Si trova a Lovere, sulla sponda bergamasca del lago di Iseo, l’Osteria La Torre. Una realtà giovane, aperta due anni fa da due amici che hanno deciso di intraprendere questa avventura insieme. “Io sono un grande appassionato di vini, mentre Oleg è uno chef con belle esperienze professionali alle spalle”, racconta Marco, uno dei due founder. “È stato emozionante inaugurare un ristorante nella piazzetta principale del centro storico di Lovere, il nostro paese, che è anche uno dei Borghi più Belli d’Italia”, continua.
In questo “ristorante con la passione per il vino”, come si definisce, si viene per mangiare bene e per bere altrettanto bene, assaporando soprattutto piatti di carne ben eseguiti. “Ci siamo concentrati sulle proposte di terra, più che sulla cucina lacustre, perché mancava un’offerta di questo tipo nella zona”, commenta Marco. La filosofia ai fornelli? “Selezioniamo una materia prima di altissima qualità, che cerchiamo di toccare il meno possibile: non la lavoriamo molto, in modo da servirla al cliente in tutta la sua genuinità”. Ecco allora prodotti di nicchia ricercati e creazioni dall’approccio moderno, con qualche classico immancabile in menu. Come abbinare i piatti proposti ai vini? Ecco, qui di seguito, tutto quello che dovete sapere, con qualche idea per lasciarsi ispirare anche a casa.
Osteria La Torre: come abbinare i vini ai piatti con i sapori del territorio
“Abbiamo una carta dei vini di oltre 250 etichette, ma siamo solo all’inizio, pensiamo di aumentare l’offerta”, spiega Marco. “Ci sono parecchi fuori carta: la nostra idea è quella di andare al tavolo e suggerire al cliente l’abbinamento perfetto in base ai suoi gusti o a cosa ha scelto da mangiare”, prosegue. “In realtà, vedo che molti ristoratori stanno adottando questa filosofia: avere un carta, ma parlare con l’ospite e capire cosa abbia voglia di bere, in modo da proporre un’offerta enologica su misura. Questo serve anche per instaurare un rapporto di fiducia con il cliente, che è la cosa più bella di questo lavoro”, racconta.
Oltre alle proposte alla carta, all’Osteria La Torre è possibile scegliere un menu degustazione con abbinamento vini, che cambia a seconda della stagione (60 euro a persona, con vini 30 euro): un percorso di cinque portate, che include due antipasti, un primo, un secondo e un dolce. “Ci leghiamo un po’ alla tradizione con questo percorso: immancabile la pasta fresca fatta in casa, a partire dai casoncelli”, precisa Marco. Un assaggio delle proposte e del pairing con i vini? Scoprite qui di seguito tre abbinamenti perfetti, a cui potete ispirarvi anche a casa.
Patata confit al tartufo - Barolo, Cabernet Sauvignon o Pinot Nero
Cominciamo da un antipasto vegetariano, morbido e avvolgente: una Patata confit con formaggio e tartufo nero della Valle Camonica. “Si tratta di una patata cotta a bassa temperatura nell’olio, ripiena di formaggio Camembert o Bre di Breno e tartufo nero della Valle Camonica”, spiega Marco. “Un piatto perfetto da abbinare a un vino rosso strutturato: un Barolo o un Barbaresco se restiamo in Piemonte, oppure un Cabernet Sauvignon o un Sangiovese, se andiamo in Toscana. A chi invece preferisce sconfinare in Francia, suggerisco Pinot Nero della Borgogna.
Casoncelli - Valcalepio o Merlot
Non manca mai la pasta fresca, a partire dal Casoncello homemade. “I mitici casonsei alla bergamasca, ossia la pasta fatta in casa, ripiena di pangrattato, carne, Parmigiano e amaretti, viene condita con burro, salvia e pancetta”, spiega Marco. “Visto che siamo Bergamo, con questa specialità rimarrei nel territorio e abbinerei un rosso locale come un Valcalepio o un Merlot. In generale, per chi vuole replicare l’abbinamento a casa, suggerisco un buon vino rosso strutturato”.
Guancia brasata - Barolo o Barbaresco
Tra i secondi di carne più amati, ecco la Guancia di manzo brasata al vino rosso con crema di patate. “Questo è un piatto che si usa molto in queste zone, davvero goloso. Utilizziamo un Barolo base per brasare”, racconta il founder. L’abbinamento perfetto? “Abbiniamo la guancia a un vino rosso piemontese come un Barolo o un Barbaresco, oppure, in alternativa, a una bollicina persistente, che vada a sgrassare il palato”.