Si respira aria di confine da Balzi Rossi, ma si resta con i piedi ben saldi nel territorio ligure, con i suoi profumi intensi, la luce e i colori dei paesaggi mediterranei. Lo storico ristorante di Ventimiglia, a pochi passi dal confine francese e dal Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone, è tornato a nuova vita. Dall’inizio di marzo, infatti, lo chef Enrico Marmo, dopo l’esperienza che lo ha portato a conquistare una stella Michelin lo scorso anno all’Osteria Arborina, nelle Langhe, ha ripreso le redini della cucina che già aveva guidato dal 2016 al 2019, ottenendo il riconoscimento del Piatto Michelin. Attenzione: non si tratta di un déjà-vu, ma di un rinnovamento nell’animo più profondo di questo ristorante aperto nel 1982 da Giuseppina “Pina” Beglia, la mitica chef nel 1985 qui conquistò una stella Michelin, per raddoppiare a due stelle nel 1991.
Balzi Rossi è un felice esempio di come un dna storico, che riporta inevitabilmente la memoria ai fasti dei decenni passati, possa convivere con istanze contemporanee e sostenibili, con una programmaticità ben definita. A partire dall’approccio in cucina, teso a valorizzare i meravigliosi vegetali che la natura regala in questo angolo di paradiso, con tanto di orto eroico a picco sui terrazzamenti vista mare, che nello zero sprechi fonda il suo credo. Una cucina intelligente che non eccede al rialzo o al ribasso, tra ricette circolari e sentori di stagione caratterizzati da sapori semplici e genuini, interpretati in chiave fine dining. Tanto raffinati e delicati nelle presentazioni quanto esplosivi al palato. Insomma, la quintessenza della liguritudine e della Riviera dei Fiori, nella sua versione più nobile e consapevole. Leggibile e comprensibile allo stesso tempo.