Si trova a Radda in Chianti, sulla strada dei vini che collega Firenze a Siena, nel cuore di una delle regioni più famose al mondo per i suoi vigneti e uliveti. Pieve Aldina, il decimo indirizzo della collezione Domaines de Fontenille, approdata in Italia dopo il Luberon, Marsiglia, Minorca e tante altre destinazioni internazionali, è un incantevole hotel-cittadella, immerso nella campagna toscana. È costituito da un complesso architettonico di pietra forte, composto da quattro case con tetti a battente, che si erge tra giardini terrazzati e uliveti.
Un buen retiro dei tempi moderni, immerso nella natura, perfetto per rilassarsi e per assaporare, al ristorante Le Rondini, la cucina dello chef fiorentino Niccolò Pini, che propone piatti ispirati alla tradizione regionale, riletti in chiave personale. Sarà proprio il cuoco di casa a far conoscere Oltralpe la bontà della tradizione toscana: nei mesi di chiusura invernale, infatti, partirà per un tour in Francia, durante il quale verrà ospitato nelle cucine di alcuni dei suoi colleghi, nelle altre proprietà della collezione. Il programma? Dal 29 novembre all'1 dicembre sarà a Primard, vicino Parigi, dal 5 all'8 dicembre andrà a Les Bords de Mer (Marsiglia), mentre dal 12 al 14 dicembre sarà ai fornelli di Domaine de Fontenille (Provenza), e dal 20 al 21 dicembre a Las Hortensias du Lac (Lago di Hossegor).
Volete conoscere meglio Pieve Aldina e Le Rondini? Ecco tutto quello che dovete sapere su questa struttura d’eccezione.
Pieve Aldina: la location

Gli interni di Pieve Aldina | Foto Sylvie Bequet
Pieve Aldina, dicevano, è un hotel costituito da quattro edifici che formano un complesso di 2 mila metri quadrati, circondato da 40 ettari di uliveti. La location riflette le caratteristiche dei tipici casali toscani: spessi muri esterni, tetti in tegole, intelaiature in legno, infissi in mattoni o pietra di granito, portici in pietra e cortili interni.

Pieve Aldina: un dettaglio della location | Foto Sylvie Bequet
Un complesso di origini antiche, tanto che uno dei quattro edifici, già residenza estiva dei Vescovi di Siena, oggi è classificato come “patrimonio storico italiano”. Non manca una chiesa del X secolo, quella di Santa Maria Novella, tra i più importanti esempi di architettura romanica del territorio fiorentino. È in questo contesto unico che sorgono 22 camere e suite, concepite nel rispetto delle strutture originali, che coccolano gli ospiti con ampi volumi e spazi generosi.

L'enoteca e la cucina di Pieve Aldina | Foto Sylvie Bequet
La luce e le linee contemporanee caratterizzano gli ambienti, tra mobili eleganti di design firmati Gervasoni, piastrelle rettangolari in cotto sul pavimento che evocano morbide geometrie di antiche aiuole e gli effetti di vernice imbiancata sulle pareti. Un inno alla purezza e alla natura, richiamato anche dalle foto di Dune Varela stampate su lastre di marmo di Carrara, e dagli “erbari” di Stéphanie Montaigu.
Le Rondini: la cucina e il menu

Lo chef Niccolò Pini | Foto Yann Deret
Aperto anche agli ospiti esterni, Le Rondini è il ristorante principale di Pieve Aldina. Circa cinquanta coperti, distribuiti in un’ampia sala a volta, oppure in giardino, durante la bella stagione. Ogni giorno la cucina attinge dagli ortaggi portati dai produttori locali e dai giardinieri, alla base dell’ispirazione dello chef Pini.

Pici senesi al ragù di capriolo con olive leccino e arancia candita | Foto Yann Deret
Il risultato? Un menu che rivisita in modo raffinato la cucina della tradizione regionale, celebrando prodotti tipici come i tartufi, ma anche le erbe selvatiche, la frutta e la verdura del territorio. Ecco allora antipasti quali la Panzanella toscana e la Tatin di verdure dell’orto, servita con spuma soffice di sedano rapa, tartufo fresco di stagione, oppure la pasta fresca, che spazia dai Pici senesi, con ragù di capriolo, olive leccino, arancia candita, ai Bottoni di pappa al pomodoro. E non manca la gustosa carne locale, con proposte come il Filetto di bovino toscano, servito con patata viola, cipollotto alla brace e il suo olio.

Una creazione dello chef Niccolò Pini | Foto Yann Deret
Ma la proposta gastronomica di Pieve Aldina cambia a seconda del momento. Se per le situazioni più informali ci si siede alla tavola degli ospiti nella cucina della mamma, per assaporare specialità come gli gnocchi o i cantucci alle mandorle, da abbinare al Vin Santo, nella vicina enoteca, in qualsiasi momento del dì si possono degustare vini, formaggi e salumi locali, dalla finocchiona al Pecorino aromatizzato alle erbe. Il tutto, ça va sans dire, da annaffiare con un calice di Chianti Classico Riserva.