È una delle rivelazioni dell'ultima edizione della guida Identità Golose 2023. Roberta Esposito si occupa della pizza nel ristorante e pizzeria di famiglia La Contrada, ad Aversa. Ci ha raccontato una storia di famiglia iniziata diversi anni fa e come la paura, a volte, può trasformarsi in un alleato per il successo.
Quando nasce la sua passione per l'arte bianca?
Nasce da un piccolo ‘ricatto’ fattomi da quello che 27 anni fa era il mio primo pizzaiolo. Avevo 13 anni e, per fortuna, un metabolismo velocissimo. Mi diceva infatti: "aiutami e, quando finirà il servizio, farò preparare direttamente a te la pizza che mangerai". Così iniziai a fare, preparando la mia pizza tre o quattro volte a settimana. Lo trovavo divertente.
Quando la passione si è trasformata nella professione a tutti gli effetti?
La passione si è trasformata in lavoro quando, gestendo già la sala del mio locale, portavo le pizze ai clienti. Non ero del tutto soddisfatta del prodotto, immaginavo sempre qualcosa di diverso. Al contempo non volevo però stravolgere eccessivamente un prodotto così tradizionale. Decisi di giocarci e... eccomi qua.
C'è qualcuno che ritiene sia stato fondamentale nella sua formazione come pizzaiola?
Sicuramente tutte le persone, pizzaiolo e chef, che sono passati da La Contrada in questi anni mi hanno lasciato, più o meno volontariamente, qualcosa. Piccoli segreti che nel tempo ho reso miei. In primis però la spinta a perfezionarmi, a crescere professionalmente sempre di più, è arrivata da me stessa, lo devo ammettere. La paura di fallire, di non farcela, si è trasformata in stimolo continuo.
Quando è nato esattamente La Contrada di Aversa?
Quest'attività è stata rilevata dalla mia famiglia ben ventisette anni fa. Io ho rinnovato e aggiornato l'insegna ormai da una decina d'anni, tengo la prima "versione" esposta nel giardino del locale, non sono riuscita a separarmene.
Che atmosfera si respira nel suo locale?
Il mio locale nasce dunque in uno stabile storico di Aversa, un palazzo del 400. Qui la fanno da padrona volte e archi. Il tufo rende tutto importante ed elegante. L’ambiente del mio locale? Pur essendo sia ristorante che pizzeria lo definirei storico, insolito, familiare.
La sua pizza in tre aggettivi?
Raffinata, personale, potente.
Una pizza che la rappresenta più di altre?
Ci sono molte pizze a cui sono legata, considerando che cambio il mio menu due volte l’anno da diverso tempo. Quella che attualmente mi sta dando tante soddisfazioni è la Capricciosa secondo Roberta, perché unisce tradizione e innovazione.
Oltre alla sua amatissima pizza, come ha detto, La Contrada è anche ristorante. Chi si occupa della cucina?
Mio fratello Alessio, che è il mio orgoglio. Un ragazzo di trent'anni pieno di talento. La sua umiltà ed una giusta dose di inconsapevolezza rendono le sue creazioni completo, uniche. Insieme abbiamo realizzato anche diversi topping per le mie pizze. Sono fortunata, gli devo molto.