Sta per spegnere le prime due candeline Dialogue a Brescia, il locale fondato dal bartender Adrian Cristian con la moglie Adela Paul, che in poco tempo è diventato un punto di riferimento per la città lombarda e non solo. Difficile etichettare questo indirizzo da non perdere, dallo spirito contemporaneo e dall’anima versatile e multiforme, “che è innanzi tutto casa nostra”, precisano i fondatori. “Champagne, Lounge e Cocktail è la definizione migliore, perché rappresenta al meglio la nostra indole: non siamo solo cocktail bar, ma abbiamo una grande vocazione alla mixology; non siamo solo enoteca, ma custodiamo oltre mille etichette di vino, di cui più di 400 solo di Champagne, tra piccoli produttori e grandi maison, con una bella selezione di bollicine”; da noi è possibile anche rilassarsi e cenare, proponiamo una cucina da bistrot”, spiega Cristian, che è anche sommelier e da poco è stato nominato pure Chevalier de Champagne (il primo a nella città di Brescia).
“Abbiamo voluto portare un po’ di internazionalità a una città come Brescia, con le esperienze che insieme, con i nostri viaggi, abbiamo fatto in giro per il mondo. Sempre con rispetto per il territorio e per la comunità bresciana”, raccontano i due fondatori di Dialogue. Questo legame speciale che si è venuto a creare con la città verrà celebrato in occasione del secondo compleanno del locale, con una serie di eventi dal 21 al 23 settembre, per festeggiare due anni di Dialogue, con tre esperienze diverse. “Saranno tre serate in cui faremo proposte più esclusive”, anticipa Cristian.
Dialogue a Brescia: la storia, il locale e la proposta
“Aprire Dialogue era il sogno mio e di mia moglie, ho iniziato 26 anni fa come bartender, mi sono appassionato di mixology, così ho frequentato il The Wine & Spirit Education Trust a Londra, dove mi sono diplomato in mixology, poi ho preso anche il diploma di sommelier”, racconta Cristian. Le sue tappe principali? “Sono nato in Transilvania, ho iniziato lì a innamorarmi di questo mondo, poi sono andato in Inghilterra e mi sono trasferito a Londra nel 2005. Ho avuto l’opportunità di lavorare a Soho in uno dei bar più in voga di allora, Milk & Honey, che faceva parte della famiglia dei padri della miscelazione contemporanea. Lì si partiva dai grandi classici per arrivare a creare drink più complessi, con prodotti homemade. Tutto è stato sviluppato, per poi mettere insieme nozioni di chimica e fisica di base, per creare quella che oggi viene definita cucina liquida”, continua.
Otto anni fa, poi, il bartender si trasferisce a Brescia per amore e, a settembre 2021, assieme alla moglie, apre Dialogue. “Siamo molto grati ai bresciani, perché ci hanno accolto con le braccia aperte: siamo riusciti, assieme alla comunità locale, a diventare un punto di riferimento non solo per la città”, spiegano. I due founder puntano sulla qualità del servizio e dei drink: “cerchiamo sempre di migliorarci e di offrire un'esperienza sensoriale e sartoriale”, commentano. Il locale, dal mood moderno, accoglie gli ospiti con il suo carattere versatile, per aperitivo, cena e after dinner. A omaggiare la vicina Franciacorta, oltre alle 120 referenze di bollicine in carta, c’è la bottigliera dietro il bancone, che riprende proprio la forma del calice di Franciacorta.
L’approccio esprime al meglio la sensibilità contemporanea a 360 gradi: ecco allora l’utilizzo esclusivamente del miele per bilanciare i dolci, ma anche la realizzazione homemade di tanti preparati. “Non usiamo gli zuccheri, soprattutto quelli raffinati, e lavoriamo con tanti prodotti naturali: niente sciroppi, ma frutta fresca che esprime al massimo la stagionalità del prodotto, e ci consente di far lavorare le piccole aziende del territorio”, racconta Cristian, che definisce il suo locale sostenibile a 360 gradi. “Niente cannucce o plastica: tutto è stato pensato per fare il next step e coccolare i nostri ospiti, anche con trattamento su misura. Tutto esprime da sé una propria identità: il 99% delle aziende con cui collaboriamo sono piccole e familiari”.
“Lavoriamo tanto con sentori nostri, ma anche con luci, profumi, affumicature, croccantezza, liquidi: cerchiamo di lasciare ai nostri ospiti ogni giorno il ricordo di un’esperienza, di un'emozione, un pezzettino di noi stessi per far sì che torni il cliente. S non dai un tocco di te stesso, non lascerai mai un’esperienza”, commenta il bartender. I signature drink più amati del Dialogue? L’Alternativo, drink che è un alternativo a un Americano e mixa tanti concetti, come spiega il bartender. “Prima mangi metà del pomodoro secco, che dà un po’ di acidità, c’è la parte grassa sottolio, poi la bevuta alcolica e rinfrescante che viene completata con sentori di caffè, cola, bitter ed erbe. Abbiamo creato un vermouth che sa di cola, ma ha sentori di caffè, vaniglia, chiodi di garofano ecc. lo abbiamo gasato per dare sentore frizzante come bibita, poi aggiungiamo bitter e facciamo un twist su un Americano”. Da provare anche l’Onestamente con Mezcal, tequila, bergamotto, foglia d’ostrica e gel di frutto della passione. Ci mettiamo anche un po’ di sale, come in tutti i drink, per noi è aggiungere il sale della vita, che ci vuole sempre, anche nei dolci”.
Dialogue a Brescia: tre giorni di eventi speciali
Per festeggiare il secondo compleanno di Dialogue, si comincia giovedì 21 settembre, con una serata a tema orientale, ricca di richiami alla cultura giapponese. “Al centro del locale abbiamo un albero di sakura, ecco perché vogliamo omaggiare la tradizione nipponica; faremo dei drink in collaborazione con un gin giapponese e, su prenotazione, una cena a posti limitati, sempre su tema asiatico, in pairing con i drink”, racconta il founder. Venerdì 22 settembre, invece, prenderà vita un cocktail party, con prenotazione del biglietto in anticipo, che includerà una degustazione di due o tre drink, che saranno disponibili solo per quella sera; ci sarà anche un dj set di musica lounge. Sabato 23 settembre, infine, ci sarà una serata dedicata alle bollicine. “Faremo una lista di etichette disponibili: bottiglie rare e annate particolari, che apriremo solo quella sera, e mai più, per proposte al bicchiere, accompagnate da stuzzichini creati ad hoc”.
“L’anno scorso abbiamo avuto l'onore di avere qui i bartender numero uno al mondo del Paradiso di Barcellona, poi anche Simone Caporale, che è il numero tre… tanti amici e colleghi che sono nella lista dei World’s 50 Best Bars, dove siamo stati invitati: è stato molto emozionante, eravamo gli unici a rappresentare un cocktail bar di una città di provincia”, raccontano Adrian e Adela con entusiasmo.
Progetti futuri? “Dialogue è nato come piccola realtà che punta sulla qualità, ma questo è solo l'inizio di un sogno più grande: l’idea è quella di avere più Dialogue in più città. Prima, però, vogliamo definire bene il locale attuale, poi vogliamo fare un piccolo laboratorio che ci aiuterà a sviluppare lo step successivo del progetto, inclusa la formazione e le procedure dei collaboratori: la sostenibilità è anche umana e il benessere mentale dei lavoratori passa anche da qui”. Ora, non resta che partecipare alle serate che celebreranno il secondo anniversario, ma anche il savoir faire e lo spirito di Dialogue: un locale che in soli due anni è riuscito a diventare un indirizzo di punta per Brescia e non solo.
Dialogue
Via Solferino 55/n, Brescia
Tutte le foto sono di Nicolò Brunelli