Situato all’interno dell’omonimo hotel 5 stelle lusso, che si è da poco guadagnato le 2 Chiavi Michelin, Il Sereno al Lago è il ristorante stellato guidato da chef Raffaele Lenzi sulle sponde del lago di Como, in località Torno. Il Sereno al Lago, una Stella Michelin, non è un semplice ristorante gourmet ma un luogo che, in sintonia con l’intero spazio dell’hotel e con il paesaggio circostante, regala un’esperienza unica e indimenticabile a tutti i suoi ospiti.
Si tratta di un ristorante stagionale che apre le sue porte a marzo e, per tutta l’estate e parte dell’autunno, offre prodotti eccellenti. Siamo stati a trovare chef Lenzi che ci ha accolto con il suo entusiasmo che non tradisce di certo le sue radici campane. Ecco cosa abbiamo mangiato e cosa ci ha raccontato Raffaele Lenzi.
Il Sereno al Lago: l'intervista a chef Lenzi
Quali sono le novità per questa nuova stagione?
Il 2023 è stato un anno ricco di soddisfazioni per il nostro team. La conferma della Stella Michelin, che spesso viene data per scontata, è segno di un lavoro di squadra ben fatto. L’orgoglio poi aumenta se considero tutte le iniziative organizzate in giro per l’Italia alle quali abbiamo partecipato. Le novità sono molte, a partire dai nuovi piatti fino ad arrivare a nuovi ingressi nello staff che mi rendono molto fiero del lavoro che insieme riusciamo a fare ogni giorno.
Quali sono le caratteristiche della sua cucina?
Il mio stile, attraverso un attento studio dei vegetali, è sempre stato quello di portare in tavola una cucina salutare e al tempo stesso golosa. Quello che voglio comunicare è che anche una cucina sana e leggera può essere parecchio goduriosa.
Cosa si mangerà in questa stagione a Il Sereno al Lago?
Ho deciso di riproporre i tre menu degustazione che mi hanno permesso di comunicare al meglio la mia filosofia di cucina salutare. Contrasti e contraddizioni è un punto di incontro tra la mia massima creatività e le contrapposizioni di sapori e culture; Omaggio alla tradizione continuerà a rappresentare la mia reinterpretazione di cinque piatti italiani della tradizione; e infine Vegetali, tuberi e radici è il mio personale inno al mondo vegetale che viene sempre più apprezzato dagli ospiti del ristorante.
Il Sereno al Lago: il menu
Per scoprire la vera essenza di una cucina è necessario lasciare piena libertà allo chef. Abbiamo dunque chiesto allo chef un consiglio sulla degustazione da scegliere e ci ha proposto quella che più lascia libera la sua creatività. Il menu in questione è composto da 7 portate, che sono un po’ di più se consideriamo che la prima uscita conta 5 assaggi. Per iniziare, questo il nome della prima uscita, vengono serviti Lingua di vitello in salsa chimichurri, hummus di fagioli borlotti fermentati, Insalata russa e Creme Caramel agli asparagi e bacon. Una menzione speciale deve essere fatta per l’insalata russa, interpretata dallo chef in una versione leggerissima e avvolgente, le verdure croccanti e freschissime sono esaltate dalle uova di pesce che donano la giusta punta di sapidità. Il Creme caramel è l’assaggio di punta di questa prima portata che alla vista ricorda l’iconico dolce, ma al palato avvengono appunto il contrasto e la contraddizione. Il sapore del bacon è intenso, ma a stupire è la sua consistenza gelatinosa tipica dei fondi.
Foto Claudia Concas
Si prosegue con il Tendine di manzo, sedano, pompelmo e rafano. La consistenza di questa parte è decisamente gelatinosa, ricorda i nervetti lombardi e, anche se il sapore verte un po’ troppo sulla componente amara, è una portata piacevole ma non adatta a chi ha problemi con questo genere di consistenze.
Si comincia con la prima delle due paste, i Plin di lenticchie ripieni di broccolo “Fiolaro” e ristretto di miso di lenticchie. Questo è forse il miglior piatto dell’intera degustazione. È una portata vegetariana che corteggia il palato e lo conquista. Seguono i Fusilletti, estratto di erbette, prosciutto di trota e kefir di capra, un primo piatto equilibrato con ottime punte di acidità. La consistenza della pasta ci riporta alle origini campane dello chef, callosa e tenace. Ma il vero protagonista di questo piatto è il prosciutto di trota, eccellente per gusto e consistenza.
Foto Claudia Concas
I secondi piatti cominciano con il Dentice glassato con salsa Chana Dal, “bernia” d’agnello e salicornia. Questo è un piatto molto equilibrato, la salsa gioca un ruolo fondamentale insieme al dentice cotto alla perfezione. Interessante il Carciofo arrosto, lapsang Souchong (un tè nero cinese dei monti Wuyi) e perilla, un continuo altalenarsi di sentori amari e affumicati.
Il dolce principale è il Semifreddo di ceci e arance rosse, a vincere sono i sentori amaricanti e pungenti, non esattamente il piatto della vita per chi ama i dolci zuccherini. La piccola pasticceria, accompagnata da un delizioso infuso, è un tripudio di dolcezza e Campania davvero eccezionale.
Il Sereno al Lago: la carta dei vini
Per quanto riguarda i vini è doveroso fare un riferimento al nuovo head sommelier Francesco Martinello che ha studiato l’intera carta. La cantina propone un bel viaggio attraverso i filari d’Italia, un itinerario pensato per dare valore alle eccellenze del nostro Paese. Si sorseggiano Valtellina, Franciacorta, Toscana e Piemonte, ma sono oltre 700 le etichette che raccontano l’intera penisola. Interessante anche la selezione di Champagne. Il consiglio è quello di farsi guidare da Martinello alla scoperta degli abbinamenti per le degustazioni. Il suo approccio è molto fresco, intelligente ed entusiasta che, valori sommati all’alta competenza, regalano un’esperienza da ricordare con piacere.
Lobby Bar: le drink list
Per quanto riguarda la proposta food & beverage, Il Sereno non è solo vino e tavola, ma anche drink. La cocktail experience è curata con passione e delicatezza dallo storico bar manager Vidura Nilaksha Colambage.
La mixology, che come suggeriscono gli attuali trend internazionali, si è lasciata alle spalle le alte gradazioni alcoliche e ha dato spazio a drink low alcol estremamente aromatici, ma al Lobby Bar c’è di più. Ogni drink che accostato ad un haiku (componimento poetico tradizionale giapponese, pensato dal mar manager in persona. La drink list è divisa in 5 categorie:
- Capolavori, dedicata ai bestseller creati negli anni precedenti
- Terroir, composta da 5 cocktail classici ripensati in chiave contemporanea, con l’uso di materie prime quasi tutte locali.
- Armonia, ispirata alla mixology giapponese, in cui le parole chiave sono eleganza e armonia.
- High Ball, caratterizzata da una selezione di long drink carbonati che varieranno a seconda della stagione e della disponibilità delle materie prime. Qui non sarà difficile scorgere le armonie e l’uso dei tè tipici della cultura asiatica.
- Moktails, la sezione dedicata agli analcolici.
Tra le novità dell’apertura del 2024 c’è la Cocktail Masterclass, un vero e proprio viaggio nel mondo del mixology pensato appositamente per gli ospiti de Il Sereno. Un’opportunità per esplorare due temi ben distinti: i Classici Italiani e i Cocktail Martini, con il supporto di esperti bartender.
Il Sereno: uno dei migliori alberghi del mondo
Fresco del riconoscimento delle 2 chiavi Michelin che da quest’anno premia le realtà dell’ospitalità alberghiera, Il Sereno è una perla dell’hospitality di lusso. A confermarlo non era necessaria una guida, perché basta solo entrare in questo enorme spazio per accorgersi che si tratta di una delle migliori realtà in cui soggiornare. La sobrietà del lusso, firmato dalla celebre architetta Patricia Urquiola, si respira in ogni angolo si questa struttura per cui pare non abbiano inventato ancora gli aggettivi adatti per poterla descrivere. La linea è moderna e a saltare all’occhio sono quattro materiali: pietra, bronzo, legno e rame. L’hotel si affaccia sul lago con una piscina a sfioro che è la più grande tra quelle degli altri hotel di questo territorio. Tutte le suite, 40, hanno una terrazza vista lago e sono caratterizzate da una grande attenzione per i dettagli che si traduce in ampi spazi, artigianato locale, manufatti di seta e tessuti pregiati. Numerose, e sparse per tutta la struttura comprese le camere, sono gli oggetti di design e i libri che sono vere e proprie opere d’arte.