È sempre più in rimonta la provincia italiana. Lo dimostrano i progetti imprenditoriali e gastronomici che illuminano aree del Paese poco battute, più “isolate”, o comunque lontane dalle classiche destinazioni food. Tra le realtà che oggi splendono di nuova luce c’è la Coldana a Lodi, storico indirizzo cittadino che da poco più di un mese ha inaugurato un nuovo corso, rivoluzionando la proposta e l’impostazione dell’offerta, con l’arrivo in cucina di Alessandro Proietti Refrigeri. Di origini romane, lo chef si è fatto conoscere a Villa Naj a Stradella (Pavia), dove ha conquistato una stella Michelin nel 2019, confermata per tre anni di seguito. Con sé ha portato la pastry chef e compagna Giulia Seveso, assieme a tutta la brigata. Un’operazione importante, quella della Coldana, che di fatto getta i semi per riportare dopo tanti anni una stella Michelin nel Lodigiano. “Mi sono innamorato della sua cucina. L’idea di chiedere allo chef di venire a lavorare qui mi è venuta dopo che ho pranzato a Villa Naj con mia moglie: il giorno dopo avremmo riordinato il 90% dei piatti, senza stancarci di mangiarli e ricordando tutto”, racconta il patron Alessandro Ferrandi. Così, in questa ex cascina dei primi del Novecento, il fine dining trova una dimora inedita, a pochi passi dalla Foresta di Pianura lodigiana.
Foto Poljphotography
La Coldana a Lodi rinasce con la cucina di Alessandro Proietti. E la provincia va sempre più forte
In carta anche Risotto Carnaroli della Riserva San Massimo, proposto con burro acido, anguilla arrosto, sakè e tintura di cipolla, oltre a piatti di terra come Filetto di manzo in due servizi, jus alla diavola, patate al forno e cavoli. Tra una portata e l’altra da non perdere il pane sfogliato, mentre si chiude in bellezza, con il lato dolce della Coldana. Il pre dessert a base di Crumble alla mandorla, composta al mandarancio e cremoso allo yogurt, poi l’Uovo Sbattuto, dessert che rilegge la tipica rüsümada lodigiana (tuorlo sbattuto con zucchero) con un parfait d’uovo aromatizzato al caffè con al centro un gelé al Marsala, presentato con cremoso allo zabaione e al caffè. Si esce soddisfatti, con un’idea diversa della provincia, ammirando il verde circostante e realizzando di aver staccato la spina da tutto per due ore. Con l’augurio che a Lodi possa presto tornare a brillare una stella.
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