Spremere 1/2 OZ (15 ml) di lime con lo spremiagrumi manuale a pressione direttamente nel jigger (per verificare la quantià di succo esatta) e versarlo nello shaker.
Foto: Ivan Della Nave
Il Margarita è uno dei cocktail più celebri a base di tequila e cointreau. Segui la ricetta passo passo per preparare il cocktail perfetto.
Prima di iniziare, mettere a raffreddare una Coppa cocktail direttamente nel congelatore. In questo modo l'esperienza di degustazione sarà ottimale bevendolo fresco fino all'ultimo sorso.
Raffreddare e svuotare anche uno shaker, per l'uso domestico si consiglia il “cobbler shaker”, chiamato anche tradizionale o continentale. È composto da tre parti: una parte inferiore (di acciaio, vetro o plastica) che funge da contenitore ove vengono inseriti gli ingredienti, una prima parte superiore costituita da un tappo traforato che serve da filtro, chiamato anche cupola, ed una seconda parte superiore che rappresenta il coperchio, chiamato anche cappello, da porre sopra il filtro.
Guarnizione
Bordatura di sale e rondella di lime
Bicchiere
Coppa cocktail
Attrezzatura
Shaker – Spremiagrumi manuale – Jigger – Colino – Pinzetta per frutta
Metodo
Metodo Shake and double Strain
Foto: Ivan Della Nave
Spremere 1/2 OZ (15 ml) di lime con lo spremiagrumi manuale a pressione direttamente nel jigger (per verificare la quantià di succo esatta) e versarlo nello shaker.
Foto: Ivan Della Nave
Dosare con il jigger e versare nello shaker 3/4 OZ (20 ml) di Cointreau.
Foto: Ivan Della Nave
Dosare con il jigger e versare nello shaker 1 1/4 OZ (35 ml) di Tequila 100% Agave Azul.
Foto: Ivan Della Nave
Estrarre la coppetta dal congelatore per guarnirla con il sale. Bisogna sporcare con una fetta di lime metà bordo del bicchiere.
Foto: Ivan Della Nave
Far roteare la parte bagnata della coppetta nel sale fino. Per la bordatura è sufficiente guarnire lievemente il bordo del bicchiere, senza esagerare, altrimenti il sapore del sale potrebbe sovrastare quello della Tequila.
Foto: Ivan Della Nave
Rimepire di ghiaccio lo shaker fino a 3/4 della sua capienza.
Foto: Ivan Della Nave
Chiudere lo shaker e shakerare energicamente, finchè non risulta completamente ghiacciato.
Foto: Ivan Della Nave
Versare il cocktail filtrandolo con un colino (double strain). Il doppio filtraggio viene fatto per evitare che scaglie di ghiaccio possano finire all'interno del bicchiere.
Foto: Ivan Della Nave
Guarnire il bicchiere con una rondella di lime, con la pinzetta per frutta. Per evitare sprechi si può utilizzare il lime che è avanzato dalla preparazione del cocktail.
I primi cenni di questo drink vengono rinvenuti in una storica cocktail list risalente ai primi anni ’30. In quel periodo, in un bar messicano di Tijuana, comparve per la prima volta il cocktail “Whisky Daisy“. Daisy, ossia “margherita”, la trasposizione in inglese dello spagnolo Margarita, preparato con Whisky, Triple sec, lime e una spruzzata di soda. Il Barbon iniziò a scarseggiare e una volta aperte le frontiere arrivò il distillato d’Agave dal Messico che sostituì il Whisky in questo cocktail. Sono stati diversi i barman che hanno rivendicato la paternità del loro cocktail Margarita, ma i più accreditati sono solo tre, ognuno con una storia singolare e decisamente intrigante.
Danny Negrete, barman messicano che, secondo la leggenda, preparò il famoso cocktail messicano in occasione delle nozze del fratello con la bella Margarita. In pratica, il Margarita sarebbe un cocktail “celebrativo”, ideato come regalo di nozze. Altre fonti attribuiscono la paternità a Carlos Herrera, titolare del Rancho La Gloria di Tijuana, che sostenne di averlo creato nel lontano 1938 per compiacere una cliente, l’affascinante ballerina Marjorie King, allergica ad ogni tipo di alcolici ad eccezione del Tequila. Don Carlos Orozco, invece, avrebbe elaborato la ricetta in onore della figlia dell’ambasciatore tedesco in Messico, anch’ella Margarita, in occasione di una visita al proprio locale di Ensenada, nella Baja California, nel 1941. Vi sono ovviamente tante altre storie riconducibili ad altre fonti. Probabilmente non conosceremo mai l’effettiva verità, tuttavia quel che è certo è che la fama del cocktail messicano è indubbia e globalmente riconosciuta.
Per preparare un vero e proprio Margarita è necessario utilizzare una Tequila 100% Agave Azul, signfica che è un distillato ottenuto esclusivamente dall'Agave. Si sconsiglia di utilizzare una Tequila Mixed che è un distillato per il 50% ottenuto dall'Agavee e il restante 50% da altri prodotti. "Il" Tequila oppure "la" Tequila? La risposta è che sono entrambi corretti, dallo spagnolo: la tequila, se invece lo vogliamo pronunciare in italiano: il tequila.
Lo stesso vale per il nome medesimo del cocktail, in spagnolo: il Margarita, invece in italiano: la Margherita.
Nonostante spesso vediamo il Margarita servito nel bicchiere "Sombrero" questo è un errore se non viene servito con il ghiaccio. Nel suo paese d'origine, il Messico, le temperature sono sempre molto alte, quindi per poterlo sorseggiare fresco è necessario aggiungerci il ghiaccio e il bicchiere "Sombrero" è perfetto, perché molto capiente. Se lo si serve senza ghiaccio è più adatta la coppetta Martini, per la sua capienza. Se vuoi saperne di più sui giusti bicchieri da cocktail, leggi questo articolo.
È sempre a causa delle alte temperature che si borda il bicchiere con del sale, dato che assumerlo insieme a dei liquidi aiuta il corpo a non disidratarsi. Nonostante circolino diverse leggende e spiegazioni a riguardo, questo è il solo e unico motivo per cui lo si usa per guarnire la coppetta del Margarita.
Una variante di questo cocktail, riconosciuto anche da I.B.A., è il Tommy's Margarita. Il Cointreau viene sostituito dallo sciroppo d'agave, per l'esattezza 2 Bar Spoon. Si consiglia di emulsionare gli ingredienti prima di shakerare per rimuovere i residui di prodotto dall'estremità del cucchiaio. Se ti piace la tequila, ecco altri cocktail da provare!
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Classe 1994, Ivan Della Nave è sempre stato affascinato dall'arte e si è appassionato alla fotografia sin da giovanissimo.