Mixology d’alta quota a La Bouche
Foto La Bouche
La Bouche è uno dei templi della mixology ai piedi del Mont Blanc. Valentina Bianco, la giovane barlady e proprietaria del locale, voleva creare qualcosa che facesse crescere ulteriormente la cultura del bere miscelato a Courmayeur e la consapevolezza che i prodotti della Valle d’Aosta sono versatili e unici anche al di fuori del food. Ci è riuscita alla grande. Da provare uno dei suoi drink preparati con i tè e le infusioni di erbe e spezie, ma anche i cocktail personalizzati al momento, magari all'ora dell'aperitivo, accomodati a una delle "bolle" all'aperto (disponibili su prenotazione).
Mangiare vista ghiacciaio al Tavolo dell’Infinito
Foto Aiace Bazzana
Ebbene sì, a Courmayeur si può anche mangiare vista ghiacciaio e Dente del Gigante. Siamo a 3.466 metri sul livello del mare e questa magia è possibile grazie a un’operazione firmata Kartell e Skyway Monte Bianco. La buona notizia è che l’esperienza al Tavolo dell’Infinito è accessibile e non proibitiva: la tariffa è di 130 euro per due + biglietto a/r pari a 52 euro a testa.
Cena gourmet firmata Berton al Super G
Foto Giuseppe Geppo Di Mauro
I foodies possono trovare pane per i loro denti anche al Super G, l’Italian Mountain Club in posizione strategica sulle piste di Courmayeur. Un luogo celebre per il suo collaudatissimo après ski, ma anche per la proposta gourmet. Qui infatti, nello spazio che rievoca il motto “eat. sleep. ride. après ski. repeat”, il menu è firmato dallo chef stellato Andrea Berton, dell’omonimo ristorante milanese, grande appassionato di montagna. Protagonista è anche la musica, ingrediente imprescindibile che caratterizza le serate. Un'oasi gastronomica in quota aperta a pranzo, ma anche a cena (la funivia è attiva tutti i giorni fino alle 23.40), che fino a marzo ospiterà Taste the Stars, un ciclo di cene con i giovani talenti di S.Pellegrino Young Chef Academy. I prossimi appuntamenti? Il 12 febbraio ci sarà Alessandro Rapisarda, mentre il 5 marzo in cucina sarà ospite Antonio Romano. Prendete nota.