La cucina italiana, apprezzata e conosciuta in tutto il mondo, è spesso considerata incapace di uscire dai propri confini. Il miso di pomodoro però è l’esempio che scardina questo concetto perché avvicina una delle più grandi tecniche della gastronomia giapponese, la fermentazione, ad uno degli ingredienti sacri in Italia: il pomodoro. Ma che cos’è il miso di pomodoro? Come si prepara il miso di pomodoro? E, ancora, come si usa il miso di pomodoro? Abbiamo provato a dare una risposta a tutte queste domande qui sotto.
Che cos’è il miso e come si è trasformato in miso di pomodoro
Nella tradizione culinaria giapponese, il miso è una pasta fermentata di fagioli di soia, koji e sale. Quando si parla di koji ci si addentra nel complesso e vasto mondo della fermentazione, si tratta infatti del fungo (batterio) Aspergillus Orizae che in abbinamento a riso o orzo, compie sui fagioli cotti questa reazione chimica che ne esalta il sapore e consente la sua lunga conservazione. E quando si sostituisce la soia con il pomodoro cosa succede? Semplice, si ottiene il miso di pomodoro.
Che sapore ha il miso di pomodoro
Il processo di fermentazione non solo esalta il sapore dell’ingrediente, ma ne amplifica la sapidità. Per questo il miso di pomodoro deve essere utilizzato con una certa abilità per evitare di coprire completamente gli altri ingredienti del piatto e rendere letteralmente immangiabile la pietanza. Usare bene il miso di pomodoro significa quindi dosarlo alla perfezione per garantire l’equilibrio del piatto.
Che consistenza ha il miso di pomodoro
Come la tradizionale pasta di miso, anche il miso di pomodoro ha una consistenza cremosa, simile a quella di una confettura o di una marmellata. Il profumo del miso di pomodoro ha un profumo acidulo che grazie all’intervento del fungo, nella fase di fermentazione, ricorda quello del pane a lievitazione naturale.