Ha rappresentato la prima insegna di “pizzeria gourmet" a Milano, quando il movimento che ha rivoluzionato l’arte bianca nel segno della qualità era ancora agli esordi. Lievità, nata con una prima sede in via Ravizza 11 nel 2015, e oggi presente nel capoluogo lombardo con altri quattro locali, ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo di un nuovo modo di intendere la pizza: leggera, digeribile, preparata e farcita con ingredienti scelti. Una proposta che, ancora oggi, coniuga la tradizione napoletana con le istanze contemporanee. A contribuire alla sua fama, oltre a riconoscimenti quali i 2 Spicchi della Guida del Gambero Rosso, la vittoria del programma televisivo 4 Ristoranti di Alessandro Borghese come miglior pizzeria di Milano.
Di origini campane, il maestro pizzaiolo Giorgio Caruso, che ha fatto una scelta di vita, passando dal mondo dell’arte e della scultura al mondo dei lievitati, ha messo a punto un impasto con caratteristiche ben precise, che contraddistinguono la proposta di Lievità: un’insegna che ha deciso di scommettere su uno dei prodotti della cultura gastronomica italiana più “democratici” e “inclusivi”.
Scoprite qui di seguito la proposta di Lievità attraverso le pizze più iconiche.
Come è fatta la pizza di Lievità: impasto e ingredienti
Segni particolari dell’impasto di Lievità? Lievitazioni lunghissime, fino a 72 ore, grammatura delle singole pagnotte di 220 grammi (a differenza della tradizione napoletana che talvolta vede superare i 300 grammi a porzione), poco sale per non coprire i sapori degli ingredienti del topping, uso di una percentuale molto bassa di lievito di birra essiccato, per creare una biga di pre-impasto che si lascia lievitare per 48 ore e l’utilizzo di farine macinate a pietra, con un indice glicemico più basso, grazie alla presenza di crusca e germe di grano. Da Lievità non manca la possibilità di chiedere la pizza con impasto integrale, a base di farro.
Tutte le ricette messe a punto da Caruso sono preparate con ingredienti italiani di qualità, di piccole e medie attività: pizze dal sapore equilibrato, studiate secondo un corretto bilanciamento dei prodotti usati. Se i pomodori sono in conserva, per garantire una resa uguale in ogni periodo dell’anno, la mozzarella di bufala arriva dall’azienda zootecnica agricola Antonio Jemma di Pignataro Maggiore, vicino Capua (Ce), mentre i salumi provengono quasi tutti da Bergamo, dall’azienda di Edoardo Gamba, e sono senza conservanti, insaporiti solo da sale e spezie.
Lievità a Milano: le pizze più iconiche da assaggiare
Accanto alle diverse declinazioni di pizza Margherita, il maestro Giorgio Caruso ha studiato ricette signature che rappresentano le pizze più iconiche da assaggiare da Lievità. “Per niente al mondo perdersi la nostra San Marzano con Bufala e la classica e intramontabile Montanara", dicono da Lievità. Un classico della tradizione partenopea, quest'ultima, ossia la pizza fritta nell’olio bollente e farcita a crudo.
Scoprite qui di seguito le pizze più iconiche di Lievità, da assaggiare almeno una volta.
Pizza Carbonara Bugiarda
Tuorlo di zucca, Prosciutto di Parma Dop croccante, fiordilatte di Agerola, Pecorino romano Dop, pepe nero macinato fresco e olio evo Nocellara Monocultivar
Pizza Pistacchio
Pesto di pistacchi siciliani, fiordilatte di Agerola, scaglie di Parmigiano Reggiano Dop, scorza di limone, basilico e olio evo Nocellara Monocultivar.
Pizza Ciambotta (vegana)
Melanzane, zucchine e peperoni grigliati, patate di Avezzano schiacciate, cipolla rossa, pomodorini datterini, polvere di olive nere, basilico, menta e olio evo Nocellara Monocultivar
Pizza Verdeoro
Emulsione di friggitelli con colatura di alici di Cetara, fiordilatte di Agerola, pomodorini gialli del Vesuvio, alici di Cetara e olio evo Nocellara Monocultivar.