L’autunno è ufficialmente iniziato e la ripartenza profuma di nuove aperture. Tanti i restyling e gli opening di nuovi ristoranti a Milano: si va dal ritorno dello chef campano Gennaro Esposito in città, al Grand Hotel et de Milan, all’inedito locale firmato da Cesare Battisti, Silvano a NoLo, fino a Polpo, la nuova avventura delle chef Viviana Varese e Ritu Dalmia, in Porta Venezia. Non mancano nuovi rooftop a Milano, raddoppi e nuove gestioni, come quella di Terrazza Triennale, dove approda lo chef Tommaso Arrigoni. Tra le new entry meneghine in fatto di pizza, poi, segnaliamo l’imminente arrivo, nella seconda metà di ottobre, di Salvatore Lioniello, direttamente da Succivo (Caserta), con la sua pizza “diversamente napoletana”. Ma questo è solo un assaggio. Scoprite qui di seguito tutte le nuove aperture di Milano da provare nell’autunno 2023.
Ristoranti a Milano: le nuove aperture dell’autunno 2023
Casa Sorbillo Pizza & Cucina
Si trova in piazza XXV Aprile, angolo corso Como la nuova apertura di Gino Sorbillo a Milano. Si chiama Casa Sorbillo Pizza & Cucina ed è il terzo ristorante con questo format (gli altri, sempre nel capoluogo lombardo, sono presenti in Largo Corsia dei Servi 11 e in via Agnello 18). Si presenta come un'accogliente trattoria, con un menu che declina le pizze del celebre maestro dell'arte bianca partenopeo, oltre a piatti della cucina popolare campana. Ecco allora una playlist di ricette napoletane di casa: da salsiccia e friarielli alla genovese, dalla parmigiana di melanzane alla mitica pasta e patate. Tutti i classici dei ricordi delle domeniche in famiglia rispondono all'appello e portano una ventata di genuinità e di spirito campano all'ombra della Madonnina.
Casa Sorbillo Pizza & Cucina
Piazza XXV Aprile angolo Corso Como, Milano
Dolzeto
Si chiama Dolzeto il nuovo progetto che porta la firma di Sandra Tasca, founder di Tascaro, il bacaro veneziano, e del piccolo panificio di quartiere Ciopa, in zona Isola. Ora, la giovane oste si concentra sulla pasticceria di ispirazione veneta. Uno spazio che appare come una di quelle insegne lagunari in stile anni ‘40, dove non mancano mai le frittelle a Carnevale, il pandoro a Natale e, naturalmente, i pezzi da colazione, tutti i giorni. Uno spazio con pochi posti a sedere, dominato da un bancone in simil marmo bianco e legno scuro, dai colori del blu e dalle lampade in rame. Il claim? Recita “frolle, sfoglie e lievitati”, lasciando intuire la proposta di questo nuovo indirizzo: prime colazioni, pranzi e merende ritmati da cornetti caldi, torte da forno, biscotti e sua maestà il pandoro, proposto non solo a Natale, ma in tante declinazioni - dolci e salate - durante tutto l’anno. Alla guida della produzione il giovane Giorgio Saccone: dopo anni nelle cucine stellate come cuoco, si è innamorato dei lievitati e delle sfoglie alla Dolce Fiemme (Cavalese, Trento) con il pasticciere veronese Federico Pasetto. Poi, ha proseguito il suo percorso al Park Hyatt di Milano, dove è stato a capo della produzione dei lievitati. Ora, affronta una nuova sfida.
Dolzeto
Via Francesco Arese 19, Milano
Donato - con Mollica o senza
Anche a Milano è arrivato il salumiere napoletano più famoso di Tik Tok, dove ha quasi 4 milioni di followers: Donato - con Mollica o senza ha aperto in piazza Diaz 1, a due passi dal Duomo. Questo è il suo secondo punto vendita, dopo quello della città vesuviana. Qui si trovano i suoi celebri panini dalle generose farciture, preparati con la famosa domanda “Con mollica o senza?”. Non manca una selezione di prodotti tipici campani. I super panini possono essere presi sul posto, ma arrivano anche a casa, tramite la delivery app Deliveroo, che consente, anche da remoto, di comporre la propria imbottitura preferita.
Donato - con Mollica o senza
Piazza Diaz 1, Milano
Caruso Nuovo
Foto Andrea Ferrari
È fresco di restyling Caruso Nuovo, il ristorante del Grand Hotel et de Milan affacciato sulla piazzetta di via Croce Rossa, proprio di fronte a via Montenapoleone. Dopo un intervento significativo di Dimorestudio, che ha accuratamente riprogettato gli spazi, ecco che il locale ha riaperto con una nuova proposta gastronomica firmata dallo chef Gennaro Esposito, alla regia del ristorante due stelle Michelin La Torre del Saracino di Vico Equense. Classico e contemporaneo si fondono in un ambiente dal mood elegante e accogliente, fra tavolini tondi e poltroncine, motivi floreali e richiami agli atelier di moda, tra spazi interni e veranda. Un ristorante rinato nel segno della convivialità, per volere della proprietà, la famiglia Bertazzoni, che ha deciso di scommettere sulla solidità della cucina del noto chef bistellato. Ai fuochi c’è il giovane executive chef Francesco Potenza. Di origini campane, si fa interprete di un'impostazione culinaria capace di fondere istanze partenopee e classici della tradizione milanese in un menu che, a tratti, strizza l’occhio agli anni ‘80, tra sapidità e aromi mediterranei. Ecco allora gli amuse bouche che omaggiano le verdure nostrane in un girotondo di colori, la Zuppetta di olive Nocellara del Belice con pesce spatola “anni 80”, i Ravioli di burrata e erbe amare con pomodori secchi e origano di montagna, ma anche la Cotoletta alla milanese e il Pescato del giorno all'acqua pazza con scarola marinata. Aperto a pranzo e a cena.
Caruso Nuovo
Via Croce Rossa, Milano
Silvano - vini e cibi al banco
Si chiama Silvano – vini e cibi al banco l’ultimo progetto di Cesare Battisti, lo chef alla regia dell’ormai storico Ratanà. Dopo aver lanciato il bistrot Remulass e, ultimo, il progetto di street food africano voluto da Gaia Trussardi, Marcel Boum, eccolo alle prese con una nuova avventura. Un’osteria aperta da poco più di una settimana nel cuore di NoLo, l'emergente quartiere multietnico di Milano, vero “place to be” meneghino: un indirizzo che riflette appieno lo spirito multiculturale del quartiere, con uno spazio caratterizzato da lampade anni ‘70 e un lungo bancone di 14 metri. Dalla precedente attività il locale ha ereditato un forno da panificazione, utilizzato per la produzione del pane homemade servito (e che in futuro potrà essere acquistato da portare a casa). L’approccio è quello dei “posti sinceri” di una volta, con proposte genuine e gustose: dal vitello tonnato al ragù, dal paté di fegatini ai riso al tegamino, passando per i crudi di pesce. Al fianco di Battisti in questo nuovo progetto c’è Vladimiro Poma, che per anni è stato un fedele compagno di viaggio dello chef al Ratanà (aperto dal mercoledì al venerdì dalle 18.00 alle 24.00; sabato e domenica dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 18.00 alle 24.00).
Silvano – vini e cibi al banco
Piazza Morbegno 2, Milano
21 House of Stories Navigli
Gli amanti dei rooftop a Milano sono accontentati: la città si arricchisce dell’apertura di 21 House of Stories Navigli, seconda sede cittadina (dopo Città Studi) del format di ospitalità ibrida ideato da Alessandro e Mauro Benetton, ossia hotel, coworking, bistrot, location per eventi e terrazze con bar e piscine… tutto in un solo luogo. Per un aperitivo in terrazza c’è I Mirador, skybar a bordo piscina per un'esperienza con vista a 360 gradi sulla città. Non manca il bistrot, affacciato sul Naviglio. Si chiama Domenica e si ispira alle atmosfere conviviali della domenica italiana in famiglia o con gli amici. Ecco allora piatti da condividere, pensati dai due giovani chef Alessio Roberto Albiero e Diego Pioli, con la consulenza di Arco srl, società fondata da Andrea Ribaldone. Una grande cucina a vista si affaccia sulla sala, tra elementi casalinghi a oggetti di design. La proposta beverage, dall’aperitivo all’after dinner, è curata da Franco Ponti, mixologist con importanti esperienze internazionali alle spalle, da New York a Los Angeles, e numerose collaborazioni stellate. Tra i signature cocktail, la Panache al bergamotto, il French 75 o l’Allora Cosmo, serviti in bottiglia per una vera “sharing experience".
21 House of Stories Navigli
Via Ascanio Sforza 7, Milano
ApeCesare
Foto Federico Bontempi
Raddoppia con una seconda location a Milano ApeCesare, il progetto di street food romano nato nel 2016 da un’idea di Alessandro Favola. La nuova apertura è in via Luigi Porro Lambertenghi 13, in zona Isola, e affianca il primo store nato in via Bonvesin de la Riva, dove l’insegna è presente tra le proposte food del progetto Sidewalk Kitchens. In carta ci sono i mitici supplì, ma anche panini, hamburger e sfizi che declinano le preparazioni capitoline tipiche in cibo di strada, dal panino con l’amatriciana alla cacio e pepe, passando per quello con la porchetta e la stracciatella. Da provare anche le polpette di porchetta e patate, servite con una delle salse a scelta (suggeriamo la maionese senapata). Tutti gli ingredienti sono stati selezionati con cura: dal pane, realizzato in collaborazione con lo storico Panificio Bollani di Milano, alla porchetta (senza conservanti e da animali selezionati) in arrivo dalla provincia di Rieti.
Apecesare
via Luigi Porro Lambertenghi 13, Milano
Denis Porta Venezia
Foto aromi.group
Raddoppia anche Denis - Pizza di Montagna, il format di pizzeria ideato dal pluripremiato Denis Lovatel, alla regia della pizzeria De Ezio ad Alano di Piave. Lo scorso anno a giugno l’apertura in via Statuto, in zona Moscova, ora il raddoppio meneghino, con una seconda location in via Melzo, nel cuore del food district di Porta Venezia. La seconda pizzeria di Lovatel inaugurerà ufficialmente il 10 ottobre. La volontà è quella di replicare il fortunato format di Denis Moscova, ma con alcune differenze: il nuovo locale sarà più calato nel quartiere. Resta, come costante, la caratteristica pizza croccante ideata da Lovatel, ma con una maggior personalizzazione dell’offerta in relazione alla location e alla sua posizione. Qualche esempio? La predilezione dei vini naturali, anziché gli Champagne, che al contrario caratterizzano la carta di Moscova, ma anche la possibilità di mangiare direttamente al banco, in maniera più informale, nella nuova location. In un secondo momento, anticipa Lovatel, i menu di Moscova e di Porta Venezia prenderanno due strade diverse. Non mancheranno, nel corso dell’anno, iniziative in collaborazione con i locali della zona.
Denis Porta Venezia
Via Melzo 16, Milano
Polpo - Semplicemente Pesce
Foto Mariarosaria Bruno
Restiamo in via Melzo, vivacissima strada gastronomica di Porta Venezia, per parlare di una una nuova avventura: quella di Viviana Varese e Ritu Dalmia. Si chiama Polpo - Semplicemente Pesce ed è una trattoria di mare che nasce negli spazi dove sorgeva Spica (insegna vocata alla cucina fusion, che molti ricorderanno). Ecco allora un restyling della location all’insegna dei toni del blu, a richiamare gli abissi, un bancone con le crudités a vista e una proposta che profuma di genuinità e che porta in tavola piatti che vanno dalle busiate al pomodoro ai paccheri alla genovese ittica. Un bar trattoria con un format all’insegna della semplicità e dell'accessibilità, con l’immancabile tocco d’autore e una selezione di materie prime di qualità.
Polpo
Via Melzo 9, Milano
Terrazza Triennale
Foto Triennale Milano - Gianluca Di Ioia
Terrazza Triennale, il ristorante all’ultimo piano del Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio, uno dei rooftop più amati di Milano, dove il design incontra il cibo, riapre con una nuova gestione. Terminata “l’era Cerveni”, che vedeva lo chef bresciano alla regia dell’Osteria con Vista, ecco che lo spazio si prepara alla riapertura, in programma i primi giorni di novembre. La gestione è stata affidata a Compass Group Italia, che ha scelto come chef consultant Tommaso Arrigoni (lo abbiamo recentemente visto impegnato con il trasloco del suo Innocenti Evasioni in zona Bovisa). “Uno dei nostri obiettivi è rendere l’esperienza in Triennale sempre più ricca e completa, e crediamo che la convivialità, la socialità e la creatività legate al cibo siano aspetti di grande rilievo. Per la riapertura di Terrazza Triennale cercavamo un partner che condividesse con noi valori e visione, che avesse una profonda consapevolezza dell’unicità di questo luogo, della varietà di pubblici che lo frequenta”, commenta Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano. Ora, non resta che attendere la riapertura.
Terrazza Triennale
Viale Alemagna 6, Milano
Non la solita vineria
In via Orti, dove prima c’era Non Solo Caffè, è sorto un nuovo locale: NOИ la solita vineria. Si tratta di un progetto che punta al prodotto e alla sostanza, come raccontano Andrea Meravigna e Daniele Rosa, già alla guida di Miro Osteria del Cinema, all’interno dell’Anteo Palazzo del Cinema. Al bancone, invece, troviamo Valentina Bruno, sommelier fiorentina, già nota al pubblico milanese, in arrivo da Tannico. La filosofia? Pochi coperti, una proposta che punta su materie prime selezionate, vini super ricercati e artigianalità. Un credo che si riflette in una bella selezione di prodotti quali vino, salumi, formaggi e lievitati, che avviene direttamente “sul campo”, non trascurando mai il contatto diretto con i produttori.
Non la solita vineria
Via Orti 4, Milano
Pizzeria da Lioniello
Aprirà (lavori permettendo) dopo il 16 ottobre in via Friuli 46. Avrà nove vetrate e un locale su due piani, con un forno a forma di cappello e tutti i motivi e le caratteristiche della pizzeria di Succivo, in provincia di Caserta, che hanno reso popolare Salvatore Lioniello e la sua pizza, a partire dalle ceramiche bicromatiche bianche e nere. Segni particolari della nuova pizzeria di Salvatore Lioniello a Milano? Ci saranno una sala privé al piano inferiore e un tavolo social per le degustazioni, una bella cantina e uno spazio dal mood contemporaneo che gioca con legno, ferro e vetro. Qui si potranno assaggiare le sue signature, tra pizza a ruota di carro, la “diversamente napoletana” super idratata (82%) con cornicione alto e il “sandwich di pizza” dalla consistenza crunchy.
Pizzeria da Lioniello
Via Friuli 46, Milano
Certosa district: June Collective, Loste Café, Lafa, Crosta
Foto Carola Merello
Vi avevamo già parlato del progetto di Milano Certosa District, che punta a fare sistema attorno a proposte enogastronomiche di qualità e indipendenti, fuori dal centro. Ecco allora, a nordovest della città, tra via Varesina, via Borrella e via Giovanni da Udine, la nascita di nuovi spazi food. Le prime inaugurazioni? Tre insegne: ai civici 162 e 204 di via Varesina, ecco June Collective, Loste Café e Lafa. Nella stessa “piazza”, entro la fine dell’anno, è previsto l’arrivo di Crosta, nota insegna meneghina vocata alla pizza e all’arte bianca.
June Collective vede alla regia la chef indiana Mythila Shilke, che ha alle spalle studi di cucina all’accademia di San Francisco Cordon Blue e gavetta nelle cucine di stellati a Bangkok, Madrid e Copenaghen. A Milano, ha deciso di aprire il suo locale con Ilze Sire, responsabile di sala che vanta una lunga esperienza al Noma. Il locale è aperto dalla colazione al pranzo e offre un menu che punta su stagionalità e un crossover di sapori da tutto il mondo, da accompagnare a vini naturali e caffè specialty di torrefazione danese. Loste Café è la bakery già presente in zona Risorgimento, che si muove fra proposte dolci e salate, di ispirazione nordeuropea, mutuata dalla tradizione mediterranea. L’insegna è stata fondata da Lorenzo Cioli e Stefano Ferraro, ex Noma. Lafa, invece, aprirà a breve: è il nuovo concept di Hippolyte Vautrin, già titolare dei rinomati Røst e Kanpai in via Melzo e consulente business food di RealStep. Si tratta di un format all'insegna della cucina araba e mediorientale: uno spazio di oltre 100 mq, dove verrà proposta cucina soprattutto vegetariana, ma non mancherà qualche specialità a base di carne e pesce.
June Collective
Via Varesina 162, Milano
Loste Cafè
Via Varesina 204, Milano
Lafa
Via Varesina 204, Milano