Ha 34 anni e rappresenta uno dei talenti più interessanti della Puglia gastronomica. Valentina Rizzo, chef alla regia della Farmacia dei Sani a Ruffano, in provincia di Lecce, assieme ai fratelli Fabio e Roberto è riuscita a trasformare il ristorante di famiglia in un avamposto della cucina pugliese contemporanea. Qui, nel cuore del Salento, si è tenuto il secondo appuntamento con il ciclo di cene L'equilibrio in un piatto in collaborazione con Acqua Panna, un’iniziativa che coinvolge giovani chef italiani under 40, chiamati a interpretare in un piatto la propria idea di equilibrio, tra passato e presente, tra tradizione e contaminazione.
“La serata è andata molto bene: ho proposto agli ospiti un menu degustazione di sei portate con creazioni storiche e piatti nuovi, tra cui quello dell’equilibrio”, racconta la chef, che ha cucinato il suo Risone, fondo di mare al nero, prezzemolo e gin oyster, un “finto risotto” dai profumi mediterranei. La chef, che si definisce “un’autodidatta”, è passata per la brigata di Paolo Lopriore, “dove ho imparato cosa significa cucinare la materia prima come si deve”, ma ha avuto anche un’esperienza di cucina più “nordica” a Edimburgo, “dove ho appreso istanze che ho fatto mie, studiando come adattarle alla mia strada”, spiega.
Ecco che cosa ha raccontato Valentina Rizzo a Fine Dining Lovers.
Ci racconta il suo “piatto dell’equilibrio”?
La richiesta era quella di un piatto che avesse dentro la tradizione, per ingredienti o tecniche, ma con un twist moderno. Il tutto visto con gli occhi di una ragazza di 34 anni, ovviamente. Volevo preparare un risotto, ma il Sud non è terra di riso, quindi ho provato a fare il risone a mo’ di risotto. Noi da 5-6 anni abbiamo in carta il risone, appunto, una pastina a forma di riso. In inverno lo faccio con cotechino, whisky torbato e alloro, ma ho pensato: perché non tenerlo anche in estate, cambiando gli ingredienti? Così è nato il Risone, fondo di mare al nero, prezzemolo e gin oyster, che viene cotto nel brodo di pesci misti (scampi, seppie, pesce azzurro come sgombri e alici, palamite). All’interno ci sono delle seppie sporche, dunque il brodo assume un colore nero. A fine cottura viene mantecato con nero di seppia e beurre blanc montato con il brodo di pesce, che dà morbidezza e acidità, scorzette di limone e pepe nero. Poi, viene completato con ciuffetti di spuma al prezzemolo al sifone, che è un modo per dare importanza e reinterpretare la classica spolverata di prezzemolo. Quindi c’è il contarsto tra nero e verde brillante, che va anche ad ammorbidire il gusto del pesce. Per finire, una vaporizzazione del nostro gin alle alghe (l’Oyster Gin della Farmacia dei Contenti, il liquorificio di casa, ndr). Questo piatto, creato ad hoc, è la rilettura della pastina in brodo di pesce, che ho trasformato in un finto risotto.