Seconda regione più piccola d'Italia, poco industrializzata e per questo ancora - relativamente - selvaggia: il Molise viene ancora considerato un territorio marginale che, stretto tra Abruzzo, Puglia, Campania e Lazio, ha sempre faticato a trovare un'identità propria.
Proprio questo ha probabilmente permesso ai molisani di conservare tradizioni gastronomiche decisamente peculiari, mantenendo una una genuinità - di materie prime, di ricette, e anche di accoglienza - che rende il Molise un minuscolo paese di Bengodi dal punto di vista culinario.
Abbiamo selezionato 8 prodotti tipici del Molise, più due piatti, il cui assaggio è d'obbligo quando ci si spinge fino a questa questa curiosa terra incastonata tra mare e montagne.
8 Prodotti tipici del Molise da conoscere
COMPOSTA MOLISANA
Questa conserva di frutta e ortaggi normalmente si prepara con pere, uva, pomodori, cipolle, peperoni e carote, messi in vasi di terracotta e lasciati a macerare almeno un mese. Un curioso mix di frutta e ortaggi che viene apprezzato al punto da avere una propria sagra dedicata.
PAMPANELLA

Immagine: moli.se
Non confondetela con la porchetta. La pampanella è probabilmente lo street food più popolare del Molise: carne di maiale marinata con peperoncino, sia dolce che piccante, aglio, sale e aceto, cotta in forno e servita in un panino. Il nome deriva dai pàmpini, le foglie di vite in cui la carne veniva avvolta prima della cottura. La trovate in tutte le sagre ma quella originale viene dal paese di San Martino.
CACIOCAVALLO DI AGNONE

Immagine: moli.se
Il caciocavallo non è certo un'esclusiva molisana, ma quello di Agnone è particolarmente rinomato. Prodotto con latte 100% vaccino, ha la classica forma a pera, un peso che può arrivare fino a 3 kg e una crosta nocciolata. Da provare quello stagionato (anche fino a 3 anni), dalle straordinarie note piccanti.
PEZZATA

Immagine: mangiarebuono
In una regione in cui la pastorizia ha sempre rivestito un'enorme importanza socio-economica, uno dei piatti tipici non poteva che essere preparato con la pecora. La pezzata è a base di pecora bollita - tradizionalmente in un recipiente di rame - insieme a patate, verdure e spezie. Necessaria la lunga cottura: la carne di pecora ha una consistenza molto dura e un sapore decisamente intenso.
TORCINELLI
Un piatto per palati coraggiosi. Un piatto povero, che nasce per utilizzare tutti gli scarti dell'agnello che normalmente venivano buttati via: fegato, trippa e interiora vengono ripuliti e inseriti nel budello dell'animale. I torcinelli si cuociono alla brace, ma c'è anche chi li azzarda in umido. Li trovate anche nella vicina Puglia.
BACCALÀ ARRACANATO

Immagine: Molisiamo
Se chiedete a un molisano cosa assaggiare del suo paese, lui sicuramente vi risponderà "Il baccalà arracanato". Il pesce viene cotto in una teglia posta all'interno del camino, cosparso di cenere e insaporito poi con mollica di pane, pinoli e noci, uvetta, olive e pomodorini. Chi non ha un camino ovviamente si accontenta del forno, ma così l'arracanatura (gratinatura) non è la stessa cosa.
SCARPELLE

Pastella lievitata, fritta e servita con abbondante zucchero a velo: in apparenza le scarpelle, dolce tipico delle festività molisane, non hanno niente che le differenzi dalle altre delizie fritte del Sud Italia. Le curiose forme attorcigliate in cui si presenta, però, sono un capolavoro manuale di artigianalità che si spera non vada perduto dalle nuove generaziini.
SIGNORA DI CONCA CASALE

La Signora di Conca Casale è l'unico Presidio Slow Food del Molise. Il nome viene da un minuscolo - circa 200 abitanti - paesino dove la tradizione dell'insaccato viene ancora custodita da un gruppo di anziane. È chiamata "signora" perché un tempo veniva destinata ai signori, ai più ricchi e in vista del territorio, e preparata utilizzando le parte nobili del maiale: lombo, spalla, lardo della pancetta e del dorso, il tutto aromatizzato con spezie e soprattutto finocchietto.
TORTARELLI

Immagine: Alto Sannio
Un frutto che si utilizza come un ortaggio. Il tortarello è una varietà di melone che però come forma, colore e sapore assomiglia a un cetriolo, e come tale viene consumato, normalmente in insalata, anche senza togliere la buccia. A differenza del cetriolo è però molto digeribile.
CAUCIUNI
Utilizzare i legumi nei dolci è una tradizione molto diffusa in Sud Italia. I cauciuni sono ravioli, preparati sia per Natale che per Carnevale, che vengono riempiti con una farcitura di ceci, cacao, spezie (quasi sempre chiodi di garofano e cannella), liquore e frutta candita. Da friggere e serviti ricoperti di miele, altrimenti che festa è?