Molti lo hanno conosciuto a L’Imbuto di Lucca, dove ha conquistato cuori e palati con il suo approccio irriverente e giocoso, ma soprattutto con piatti iconici come la mitica Bistecca Primitiva, carne di manzo cruda servita su una corteccia di pino caldo. Ora, però, lo chef Cristiano Tomei porta la sua cucina rivoluzionaria a Milano, dove da meno di una settimana ha inaugurato Corteccia: questo è il nome (non casuale) che ha scelto per la sua nuova osteria contemporanea meneghina. Il primo locale nel capoluogo lombardo firmato dal cuoco ex surfista, originario di Viareggio, si trova in pieno centro, in corso Europa 12, e già si candida a diventare uno degli indirizzi più frequentati della città. La filosofia con cui Cristiano Tomei apre il nuovo ristorante a Milano è la stessa che anima L’Imbuto, come racconta lui stesso, ma certamente declinata in chiave più diretta e concreta, pensata per una clientela variegata - dal curioso che lo segue nelle apparizioni televisive al giovane appassionato di cucina, al business man.
Corteccia di Cristiano Tomei: la location
Il format di Corteccia è stato messo a punto dallo chef assieme a Food Media Factory, con l’idea di proporre piatti facilmente riconoscibili, con radici solide, preparati con ingredienti stagionali, di mercato. Il ristorante si sviluppa all’interno di uno spazio polifunzionale, con il coworking di Cofoundry al piano superiore. La location riflette il mood contemporaneo e creativo dell’osteria: una sala capiente (in totale ci sono 67 coperti interni), un bancone con una decina di coperti e un privé dominato da un grande tavolo “imperiale”, mentre con i primi caldi verrà inaugurato il dehors con 15 posti a sedere.
L'interior design è giocato sui colori della terra, marrone, arancione e ocra, che rimandano a tonalità calde e accoglienti, con riferimenti all’estetica degli anni Settanta, un periodo molto amato dallo chef.
Ecco allora le pareti dalle tappezzerie psichedeliche, ma anche l’arredamento semplice e dal tocco vintage. Nel privé, invece, campeggia un grande ritratto dello chef, firmato dal fotografo Lido Vannucchi.
Corteccia di Cristiano Tomei: il menu
La creatività di Tomei, che è solito osare con accostamenti arditi e originali, nella versione comfort prende per la gola con piatti leggibili e portate uniche, che vengono tutte accompagnate da contorni di stagione. Ecco allora i Tortelli Olio d’Erbe, il Fritto misto milanese, ma anche piatti che omaggiano Milano come Roastbeef e ossobuco o Riso, cipolla e zafferano.
Non mancano alcuni piatti iconici dello chef come i Pennoni panna e prosciutto e la Crema catalana al Parmigiano e cervella. Ancora, Insalata di faraona invernale e sapori più “selvaggi” come il Cervo al vermut e il mitico Filetto di manzo in pineta. Oltre al remake di classici come L’anatra all’arancia e a sapori marini quali Calamari con ripieno di zimino e fritto di gamberi di fondale.
Per chi vuole provare più piatti, invece, c’è il menu degustazione (5 portate e dessert: 100 euro, vini esclusi). La selezione dei vini, che è stata curata dallo stesso Tomei, si focalizza su piccoli produttori bio.
A proposito di dessert, vale la pena assaggiare le celebri “Peschine” di Prato del maestro pasticciere toscano Paolo Sacchetti, fuoriclasse dell'arte dolce che per la prima volta approda a Milano, nel menu di Corteccia, con queste creazioni che hanno fatto la storia della pasticceria: due pan brioche bagnati all’alchermes uniti da uno strato di crema pasticciera. Semplicemente irresistibili.
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