Siamo costantemente impegnati a riconoscerla e starne alla larga. Stiamo parlando della “bufala”, cioè una notizia falsa, non corretta o gonfiata. Ma perché un’informazione sbagliata si chiama bufala?
Negli ultimi anni, infatti, con il termine bufala si è iniziato ad indicare una comunicazione falsa o inverosimile, veicolata soprattutto dai social media.
La bufala può essere un’informazione falsa diffusa volutamente oppure una comunicazione viziata da un errore causato dalle insufficienti verifiche sulle fonti e sulla veridicità della notizia prima di diffonderla. In entrambi i casi si parla comunemente di bufala.
Ma perché una notizia falsa o fuorviante si definisce bufala?
Viaggia con noi all’origine dell’uso del termine bufala per indicare un’informazione falsa o inverosimile.
Perché si dice bufala? La teoria dei buoi
La versione più accademica dell’origine dell’accezione negativa del termine bufala riporta all’espressione “menare per il naso come una bufala”, cioè portare dove si vuole il proprio pubblico proprio come si fa con i buoi e i bufali tirandoli per l’anello che hanno al naso. Questa origine del modo di dire “bufala” è riportata anche nel Vocabolario della Crusca.
“Menare per il naso come una bufala” è un modo di dire diffuso da secoli in tutta Italia e ad esso, oltre all’uso negativo della parola bufala, si può ricollegare anche l’espressione “popolo bue”: si dice dunque “bufala” perché la notizia falsa in questione è in grado di influenzare l’opinione di chi a legge, portando l’interlocutore a credere quello che l’autore della bufala vuole far credere. Proprio come i bufali e i buoi seguivano ciecamente la mano di chi li trascinava a spasso trascinandoli per l’anello che portavano al naso.
Perché si dice bufala? L’ipotesi della pesca
Un'altra spiegazione sul perché una notizia falsa si dice bufala è da ricondurre all'espressione "pescare a bufala", cioè un tipo di pesca che si fa con due tartane che tirano una sola rete. Si tratta di una tecnica di pesca molto difficile che lascia spazio ad un’elevata possibilità di commettere errori disastrosi. Proprio come una notizia falsa, una bufala, può provocare gravi danni facendo passare un messaggio sbagliato nel pubblico che la riceve.
Perché si dice bufala? Il Carnevale toscano
C’è un’altra etimologia legata al perché una notizia falsa si dice bufala, e questa volta si ricollega ad una storica tradizione toscana. A Siena e Firenze nei secoli scorsi si usava infatti organizzare la bufalata, un palio dai toni carnevaleschi che vedeva come momento topico una gara di corsa tra bufali.
L’atmosfera scanzonata e le manifestazioni burlesche della festa avrebbero così portato all’espressione "bufala” per un’informazione falsa, in quanto associati all’idea della presa in giro, della storia inventata per prendersi gioco di chi ascolta.
Perché si dice bufala? Roma nun fa’ la stupida stasera
C’è però un’origine molto legata al cibo e molto probabile per l’uso del termine “bufala” per indicare una notizia falsa. L’espressione “bufala” sarebbe infatti da ricollegare a un modo di dire diffusosi già nell’antica Roma, dove i macellai per guadagnare di più imbrogliavano i clienti vendendo la carne di bufala, ritenuta un animale di scarso valore, spacciandola per quella più pregiata di maiale o di vitella. L’usanza sarebbe stata poi perpetrata anche dagli osti laziali, che al posto di servire la pregiata e tenera carne di vitella, propinavano ai loro avventori la carne di bufala, meno pregiata e decisamente più economica. Tutto, ovviamente, senza dichiarare la verità. Ecco allora che spesso l’avventore, rendendosi conto della presa in giro, esclamava: “Ma questa è una bufala!”.
Il modo di dire sarebbe poi entrato nel linguaggio dialettale romanesco con l’espressione “Arifilà ‘na bufola” con il significato di truffare qualcuno rifilandogli a un prezzo elevato un bene in realtà di scarso valore.