Il Gran Premio di Monza, la MotoGP a Misano, i Campionati del mondo di Mountain Bike, ma anche l’Arena della Versilia a Forte dei Marmi, le tappe della Color Run, il Vinitaly e la Beach Volley Marathon di Bibione: sono solo alcuni degli eventi seguiti da Nunu’s Italia, il gruppo fondato da Andrea Buselli, Ivan Fonsatti e Alessandro Coser, tre giovani imprenditori che hanno scommesso sulla gestione delle aree food & beverage a concerti e manifestazioni sportive. Un’attività iniziata quasi in sordina sei anni fa, che poi si è evoluta con la nascita di locali “stanziali” e, ultima novità, la presa in gestione del Rifugio Patascoss a Madonna di Campiglio, con l’imminente apertura di uno spazio fine dining al suo interno, Di Sopra, in programma il 21 dicembre 2024.
Abbiamo intervistato Alessandro Coser, uno dei tre soci fondatori, per scoprire qualcosa in più sul nuovo progetto e conoscere il gruppo, le sue attività e la sua trasformazione. “Siamo partiti in tre, con un solo dipendente e un food truck, nel 2019: oggi gestiamo fino a 30 food truck e postazioni mobili come cucine da campo, con il coinvolgimento di circa 300 persone in un anno”, racconta. Ecco tutto quello che dovete sapere su Nunu’s Italia nella nostra intervista.
Come nasce Nunu’s Italia?
Nasce nel 2019, noi soci fondatori avevamo due passioni, lo sport e la cucina, che abbiamo cercato di coniugare. Siamo tutti e tre di Trento e provincia, veniamo da mondi sportivi diversi. Così, l’idea di fare la ristorazione sugli eventi sportivi, che spesso è assente o poco curata, nasce dalla volontà di creare un’offerta lontana e diversa da quella comunemente diffusa, con prodotti basici e senza ricerca nel metodo di cucina o nella qualità della materia prima. Abbiamo fatto una ricerca e deciso di comprare un food truck: il primo evento nel 2019 è stato a Madonna di Campiglio, in occasione della gara di coppa del mondo, la 3Tre. Dai risultati abbiamo capito che si poteva creare un’azienda che si potesse occupare della ristorazione a 360 gradi agli eventi sportivi - e non solo - proponendo hamburger di qualità, con ricerca sul prodotto, pane artigianale, carne di macellai trentini. Siamo partiti così, come esperimento. Poi, evento dopo evento, siamo cresciuti e, in poco tempo, abbiamo preso gran parte del mercato italiano: siamo arrivati a gestire sino a 30 postazioni nella stessa kermesse, per esempio al Gran Premio di Monza o a Imola, ma abbiamo affrontato anche l’intera gestione del Superbike a Cremona.
Quali sono le principali attività di Nunu’s Italia oggi?
Siamo partiti dagli hamburger, ma oggi facciamo cucina a 360 gradi: dai primi piatti di cucina asiatica (come i risi e le paste fredde) alle piadine, dagli hot dog ai tacos, dai burritos alla pinsa romana. Abbiamo adattato ogni specialità alla versione street food, con materie prime italiane. Una volta che abbiamo preso piede a livello di street food, abbiamo iniziato a fare - su richiesta - catering aziendali, con prodotti meno “di strada” e più da ristorazione: il tutto è seguito, sin dall’inizio di questa avventura, dallo chef Alessandro Zecchini, che si è formato nella brigata dello stellato Alfio Ghezzi. Dal punto di vista dell'organizzazione, invece, siamo stati supportati da Mauro Toniato, che è stato il primo dipendente dell’azienda. Per sviluppare il settore catering al meglio, soprattutto durante il covid - quando non si potevano fare eventi - abbiamo pensato di sfruttare le conoscenze del personale per fare ristorazione. Così, abbiamo aperto nel 2021 il primo locale in centro a Trento, il Nunu’s Bistrot. Ci è servito per studiare e fare esperimenti, una sorta di “accademia formativa” per noi. Poi, abbiamo preso un locale in centro a Sirmione, il Ristorante Alla Scala, inaugurato nel 2022. Nel 2023, a Madonna di Campiglio, abbiamo aperto La Tana di Nunu’s - dalla fonduta alla brace, il nostro format di punta: cucina con al centro un forno Josper, con proposte a base di carne da tutto il mondo e fonduta di formaggio (qui la brace viene usata dall’antipasto al dolce), accompagnata da vini naturali. Sempre nel 2023, poi, il Nunu’s Bistrot di Trento ha traslocato sopra Trento, diventando il Rifugio Bindesi.
Qualche anticipazione sul nuovo fine dining che state per inaugurare al Rifugio Patascoss?
L’operazione più importante del nostro gruppo è avvenuta un mese e mezzo fa: assieme a Paolo Ferretti, tra i vecchi soci di Norbert Niederkofler, abbiamo rilevato il Rifugio Patascoss a Madonna di Campiglio, uno dei più belli delle Dolomiti, sia come paesaggio sia come location. Lo abbiamo aperto tre settimane fa, affidando la cucina allo chef Matteo Puccio. Qui l’offerta è molto varia: spazia dallo street food a un’area ristorante a pranzo con formula bistrot, sino alla cena con una proposta fine dining che inaugurerà, appunto, il 21 dicembre. La proposta gastronomica? L’idea è quella di tenere la montagna al centro, come equilibrio del piatto: il protagonista di ogni creazione dovrà essere un ingrediente di montagna, ma il resto sarà costituito da ingredienti non per forza a chilometro zero, ma a "chilometro vero”, come direbbe lo chef Matteo Metullio. Per la carne, ci sarà una forte collaborazione con i cacciatori della zona, in modo da avere un approccio più sostenibile.
Ci indica un piatto da non perdere per ogni locale di Nunu’s Italia?
Nel centro di Sirmione, al Ristorante Alla Scala, i primi di lago sono tutti da provare, vengono preparati con il pescato del giorno. A Madonna di Campiglio, a La Tana di Nunu’s, va assaggiata la nostra costata di Grigio-Alpina cotta al Josper. Sopra Trento, al Rifugio Bindesi, si mangiano i canederli fatti in casa, oppure le costine di maiale, tutte cotte al barbecue. Al Rifugio Patascoss offriamo un’interessante rivisitazione del Filetto alla Rossini in chiave montana, usando carne di Grigio-Alpina della zona, foie gras sostenibile di montagna, tartufo di montagna e sentori di montagna. Al ristorante fine dining Di Sopra, invece, sarà protagonista la cucina d'autore, con due menu degustazione (di cui uno vegetariano), oltre alle proposte alla carta: lo chef ha avuto un'esperienza stellata in Normandia, ha insegnato ad Alma e alla Scuola del Gambero Rosso, ci metterà molto del suo. Un’anticipazione delle proposte? La Cacio e Pepe di Malga, una cacio e pepe con ingredienti di montagna.
Progetti futuri?
L’anno prossimo, per la prima volta, cureremo tutta la ristorazione per oltre 105 mila persone al Campovolo di Reggio Emilia, in occasione del concerto di Ligabue il 21 giugno 2025. Ci ha chiamato l’ente organizzatore, Friends&Partners, che voleva portare una ristorazione più alta all’interno di Campovolo, su richiesta esplicita di Luciano Ligabue: il management si è attivato con una ricerca e sono arrivati a Nunu’s Italia. Andremo a curare la proposta food&beverage anche alla Reggia di Caserta, che per la prima volta verrà coinvolta in un evento di questo tipo, ospitando il 6 settembre 2025 il concerto di Ligabue.