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Un piatto di Cardinale, il ristorante dei figli di Iginio Massari

Foto courtesy Cardinale

A Milano c'è un nuovo Cardinale: è il ristorante dei figli di Iginio Massari

Cardinale, il ristorante dei fratelli Massari: il locale e il menu 

Intanto, mi guardo intorno: il ristorante è molto curato, il progetto architettonico porta la firma di Gianluca Gallucci e Pierfrancesco Terlizzi ed è stato realizzato dalla Imago srl di Cava Dei Tirreni di Tiziano Accarino. C’è un soppalco (al momento non utilizzato), mentre i tavolini tondi dall’aura raffinata, i divani e le poltroncine color senape accolgono gli ospiti all’ingresso. Non manca il rosso cardinalizio alle pareti, nei tendaggi che separano l’area privé e in altri dettagli come l’insegna. Il nome (indovinatissimo, visto il momento storico post conclave) del locale? Allude proprio al rigore dei numeri cardinali, ma anche alla volontà di essere un punto di riferimento.

Nella logica dei criteri della pasticcera applicati al salato, rientra la preparazione del risotto. Così, decido di provarlo. “Si tratta di un processo brevettato, depositato nel 2016: il nostro metodo, che prevede una precottura di cereali o preparazioni a base di orzo, è un processo che lascia solo la parte finale da completare al ristorante”. Un procedimento che tornerà utile per il Menu Asap (As Soon As Possible), al momento non ancora disponibile, pensato per un business lunch veloce, con piatti del giorno che cambieranno quotidianamente e tempi rapidi di servizio. Mi lascio ispirare dai racconti di Nicola, che quando parla lascia trasparire la sua competenza in qualità di tecnologo alimentare, e scelgo il Risotto agli asparagi, con mantecatura leggera al Parmigiano Reggiano e burro con asparago verde, e olio siciliano dei Frantoi Cutrera. Buono, fatto, bene, mi convince più del Risotto allo zafferano (preparato con burro senza lattosio), che trovo un po’ avanti nella cottura. Il prezzo medio per un pasto alla carta qui è di 45 euro, la proposta si rifà ai grandi classici della cucina italiana (e non solo): si va dal vitello tonnato alla tartare di salmone, dalla pasta alla carbonara alla cacio e pepe, passando per fritti da condividere come i fiori di zucca o la salvia fritta con la borragine. 

Per secondo? La scelta è molto ampia: dal Manzo all’olio, tipicamente bresciano, preparato secondo l’antica ricetta di Rovato, alla Coscia di Pollo al Limone, dalla Tataki di tonno al Merluzzo mantecato. Io opto per la il Petto di pollo confit e grigliato, servito con una salsa a base di latte di cocco, lime e curry verde: una carne davvero tenera e burrosa per un piatto che rilegge il classico pollo al curry in maniera gustosa. Non male anche il Rollè di Tacchino, un arrotolato di coscia, marinato in senape, soia e vino bianco, quindi cotto confit per 24 ore. Chi preferisce, può optare per piatti unici a base di Hamburger, che vengono declinati in otto modi diversi. Per concludere il mio pranzo, ça va sans dire, il dolce è imperdibile: in lista ci sono Cheesecake, Millefoglie alla nocciola, Sformato al cioccolato, Tiramisù e… Torta di Rose, la nostra scelta. Inutile dire che il profumo, la presentazione e la consistenza di questo piccolo lievitato in versione monoporzione, proposto leggermente caldo, con crema alla vaniglia e zabaione, vince a mani basse. “La pasticceria è un bijoux che arriva alla fine del pasto”, commenta Nicola. “Ma presto apriremo Cardinale anche per la colazione”, promette. Non poteva darmi notizia migliore. 

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