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Intervista Doppia Lorenzo Sacchi - Cristian Marasco

Lorenzo Sacchi (Il Circolino*) incontra Cristian Marasco (Grotta Azzurra)

Intervista doppia ai due protagonisti della prima cena del The Sanpellegrino Table all’hub di Identità Golose Milano.

Il 29 maggio, l’inedito duo gastronomico costituito da Lorenzo Sacchi Cristian Marasco aprirà le danze del The Sanpellegrino Table, nuovo ciclo di appuntamenti firmato da S.PellegrinoAcqua Panna all’hub di Identità Golose Milano, in via Romagnosi 3Dopo il successo al Congresso internazionale di cucina d’autore lo scorso febbraio, l’iniziativa - che vede la collaborazione tra grandi chef e maestri pizzaioli - torna per aprirsi al grande pubblico, portando in scena originali passi a due culinari. Il risultato? Una serie di percorsi gastronomici orchestrati a quattro mani, capaci di superare i confini di genere, in una nuova visione, unitaria e sinergica, del gusto. 

Al centro della scena, un menu di quattro portate con entrée metterà in rilievo le caratteristiche della cucina dei due protagonisti: Sacchi, chef de Il Circolino a Monza, neo stellato della Guida Michelin 2025, si è fatto conoscere e amare in poco tempo in Brianza, proponendo una cucina molto identitaria, figlia della rielaborazione in chiave personale delle influenze iberiche, dopo un lungo trascorso professionale in Spagna. Marasco, alla guida della Grotta Azzurra a Merate, Due Spicchi del Gambero Rosso, da anni porta avanti un concetto di pizza leggera e altamente digeribile, che declina in diversi impasti, incluso quello basato sulla lenta e naturale fermentazione, con una lievitazione di ben 96 ore. 

Il grande lavoro, fatto di ricerca, passione e precisione, è il tratto distintivo di entrambi. Vuoi conoscere meglio i due protagonisti del primo appuntamento del The Sanpellegrino Table all’hub di Identità Golose Milano? Ecco che cosa hanno raccontato a Fine Dining Lovers Lorenzo Sacchi e Cristian Marasco. Scopri di più in questa inedita intervista doppia!

Quale pizza ordina quando esce a cena? 

Sacchi: se è la prima volta che vado in un ristorante, la Margherita; dalla seconda volta in poi mi sbilancio, ma amo rimanere sul classico.
Marasco: MargheritaMarinara, anche se è difficile che io esca fuori a mangiare la pizza.

Qual è invece il piatto-comfort food che si cucina più volentieri a casa? 

Sacchi: a casa amo preparare la pasta in bianco, oppure un’omelette accompagnata da jamón iberico a crudo.
Marasco: il ragù napoletano, ma anche la parmigiana e tutti piatti della tradizione campana; le mie origini sono partenopee, sono cresciuto con la cucina di mia nonna, che ogni domenica a pranzo faceva il ragù in casa, mentre la sera preparava carne e friarielli.


Tre parole per descrivere le vostre creazioni nell'ambito del The Sanpellegrino Table.

Sacchi: Spagna, identità, materia prima.
Marasco: tradizione, semplicità e innovazione.

Cosa vorrebbe prendere in prestito dall’altro per un giorno? 

Sacchi: la pazienza, perché credo che non avrei la calma che ha lui di aspettare una lievitazione di 96 ore!
Marasco: le tecniche dell’alta ristorazione: sono un autodidatta, quindi sarei curioso di vedere come funziona una cucina stellata e di capire le sue dinamiche.


Quali ingredienti porterebbe su un’isola deserta? 

Sacchi: jamón iberico, pane, pomodoro.
Marasco: farina e pomodoro.

L’ingrediente che non hai mai usato e che vorrebbe usare. 

Sacchi: mi piacerebbe usare il cuore del tonno, un prodotto su cui vorrei sviluppare un piatto.
Marasco: sono molto affascinato dalla cucina asiatica, quindi mi piacerebbe scoprire l’uso di prodotti ittici come il pesce palla o comunque di altre specie che non sono molto conosciute da noi e che non appartengono alla nostra cultura gastronomica.


C’è un ingrediente che per lei “va su tutto” come il nero? 

Sacchi: un pizzico di peperoncino, sia a crudo sia in polvere, perché dà carattere a qualsiasi piatto.
Marasco: il basilico, ma anche un po’ di lievito madre in ogni pizza.


Qual è l’ingrediente più sopravvalutato della storia? 

Sacchi: le puntarelle, un prodotto per cui la gente letteralmente impazzisce.
Marasco: l’aragosta, perché è un ingrediente che non ha un giusto rapporto qualità-prezzo; preferisco piuttosto l’astice blu o il king crab.

Il miglior piatto/pizza che ha mai assaggiato nella sua vita? 

Sacchi: Musetto di maiale fondente, scampi e pomodoro verde di Carlo Cracco, la prima volta che ho assaporato un contrasto mare/terra memorabile.
Marasco: il pranzo della domenica di mia nonna.

Ananas sulla pizza, sì o no? E perché? 

Sacchi: sì, perché secondo me noi siamo troppo legati alla tradizione, non ci spingiamo mai oltre e dobbiamo superare questa barriera mentale: l’importante è avere una buona materia prima e ben proporzionata. 
Marasco: secondo me è un ingrediente che in alcuni abbinamenti non è sbagliato, quindi non è da demonizzare (basti pensare ad abbinamenti analoghi come prosciutto e fichi). Non entra nelle mie corde, tuttavia, perché l’ananas è un prodotto ricco di acqua, che rilascia il liquido in cottura e che risulta dolciastro: ha un sapore che non amo particolarmente. 


Quale personaggio famoso le piacerebbe vedere seduto nel tuo ristorante? 

Sacchi: Freddie Mercury. 
Marasco: Fiorello.

Un trend per il 2025: un ingrediente o piatto must da preparare per colpire i nostri ospiti. 

Sacchi: quello che manca in questo momento (e che sto cercando) è la ricerca della golosità. 
Marasco: tutto ciò che regala freschezza e semplicità. 

Quale ricetta a sua firma ha deciso di condividere con la community di Fine Dining Lovers?

Sacchi: Risotto al Grana Padano Riserva, anguilla al vino rosso, cardamomo e aglio nero.
Marasco: Pizza Grotta Azzurra 2.0.

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