È il momento di Napoli. Prima il successo della fiction Mare fuori e lo scudetto conquistato dalla squadra di calcio, con quell’atmosfera di festa biancoceleste che ha pervaso le strade del centro storico per un anno intero. Poi, i riflettori si sono riaccesi sul Vesuvio con Parthenope, il film di Paolo Sorrentino, ancora nelle sale, che ripercorre metaforicamente la storia della città in una dimensione onirica, attraverso la vita di una donna che porta il suo nome. Dal punto di vista gastronomico, ricordiamo che lo scorso anno sono arrivate le Tre Stelle Michelin in Penisola Sorrentina, confermate con l'edizione 2025 della guida Rossa, che ha incoronato ancora una volta con il massimo tributo i Quattro Passi. La città, con la sua provincia, sta emergendo sempre più, allontanando vecchi cliché e conquistando i cuori (e i palati) dei suoi visitatori. All'ombra del Vesuvio ci sono tanti indirizzi interessanti da scoprire, a partire dal nuovissimo Ristorante Alain Ducasse, aperto all'interno del Romeo Hotel. Non solo in città, ma anche nei dintorni ci sono luoghi gourmand da non perdere: da Pompei a Nola, passando per località sul mare come Bacoli.
Quali sono i migliori ristoranti di Napoli e dintorni? Ecco la nostra selezione di indirizzi da non perdere, non solo per chi vuole provare la nuova cucina d’autore in città, ma anche per chi è a caccia di idee e spunti per gite fuori porta dall’animo goloso, verace e ricercato.
Napoli e dintorni: i migliori ristoranti
Quattro Passi
Fiore di Loto di calamari | Foto courtesy Quattro Passi
Non possiamo non cominciare dal ristorante Quattro Passi di Marina del Cantone - Nerano (una frazione di Massa Lubrense), Tre Stelle Michelin, incoronato dall’edizione 2024 della mitica guida rossa (confermate quest'anno). Qui, il giovane chef patron Fabrizio Mellino raccoglie l’eredità di un’attività iniziata quarant’anni fa, avviata del nonno e proseguita dal padre Antonio. Un luogo che, da piccola rivendita di uova, si è evoluto prima in pizzeria, poi in ristorante fine dining. La cucina esprime la quintessenza dei sapori e dei saperi del Mediterraneo, in un viaggio piacevole, che attraversa il gusto della semplicità, con grande tecnica. Tra i piatti iconici da provare, il Fiore di loto di calamari, scampi, caviale e mela verde, le Linguine alla Nerano e la Spigola in salsa acetosella e limone di Massa Lubrense. Come amano sottolineare i Mellino, il Quattro Passi è un ristorante “di famiglia” - a family affaire: a rendere unica l’esperienza gastronomica contribuisce anche la sala, dove la regia è affidata a Raffaele Mellino. Per chi cerca un’esperienza di ospitalità a 360 gradi, segnaliamo la possibilità di prenotare una delle magnifiche camere a Laveglia Relais, struttura ricettiva di famiglia, che si staglia sul blu della Penisola Sorrentina, immersa nella natura, tra balconate panoramiche e pennellate di verde.
Quattro Passi
Via Amerigo Vespucci 13n, Massa Lubrense (NA)
Sustanza
Vi abbiamo già raccontato quanto sia meritevole di una visita Sustanza, il ristorante fine dining che vede alla regia lo chef Marco Ambrosino. In una playlist sui migliori ristoranti di Napoli e dintorni non può certo mancare: è stata una delle aperture più attese dello scorso anno, in uno spazio che è stato oggetto di un interessante restyling, la Galleria Principe di Napoli, in pieno centro, un tempo sede degli uffici della Tesoreria del Comune. Qui in passato c’era il caffè chantant Scotto-Jonno, dal nome dell'imprenditore che lo fondò nel 1883, che era originario proprio di Procida, come lo chef. Qui assaporerete il Mediterraneo e la sua cultura gastronomica come da nessun’altra parte, con il tocco autoriale (e autorevole) di Ambrosino.
Sustanza
Galleria Principe di Napoli - Via Broggia 7, Napoli
177 Toledo
Un’altra apertura del 2024 che ha fatto impazzire Napoli e i palati gourmand è 177 Toledo, il ristorante fine dining all’interno di Gallerie d’Italia, che vede impegnato alla regia lo chef Giuseppe Iannotti. Il due stelle Michelin del Krèsios, come ci ha spiegato, ha studiato il menu e lo spazio con l’idea di creare un posto per tutti, a partire da (e soprattutto per) i napoletani. Ecco dunque riferimenti alla cultura partenopea e alla scaramanzia, classici rivisitati in maniera inedita e creativa, ingredienti locali e recupero di antiche ricette poco conosciute e riviste ad hoc. Una tappa da non perdere, in pieno centro.
177 Toledo
Via Toledo 177, Napoli
Resta Qmme
Foto courtesy Resta Qmme
Si definisce una “trattoria di charme” questo indirizzo partenopeo, nel cuore del quartiere Santa Lucia. Resta Qmme è un ristorante dove si sta bene, dall’ambiente curato e dall’atmosfera piacevolmente raffinata, tra candele e luci soffuse. La cucina è nelle mani della giovane e abile chef Magdalena Buczynska, che crea un interessante trait d’union tra la cultura della sua terra d’origine, la Polonia, e quella napoletana. Il risultato? La chef di casa riesce a creare piatti dove la tradizione locale assume sfumature contemporanee, tra grandi classici della gastronomia campana e proposte ricercate. Ecco allora portate iconiche che vanno dal Rigatone al Ragù 16, preparato con una salsa che cuoce per 16 ore con quattro tagli di carne, ma anche La Leggenda, che reinterpreta la mitica pasta mischiata con patate e provola, con l’aggiunta di guanciale e astice al burro. Assolutamente da non perdere.
Resta Qmme
Via Lucilio 11, Napoli
Terrazza Calabritto
Uno dei “place to be” di Napoli è Terrazza Calabritto. Una location elegante, declinata nei colori del bianco e del grigio, con vista mare, che stuzzica il palato con piatti di pesce. Ecco allora crudi e rielaborazioni dal mood moderno, che celebrano il Mediterraneo e i suoi sapori. Il tutto da innaffiare con un ottimo vino, da scegliere tra più di 250 etichette in carta. Un must da provare? Oltre a classici come il Plateau Royal dello chef, dedicato ai crudi, la Granseola, un piatto mitico, che è entrato nella storia di Terrazza Calabritto, diventandone il simbolo: una super porzione di vermicelli con trito di crostacei, molluschi e pesce, pomodoro fresco. Da non perdere.
Terrazza Calabritto
Piazza Vittoria 1, Napoli
Cap’Alice
Si trova in una traversa della riviera di Chiaia questo indirizzo molto frequentato, sia a pranzo sia a cena. Cap’Alice, regno del patron Mario Lombardi, è un’enosteria tipica napoletana, moderna e accogliente. Qui si viene per mangiare il pesce, sempre fresco e ben interpretato, ma anche per assaporare altri piatti cult della cultura gastronomica partenopea, a partire dalle candele alla genovese. Ogni ricetta, qui, viene interpretata con sensibilità contemporanea, pur restando fedele alla tradizione del territorio. Ecco allora gli spaghettoni con alici di Cetara, l’insalata di scarole e arance, oltre a un piatto diventato un must da assaggiare, il Capafritto, con baccalà, alici, pesce bandiera e calamari. Il tutto va accompagnato con una delle etichette della bellissima selezione di vini. Il nome dell’insegna? Si rifà al motto del patron, “Meglio cap’alice che coda di cefalo”.
Cap’Alice
Via Bausan 28/m, Napoli
Rear Restaurant
Un indirizzo moderno e accogliente che si trova a Nola. Rear Restaurant è una certezza del territorio: un locale dal mood contemporaneo ed elegante, dove si respira un’atmosfera raffinata e ospitale. La sala è dominata da un’ampia vetrata che si apre sulla cucina, da cui escono le creazioni di Salvatore Iazzetta, che si fanno trasversali e fantasiose, ora di ispirazione più classica ora che strizzano l’occhio al cibo di strada. Ecco allora Napoli in un Gyoza, che rilegge il tipico raviolo nipponico con ingredienti partenopei e non solo, con friarielli, provola affumicata, carpaccio di Kobe e wasabi. O ancora, la Pasta Militare, un tubettone al King Crab con salsa di ostriche e Champagne. La proposta è variegata: si spazia dallo street food ai crudi di mare, dalle specialità alla brace a classici stagionali come la cotoletta alla bolognese e tagliolini al tartufo.
Rear Restaurant
SS 7bis Km 50, Nola (NA)
John Restaurant
Foto courtesy John Restaurant
Si chiama John Restaurant ed è il ristorante adiacente a Casamadre, grande boutique di specialità gastronomiche ad Afragola. Qui, in un ambiente elegante, curato e raffinato, il giovane e valido executive chef Gianluca Mangiapia propone percorsi culinari capaci di lasciare il segno. Atmosfera intima, pochi tavoli e cucina a vista fanno da cornice all’esperienza gastronomica, con portate dall’approccio moderno e creativo, che spaziano dalla terra al mare. Territorio, innovazione, equilibrio e ricerca sono le parole chiave per comprendere l’approccio del John Restaurant. Ecco allora piatti che vanno dal Manfredo ripieno di ragù napoletano, ricotta di bufala e Parmigiano stagionato 60 mesi alle Tagliatelle al doppio concentrato di acqua pazza, limone candito e gambero rosso di Mazara del Vallo, alla Quaglia alla diavola, con ‘nduja di Spilinga, spinaci e patata affumicata. Senza dubbio uno degli indirizzi da non perdere a Napoli e dintorni.
John Restaurant
Via Santa Maria la Nova 35, Afragola (NA)
Urubamba
Dove provare la cucina nikkei a Napoli? Da Urubamba, un locale che vede alla regia lo chef Keisuke Aramaki. Da marzo ha cambiato indirizzo: la nuova sede si trova in via Filangieri 16. La proposta vede protagonista l’arte culinaria che mixa abilmente il rigore delle tecniche giapponesi con l’estro, gli ingredienti e la fantasia della cucina peruviana. Il risultato è un’esperienza gastronomica giocosa e affascinante. “Sapori autentici, atmosfera unica” recita il claim di questo indirizzo che, dallo scorso anno, ha aperto una location anche a Capri, raddoppiando così la proposta. In menu ci sono piatti che spaziano dalla Causa peruviana, reinterpretata con tartare di tonno, crema di granchio e uova di quaglia, al Lollipop Shrimps, un chupa chups di gamberi, salsa sweet chili e pasta kataifi, dalle variazioni sul tema della ceviche alle tartare.
Urubamba
Via Gaetano Filangieri 16, Napoli
Da Gigione
Si chiama Da Gigione ed è un punto di riferimento per tutti gli amanti della carne a Pomigliano d'Arco e non solo. L’insegna della famiglia Cariulo, a partire dal 1986, si è evoluta: da macelleria a hamburgheria, poi street food d’avanguardia e shop online per la vendita della carne. L’ultimo step è il lato “Gourmand” di Gigione, che ha aperto nel 2015 in via Roma, diventando il secondo punto vendita dopo la Macelleria e Hamburgeria di via Passariello 65. Qui, naturalmente, si pone grande attenzione alla filiera, corta e controllata, e la materia prima è altamente selezionata: dalla marchigiana alla chianina igp, dal pollo bio allevato a terra al suino umbro. Da provare, oltre ai piatti gourmand, gli originali panini farciti “on top”, e il panino “come lo vuoi tu”, composto a piacere, dal pane agli ingredienti interni.
Da Gigione Gourmand
Via Roma 307, Pomigliano d'Arco (NA)
La Bettola del gusto
Chi fa tappa a Pompei, dopo una visita agli scavi archeologici può fermarsi qui, a La bettola del Gusto. Non lasciatevi ingannare dal nome, perché questo ristorante, dall’ambiente accogliente ed elegante, è tutt’altro che una “bettola”. Lo chef patron Fortunato Bartolomeo prende per la gola con piatti ben eseguiti e invitanti che omaggiano il territorio e i suoi sapori con tocchi di creatività. Gettonatissime le portate al base di pesce, ma il menu si divide equamente tra terra e mare, con le proposte alla brace. Non manca la possibilità di affrontare percorsi degustazione: menu da 4 corse dedicato alla tradizione e tasting menu di 6 portate . Anche alla carta si spende il giusto e si mangia bene, con un buon rapporto qualità-prezzo.
La Bettola del Gusto
Via Sacra 50, Pompei (NA)
Il Principe
Il Principe, a Pompei, è il regno dello chef e patron Gian Marco Carli. Figlio d'arte, di Marco e Pina Carli, stella Michelin per 15 anni, Gian Marco, per dare una linea di continuità a una storia trentennale di ristorazione familiare, ha voluto riaprire il suo locale con lo stesso nome dato dai genitori al ristorante di famiglia. Qui si assaporano piatti di ispirazione campana, con ingredienti del territorio, circondati da un ambiente dal design moderno. La reinterpretazione della cucina napoletana è all’insegna della creatività e della contemporaneità. Si può optare per il menu Radici, un percorso di quattro portate all'insegna della “nuova napoletanità”, oppure per Giammà fai tu, un menu che gioca sulla contaminazione gastronomica, con sei portate al buio, a scelta dello chef. Qualunque sia la scelta, qui non si sbaglia.
Il Principe
via Colle San Bartolomeo 4/8, Pompei (NA)
Roji
Chi cerca un’esperienza gastronomica filo nipponica, nel segno della fusion giapponese, deve fare tappa al ristorante Roji di Nola. Qui, istanze orientali abbracciano mood internazionale, ingredienti campani e ispirazione mediterranea. La quintessenza della contaminazione, insomma, che conquista con portate che vanno dalla Spigola in Fumo, con friarielli, noci, pomodorini del piennolo giallo confit e dashi di sedano rapa alla Tako Fresella Fusion, una fresella con polpo arrosto, edamame, maionese al miso, olive taggiasche, pomodoro secco, perlage alle acciughe, alla Tagliatella 2.0, una pasta di calamaro, con gazpacho peruviano, aceto balsamico e tarallo sbriciolato. Da provare.
Roji Japan Fusion Restaurant
Via Variante 7 Bis 186, Nola (NA)
Ristorante Coevo
Ci spostiamo lungo la costa, a Bacoli, alla Dimora dei Lari, dove l’executive chef Salvatore Sabatino e lo chef Marcello Sabatino corteggiano il palato degli ospiti negli spazi di Coevo, ristorante fine dining. Ambiente ricercato, cucina e cantina a vista incorniciano l’esperienza gastronomica, fatta di ingredienti locali, piatti di pesce e vini dei Campi Flegrei. Si parte dalla dimensione local per proporre, con la fantasia, interpretazioni creative e sperimentali. Si può mangiare alla carta, oppure oppure scegliere uno dei percorsi degustazione, tra classici riproposti e piatti creativi. Non manca un’ampia offerta di crudi di mare.
Ristorante Coevo
Via Cicerone 23, Bacoli (NA)