“Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via del contrasto”, questo è il pensiero filosofico di Eraclito, ed è lo stesso di Lucio Testa, chef patron trentenne di Contrasto a Cercemaggiore, nel cuore di un Molise che non solo esiste, ma è pieno di dignità e voglia di farsi conoscere al mondo con i suoi amabili paesaggi e la sua antica cultura gastronomica. Da Contrasto si respira il territorio su cui si erge, un ambiente dissonante e al tempo stesso accogliente, una cucina che parla molisano ma che comprende il linguaggio della sperimentazione.
La parte fondamentale di Contrasto è nella ricerca della materia prima, processo che segue i ritmi naturali imposti dalle stagioni, ma risiede anche nella capacità di affacciarsi sul mondo senza il timore di fondersi con esso. Qui i tempi si fanno dilatati e si riscopre l’autentico piacere di stare a tavola pur compiendo un viaggio fatto di sapori, profumi ed emozioni. Nel contrasto di questo ristorante fine dining, c’è tutto il fascino del rischio e la curiosità per ciò che non si conosce, l’emozione di scegliere con l’istinto e non con la logica per poi scoprire che si è fatta la scelta giusta che sarà l’inizio di un percorso nuovo. Ci siamo fatti quattro chiacchiere con Lucio Testa e ci ha raccontato così il suo Contrasto.