Ezio Santin
Ezio Santin
Ezio Santin, a ragione uno dei padri della cucina italiana, senza il quale i ristoranti stellati di adesso non sarebbero gli stessi. Ma Ezio Santin non è solo uno chef al quale guardare con stima e ammirazione, è anche un esempio di forza, coerenza e duro lavoro.
La prima volta che entra in cucina in veste di cuoco, Santin ha 39 anni dopo tanti lavori diversi: nessuna formazione, ma tantissima passione che lo ha fatto diventare uno degli chef simbolo di un nuovo modo di fare alta ristorazione in Italia. Con Renata, padrona di casa, Ezio crea un ambiente unico all’Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano (Milano), da molti detta semplicemente La Cassinetta. Renata: un tassello importantissimo nella storia di questo ristorante, una donna che ha capito che l’ospitalità in un ristorante di alto livello, è tutto.
Con Gualtiero Marchesi un rapporto di amicizia profondo, oltre che legato dal destino delle tre stelle Michelin; La Cassinetta è il secondo ristorante in Italia a ricevere il riconoscimento. A 72 anni però decide di lasciare la Michelin: è il 2009 quando Ezio Santin concorda proprio con la Guida la sua uscita. Dietro una decisione – presa da lui solo per metà – la stanchezza di essere continuamente sottoposto ai giudizi e allo stress del guide gastronomiche. Prima di lui aveva preso la stessa decisione Gualtiero Marchesi.
L’Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano non ha solo segnato un momento di svolta dell’alta cucina italiana, ma ha dato i natali a una nuova generazione di chef, che hanno conquistato ristoranti di tutto il mondo. Tra i cuochi prediletti – soprattutto da Renata – proprio Umberto Bombana, anche lui adesso tre Stelle Michelin a Hong Kong.