Con le sue spiagge paradisiache e il suo entroterra brullo e selvaggio, la Sardegna è una delle mete più gettonate in estate. Ma è anche una regione che sta riscoprendo progressivamente il suo côté gastronomico, con proposte fine dining e non solo.
Dove mangiare in Sardegna? Difficile riassumere la variegata proposta di questa terra ricca di storia e di sapori. Iniziamo il nostro viaggio dal nord ovest della Sardegna, con i consigli su dove mangiare a Sassari e dintorni. Nel capoluogo, in particolare, qualcosa sta cambiando: nuova linfa scorre nell’offerta food della città, che ha da poco acquisito un giovane talento come lo chef Vincenzo Russo, tra i pupilli di Antonino Cannavacciuolo, chiamato alla regia del ristorante Trigu, per impostare ex novo la cucina. Ma anche nei dintorni di Sassari, da Alghero a Porto Torres, non mancano indirizzi interessanti.
Scoprite, qui di seguito, dove mangiare a Sassari.
Mangiare a Sassari e dintorni: i ristoranti da provare
Trigu, Sassari
Foto Natalia Ghiani
Si trova in pieno centro a Sassari il ristorante Trigu: uno spazio gourmet che, dopo il restyling, ha iniziato un nuovo percorso all'insegna della cucina d'autore, per volontà del patron Salvatore Marangoni: prima con la consulenza dello chef Anthony Genovese, due stelle Michelin a Il Pagliaccio di Roma, poi scommettendo sul giovane Vincenzo Russo, allievo di Antonino Cannavacciuolo, che ha preso le redini in cucina prima poco prima dell’estate. Talento under 30 di origini partenopee, Russo vanta una lunga esperienza al fianco del famoso bistellato campano: “Sono stato sette anni a Villa Crespi, poi ho lavorato come sous chef del Cannavacciuolo Bistrot di Torino”, racconta. Ora, per la prima volta, si trova alla guida di una brigata in qualità di chef. E si sta facendo conoscere e apprezzare sempre più dai sassaresi, grazie a una cucina molto godibile ed equilibrata, raffinata e leggibile, che dosa abilmente una radice campana con una componente sarda. Al suo fianco, il sous chef e pastry chef Paolo Ecca, di origini sassaresi, che lo aiuta nella selezione dei prodotti e delle materie prime locali, forte di esperienze importanti alla corte stellata di Stefano Deidda a Cagliari, ma anche in hotel 5 stelle come il Villa Lattanzi, dove i due giovani cuochi si sono conosciuti. Da provare? Un girotondo di entrate con pizza fritta farcita con scampi e tartufo locale di Monte Albo e pizzetta in padella, ma anche l’omaggio a Cannavacciuolo, La triglia che ricorda una parmigiana, farcita con parmigiana di melanzane e sormontata da chips di melanzane su crema di triglia. E ancora, Muggine in crosta di pane speziato servito con la sua pelle croccante, foglia d’ostrica, salsa d’ostrica e finito al tavolo con salsa allo Champagne. Da provare anche Le perle del mare, ossia gnocchi di sgombro al nero di seppia con crema di sgombro, serviti con salsa scampo, salsa peperone, salasa al prezzemolo e polvere di peperone, per proseguire con l’Astice servito con zucchina alla scapece e la mitica Fregula con brodetto di mare, servita con salsa al nero di seppia, emulsione di scampi e lattuga di mare. E per chi vuole portare il palato a spasso nell’entroterra, imperdibile il maialino arrostito e servito su salsa e caramello al passion fruit.
Al Refettorio, Alghero
Foto Mariarosaria Bruno
Al Refettorio si trova in un caratteristico vicolo del centro storico di Alghero ed è un vero e proprio punto di riferimento per il fine dining della Riviera del Corallo. Alla regia, lo chef algherese Cristiano Andreini: figlio di una famiglia di ristoratori, ha conquistato grandi traguardi come la stella Michelin. Dopo la sua esperienza in Russia, alla guida di uno dei più famosi ristoranti di Mosca, all’interno dell’Hotel National, qualche anno fa è tornato nella sua terra d’origine. Qui ha avviato Al Refettorio, appunto, dove i sapori locali sono interpretati in chiave contemporanea, alleggeriti ma fedeli al territorio e alla sua tradizione. Una moderna trattoria, elegante e raffinata, dove la proposta ruota attorno alla grande qualità e alla freschezza della materia prima, con ingredienti provenienti da piccoli produttori locali, segnalati all’interno del menu come “gli amici fornitori e i loro prodotti”. In carta si spazia da classici interpretati a regola d’arte come le orziadas (anemoni di mare) fritte a specialità del territorio lette con guizzo, come la Paella di Fregula, con ragù di polletto, gamberi, cozze e melanzane brace. Non mancano proposte accattivanti come i Riccioli di pasta al crudo e cotto di tonno e limone o il Polpo croccante, salsa al pomodoro alla brace, ricotta e olive. Tra i signature dello chef anche i Tagliolini in crosta di pecorino e salvia, servita con bottarga di muggine o tartufo.
Mabrouk, Alghero
Foto Mariarosaria Bruno
Sempre nel centro storico di Alghero, a pochi passi dalla Cattedrale di Santa Maria, un altro indirizzo vale la pena di essere scoperto. Si chiama Mabrouk ed è la tipica trattoria moderna di pesce, dove vengono servite specialità tradizionali, proposte nei diversi menu degustazione disponibili: menu crudi (solo su prenotazione), che include anche l’Astice alla catalana, tipica algherese (una ricetta che ricorda i natali spagnoli della città), oppure il menu dedicato ai primi e ai secondi di mare. Il pesce arriva da una cooperativa di pescatori locali, strettamente legata alla gestione. Cosa si assaggia? Si va dalla caratteristica Agliata algherese, un antipasto di pesce condito con salsa a base di pomodoro, aglio e aceto alla pasta al tonno, dal tonno marinato all’arancia ai paccheri al tonno serviti con il nero di seppia. L’importante, qui, è prenotare per tempo.
Il mercato del pesce di Alghero
Foto Mariarosaria Bruno
Un’altra opzione per mangiare pesce fresco nella città di Alghero, in una modalità un po’ rustica, semplice e genuina allo stesso tempo, è provare il ristorante interno al Mercato di Alghero di via Sassari, nel centro storico. Qui si viene per ammirare banconi pieni di delizie ittiche e prodotti agricoli a chilometro zero, ma anche per fermarsi a pranzo. Si sceglie direttamente dal banco il pesce desiderato e si attende il tempo della cottura. Nell’attesa di un saraghino cotto al sale nel grande camino (una meraviglia di portata "monumentale", su cui è impossibile non gettare lo sguardo), ecco servite le cozze alla griglia o la frittura di pesce misto. Tutto freschissimo, tutto abbordabile, semplice e autentico.
Li Lioni, Porto Torres
Foto Instagram | Panefratteria Li Lioni
Ci spostiamo in campagna, poco distante da Porto Torres, dove Li Lioni rappresenta un approdo sicuro per tutti i food lovers, nell’omonima tenuta. Si tratta di un ristorante a gestione familiare che prende per la gola con specialità locali interpretate con mano sicura e piglio casalingo. Non manca la Panefratteria, dove il tipico pane frattau (pane carasau, secondo tradizione condito con pomodoro, uova e pecorino) è protagonista, declinato in tanti modi a seconda della stagione. Al ristorante, invece, vengono serviti sottoli homemade, formaggi stagionati nella cantina di proprietà, ma anche ottimi salumi locali. Da provare la pasta fresca fatta in casa come maccarones de busa con carne o i culurgiones, i caratteristici ravioli dell’Ogliastra, oltre alle carni cotte nel camino, dall’agnello al porcetto.
San Gavino, Porto Torres
Foto Instagram | ristorante_san_gavino
In piazza Marconi, a Porto Torres, San Gavino è un ristorante con pizzeria molto amato e frequentato dai locali. Atmosfera semplice, mood genuino e una cucina di mare che qui la fa da padrona: si va dalla pasta con molluschi e bottarga alla fregula con pesce, dalla frittura del Golfo alla tagliata di tonno, dagli arancini di pesce alle crudité. E per chi vuole mettere i piedi a terra? C’è il maialetto al mirto.