La primavera è ufficialmente iniziata e porta con sé aria di novità. Tante le nuove aperture a Milano da non perdere, ma anche i raddoppi di location amate, che animano la scena meneghina. Pizza, cocktail, gastronomie di quartiere e sushi cool: ecco tutto quello che non dovete perdere con l'arrivo della bella stagione nella città meneghina.
Ristoranti a Milano: nuove aperture di primavera
Domò Sushi Milano
Non chiamatelo “all you can eat”. Perché Domò Sushi Milano ha sì un menu a prezzo fisso (e a tempo, con la possibilità di ordinare un piatto ogni 5 minuti), ma il tenore è decisamente alto: la qualità è indiscussa e l’ambiente è curatissimo. Il sushi si assapora in una serie di ampie sale e privé che si inanellano tra divani, luci soffuse, dettagli di design e decorazioni floreali, là dove una volta sorgeva il Museo dei Navigli, in via San Marco 40. L’imponente progetto architettonico (lo spazio è di 1.500 metri quadrati su due piani) porta la firma di Naos Design, mentre il format nasce da un’idea di Massimo Sun, giovane imprenditore asiatico, che ha fondato nella capitale l’omonimo locale di successo Domò Roma, ai Parioli. Al suo fianco, la general manager Flaminia Ceccarini e l’executive chef Antonio Dai, alla guida di una squadra di 80 figure.
Così, a due passi dal Ponte delle Gabelle, in uno degli angoli più suggestivi di Milano, sorge un locale cool, dal mood contemporaneo e internazionale. Un luogo dinamico, dove non manca la mixology, con tanto di sound design dedicato e dj-set. La cucina? Fa il giro del mondo, partendo dal Giappone e attraversando il Mediterraneo. Accessibilità e qualità sono i due diktat di questo indirizzo che strizza l’occhio al mondo del fine dining, con un format nuovo, vocato alla condivisione, grazie all’idea dell’ordinazione in “blocchi” di 10 piatti per commensale, da scegliere tra un ampio ventaglio di proposte (circa 80). Entro i 5 minuti successivi può partire un altro ordine, e così via, fino a quando si è soddisfatti: 20 piatti in 2, 30 in 3, 40 in 4, 80 piatti in 8, con un servizio veloce. Non solo sushi, ma anche specialità nikkei e contaminazioni culturali che toccano anche il Centro e il Sud America. Si comincia con il mistery cocktail (un drink a sorpresa, costruito su due variabili scelte dal cliente, dal sapore - amaro, dolce, acido - alla base alcolica), per poi proseguire con assaggi che vanno dai gyoza (crispy, niku, ebi o yasai) ai bun ripieni di carne (wagyu o pollo), dai nigiri scottati al momento con il cannello, dal carpaccio di polpo su maionese al basilico, dalla tartare di salmone con avocado e foglia di shiso in tempura al maki con salmone e avocado, con gambero rosso di Mazara del Vallo, burrata e basilico. Spettacolare il plateau di crudité.
Ultra
Lo avevamo annunciato tra gli opening più attesi del 2024, ed eccoci qui a segnalarne l’apertura. Ultra, il nuovo locale che porta la firma di Dom Carella (food expert già alla regia del fortunatissimo Carico) e Fabrizio Margarita (patron della pizzeria Vurria), è stato inaugurato in via Pier Lombardo 1, nel cuore di Porta Romana. Il nome testimonia un mood internazionale, ma anche qualcosa di immediato, semplice ed essenziale. Cocktail e pizza sono gli elementi attorno cui ruota il format, accompagnati da una piccola cucina. I signature drink? Si ispirano alla natura, al mondo vegetale e non solo (fiori, piante, radici, pietre, alghe) e affiancano i classici della mixology, anche in versione identitaria, preparati con grande maestria. Non mancano sakè, fermentati, Champagne e vini, per lo più naturali.
La pizza? Viene preparata con un impasto diretto, sottoposto a una lunga lievitazione, che le conferisce un’alta digeribilità. Ecco allora lievitati leggermente più croccanti, senza cornicioni troppo pronunciati, disponibili anche in versione senza glutine. Si spazia dalle pizze classiche reinterpretate in maniera contemporanea (come la Capricciosa, farcita con pomodoro San Marzano, fiordilatte, carciofi arrosto, cotto capitelli, cardoncelli, terriccio d'olive, olio evo e basilico), alle pizze vegane, sino alle pizze signature, concepite come un piatto, con gli ingredienti del topping portati alla giusta cottura (tra queste, la pizza con Pecorino, crema di zafferano, ossobuco arrosto, gremolada e caviale). Tra le proposte della cucina, ecco mondeghili e frico, montanarine con ‘nduja e friarielli o vegane, con barbabietola marinata, mozzarella di mandorla ed erbe, oltre ai “bites sharing”, con le focacce con gamberi crudi, foie gras ed erbe, oppure con pastrami, pickles e rafano. Si chiude in dolcezza, con classici come la Tarte Tatin alle mele con gelato alla vaniglia o i tradizionali tartufi al forno del Sud, in una versione alleggerita.
CreDa
Restiamo in zona Porta Romana, per la precisione in via Orti 12. Si chiama CreDa la nuova gastronomia popolare inaugurata qui, nata dall’incontro di due giovani chef: Crescenzo Morlando (classe 1993, di origini campane) e Dario Pisani (32 anni, napoletano, ma milanese di adozione). Se il primo, grazie alla passione per la cucina, ha girato per il mondo (a Città del Messico ha lavorato presso il Consolato italiano, insegnando cultura gastronomica italiana), il secondo ha un trascorso in ristoranti di altissimo livello e nel 2017 ha vinto il premio come Migliore chef under 30. Due anime che si uniscono seppur con due approcci diversi: Crescenzo alla gastronomia e ai tavoli, Dario all’opera al pass.
Cosa propongono? Piatti che rileggono con spirito attuale la tradizione mediterranea. In uno spazio minimal e allo stesso tempo rustico, il banco gastronomia sfoggia piatti della cultura partenopea: parmigiana di melanzane, rigorosamente fritte con parmigiano, mozzarella campana e caciocavallo, friarielli ripassati, polpette al ragù di “nonna Maria”. Accanto alla vetrina, con i piatti per il take away, c’è la sala ristorante con un’offerta che varia da mattino a sera: dalla colazione salata, con pane e pomodoro, prosciutto e spremuta, al pranzo, dalla merenda all’aperitivo, sino alla cena. Tra i piatti da provare, la mitica pasta e patate con o senza “voto”, ossia con o senza ricci di mare, a rappresentare l’impegno assunto nei confronti di qualcosa. Oltre alla gastronomia sarà possibile gustare piatti preparati direttamente dalla cucina: pasta e patate con o senza “voto”, ovvero l’impegno assunto solennemente nei confronti di qualcosa, che nel piatto viene rappresentato dai ricci di mare; aglio olio peperoncino e peperone crusco e il baccalà maritato, che rievoca l’iconica zuppa dove ingredienti da sapori contrastanti si uniscono in un connubio perfetto, sono solo alcuni dei piatti che potranno essere gustati comodamente seduti all’interno del locale o nell’ampio spazio esterno. Infine, non mancano i dolci: tiramisù, pastiera e la torta “Mi Creda” con cioccolato fondente e amarene simbolo della famiglia Morlando.
Alessandro Borghese al Padel Palace
Il padel è uno sport che è entrato nel cuore dei milanesi, tanto che un anno fa veniva inaugurato il Padel Palace, in via Privata Alfredo Soffredini 16. Il 23 marzo, qui, ha aperto ABKS Break Time (Alessandro Borghese Kitchen Sound), il nuovo bistrot firmato dallo chef Alessandro Borghese, che completa la struttura indoor dedicata agli appassionati di padel, rendendola un polo di attrazione per gli sportivi, ma anche per i foodies. Il bistrot, adiacente ai cinque campi (3 doppi e 2 singoli), si sviluppa su due livelli e conta un totale di 60 coperti.
La proposta? Oltre ai signature dello chef Borghese, come il Borghy Burger, ci sono piatti come le costine o dolci come il tiramisù, declinati in chiave più smart e dinamica. In menu anche tre proposte che hanno il sapore degli States, firmate da Joe’s American Factory di Joe Bastianich (dal sandwich di pastrami di manzo, turkey mustard, cetrioli sottaceto al panino di pulled pork con cheddar fondente, salsa barbecue, jalapeño, al sandwich con tacchino affumicato, lattuga, pomodoro, turkey mustard, bacon). Un grande tavolo social dà il benvenuto all’ingresso, mentre al piano di sopra ci si può rilassare su sedute e divanetti, magari dopo aver giocato. ABKS Break Time segue gli orari di apertura del centro sportivo: dalle 9 alle 23 (si comincia al mattino con le colazioni, mentre la cucina è operativa dalle 12 alle 22).
Crocca Via Vigevano
Crocca, il format fondato da Nanni Arbellini, Stefano Saturnino e Ilaria Puddu nel 2020 e acquisito dal Gruppo Pizzium nel 2022, ha aperto in via Vigevano 29, triplicando così le location a Milano (le altre sono in via Fiamma 4 e il via S. Gregorio 11). La pizza qui si fa sottile, tonda e croccante, riprendendo lo stile molto in voga negli anni Ottanta, oggi ancora molto amato. Una pizza golosa e leggera allo stesso tempo, preparata con un impasto di 180 grammi. Un vero e proprio salto nei mitici anni ’70–’80, con classici ormai “inossidabili” della storia della pizza italiana: dalla Diavola alla Capricciosa.
L’effetto crunchy è ottenuto grazie all’aggiunta alla miscela di farine 0 di farine di mais. Il risultato è una pizza leggera e digeribile, cotta in due tempi. La location? Ampie sale interne, elementi di legno e poster vintage ricreano l'ambiente tipico delle osterie milanesi degli anni ’70 e ’80. Un tuffo nel passato, gustoso e croccante.