È a Prati che si concentrano alcune delle più interessanti aperture degli ultimi anni. D’altra parte è un quartiere che intercetta sia un pubblico romano, che i molti turisti che arrivano da queste parti per visitare San Pietro e il Vaticano. Pellegrini e non solo. E certamente non mancano neanche i pellegrini del gusto, che arrivano a Prati da tutta Roma alla ricerca di alcuni fra gli indirizzi più interessanti della piazza romana: cucina creativa e incursioni nella gastronomia internazionale fanno da contraltare ad alcuni fra i migliori banconi della città, dove la miscelazione è un’arte e non si disdegna neanche la parte food.
10 ristoranti da provare in zona Prati-Vaticano a Roma
Carter Oblio
Festeggerà fra poco i due anni l’indirizzo aperto a Prati dallo chef Ciro Alberto Cucciniello. Di origini campane, attinge talvolta dai ricordi di bambino, nonché dalla ricchezza dei prodotti della sua terra, così come da quella laziale, ma si diverte a stravolgere e stupire. La sua è una cucina circolare, quella del “non si butta via niente”, del recupero intelligente. Menzione d’onore per la degustazione dei pani (con olio e burro aromatizzato), ma è opportuno lasciare spazio anche per gli altri piatti perché da Carter Oblio è tutta una scoperta. Fra i piatti più recenti, le Fettuccine alla Tognazzi, omaggio all’attore che avrebbe compiuto 100 anni quest’anno, Bufalo bufala e alici, la Paella al salto.
Carter Oblio
Via Giuseppe Gioacchino Belli, 21
Roma
Taki Off
La novità è che da qualche mese è arrivato Andrea Fusco, gloria della ristorazione romana noto ai più come Giuda Ballerino (il nome del locale con cui prese la stella Michelin, nonché evocativo della sua grande passione per i fumetti). Taki già di per sé merita la citazione perché è un ottimo indirizzo per chi cerca una cucina giapponese di alto livello, in un ambiente moderno e raffinato, ma il progetto Off è l’ambizioso incontro fra la cucina italiana e giapponese. L’anima italica è rappresentata dallo chef, il cui compito è quello di pescare fra ricette e sapori del Sol Levante. Fusco ci tiene a dire che non è “fusion”, bensì come la chiama lui una “diatriba”. Cappasanta che incontra il foie gras su un letto di alghe wakame ne è un esempio, il Risotto agli scampi e anguilla laccata su fondo di manzo è un viaggio gustativo a tutto umami, l’Hamburger di Wagyu con shitake e misticanza gioca con un ingrediente premium della cucina giapponese, facendolo diventare un piatto che potrebbe far contento anche un bambino. Finale in dolcezza con i petit four che arrivano in una divertente bento box.
Taki Off
Via Marianna Dionigi, 62
Roma
Aqualunae
Aqualunae è una storia d’amore. Siamo in piazza dei Quiriti, con la fontana al centro in cui si specchia la luna. È il posto dove Paoloni è cresciuto, dove ha conosciuto la moglie Alessandra e dove ha scelto di creare il suo primo ristorante nel 2018. Dopo quattro anni, Aqualunae è un indirizzo affermato, dove si va per una cucina creativa ma con i piedi per terra e per un servizio sempre scenografico. L’azoto che fa una nuvola attorno alla Tartare di Fassona nel Bosco, il Sashimi di Wagyu scottato al tavolo sulla piastra al sale, così come il Tataki di Tonno marinato e affumicato paglia&fieno: sono tutti piatti che vengono finiti a tavola e che strappano facilmente una foto o un video. Nel frattempo Paoloni ha aperto un secondo indirizzo di Aqualunae, ma non proprio vicino: è andato in Austria, in Carinzia, a Himmelberg, per ritrovare i luoghi della sua infanzia e portare un po’ d’Italia in queste montagne. Un impegno in più per lo chef, ma anche l’occasione di stabilire un proficuo interscambio fra Roma e l’Austria.
Aqualunae
Piazza dei Quiriti 19/20
Roma
Pulejo
Davide Puleio è un vero cavallo di razza. Quando ha aperto a Roma, fresco di stella già conquistata a Milano, Pulejo ha attirato subito l’interesse dei foodie. Confermando in pieno le aspettative: il locale che porta – quasi – il suo nome lo rappresenta perfettamente, ripercorrendo il meglio della sua cucina (su tutti il risotto MI-RO e il Peperone come manzo) e dando nuove soddisfazioni gustative, oltre che un servizio accogliente, elegante, ma non ingessato. Da Pulejo si sta bene e ci permettiamo di azzardare anche una scommessa: già le principali guide si sono accorte di lui e chissà che non torni presto a vestire la casacca col macaron.
Pulejo
Via dei Gracchi, 31
Roma
Aede
Cuore scandinavo e anima italiana perché qui si fa cucina nordica, con ingredienti nostrani. Aede è frutto dell’idea di un italiano che si è formato andando nella sua carriera sempre un po’ più a Nord, fino ad arrivare al Relæ di Copenhagen, esperienza che l’ha folgorato. È Fabrizio Cervellieri, chef e socio del locale di via Cesi, che insieme a Tommaso Falconi, che si occupa della sala, ha aperto questo indirizzo in salsa nordica a Prati. Piatti dai nomi più che essenziali (in pratica solo gli ingredienti principali), utilizzo massiccio delle tecniche di fermentazione, scelta delle materie prime orientata alla sostenibilità e turn over costante dei piatti.
Aede
Via Federico Cesi, 22
Roma
Carnal
In attesa di conoscere il destino di Roy Caceres, già chef stellato che secondo i rumors starebbe nuovamente scaldando i motori del fine dining, non lasciatevi sfuggire questo indirizzo in cui lo chef colombiano ha lasciato libero sfogo alla sua anima latinoamericana. Morso Sabroso non è solo il payoff, è anche la promessa di dare grandi soddisfazioni gustative, fra piatti di carne, vegetali e di pesce dall’anima caliente. Tacos, empanadas, picanha… un viaggio nella cucina del Sud America non senza i colpi da maestro di Caceres, capace di rendere tutto più interessante e ben presentato.
Carnal
Via dei Gracchi, 19
Roma
Chorus
Già solo la location vale il viaggio, perché il Chorus si trova nella vecchia sala del coro dell’Auditorium della Conciliazione. Finestre altissime, busti di papi e un enorme ed elegantissimo bancone bar disegnato dal famoso bartender Massimo D’Addezio, vera anima del locale. La parte cucina è stata affidata ad Arcangelo Dandini (patron de L’Arcangelo e Supplizio), che ne ha curato la consulenza, ma non si può uscire dal Chorus senza aver chiesto un cocktail al maestro D’Addezio.
Chorus
Via della Conciliazione, 4
Roma
Alto
È stata una delle aperture più apprezzate dell’estate, specialmente per la terrazza panoramicissima del settimo piano, che si è affermata rapidamente come place to be. Ma anche al sesto e al settimo la vista non scherza e la proposta spazia dall’aperitivo alla cena, il tutto sempre condito da musica, con il djset (discreto) sempre attivo. D’altra parte siamo all’interno del The First Musica, terzo indirizzo del gruppo di hotel di lusso Pavilions, appunto dedicato alla musica. Ottimi cocktail, servizio bistrot con piatti più semplici, le pizze studiate per Alto da Jacopo Mercuro di 180g e una zona ristorante che sta studiando una proposta tutta dedicata al pesce.
Alto
Via Pietro Cossa, 1B
Roma
Settembrini
Il nuovo corso di Settembrini è iniziato da quando la famiglia Tagliaferri, patron del Gruppo Achilli, ha rilevato quello che è sempre stato il salotto buono di Prati. A due passi da piazza Mazzini e dalla sede della Rai, il grande bar che prende il nome dalla via che lo ospita è sempre stato il punto di riferimento per tutte le ore. Con la nuova gestione, affidata alla terza generazione di Achilli, Alessio Tagliaferri, l’idea è stata di attrarre una clientela giovane, in un ambiente fresco e dinamico. Per realizzare il proposito sono stati chiamati due nomi che già avevano fatto bene da Baccano, Alessio Giovannesi per la parte cocktail e Marco Milani per la cucina, ed è stata messa a punto anche la proposta pizza con Settembrini al 25, con gli impasti affidati a Mauro Meddi.
Settembrini
Via Settembrini, 21
Roma
Freni e frizioni draft
Loro sono quelli del Freni e Frizioni, che hanno rivoluzionato l’idea dell’aperitivo a Roma, grazie alle idee di bartender star della miscelazione romana come Riccardo Rossi e Christian Bugiada. Adesso sono partiti con una nuova idea rivoluzionaria: il cocktail alla spina. Fatevi attirare dal colorato bancone e scegliete il drink che preferite e in pochi secondi il gioco è fatto. Qualche minuto in più per abbinarci una delle ottime pizze messe a punto da Matteo Carducci: farine selezionate, lievitazioni lente e doppia cottura per un risultato più crunchy, che si va a esaltare soprattutto con le ripiene.
Freni e Frizioni Draft
Via Sforza Pallavicini 12
Roma