L'amore per la mixology ma anche per la cucina. Da Nik's & Co questi due aspetti hanno lo stesso valore e diventano lo spunto per un viaggio creativo nel passato.
A raccontarci questo progetto milanese è il titolare Leo Sculli.
Quando è nata la passione per il settore della ristorazione e quindi per quello della mixology?
Mi è sempre piaciuto organizzare eventi, cene, viaggi, attività con altre persone. Amo la convivialità, ascoltare le storie altrui mi consente di viaggiare con la mente. Ecco perché oltre a studiare ingegneria, ho fatto il dj e il direttore artistico.
Qual è stata la sua prima esperienza?
Ho gestito un locale estivo sul lungomare di Reggio Calabria. Lì facevo anche il dj.
C’è qualcuno che considera il suo maestro o che più di altri le ha fornito insegnamenti nel suo lavoro?
Ho appreso qualcosa da tutti i colleghi e ragazzi che lavorano nel mondo dell’hospitality. Avendo vissuto varie esperienze nei bar in giro per il mondo, ho potuto imparare i diversi approcci che si possono avere sia sul lato tecnico che sull'accoglienza del cliente.
Quando è nato Nik’s & Co di Milano?
Il Nik’s & Co è nato a novembre 2016, quando io e Carlo, uno dei miei soci, decidiamo di fare una proposta per comprare l’immobile. Da lì è iniziata una crescita continua. Inizialmente il locale era aperto soltanto per la colazione e la pausa pranzo, oggi copre invece i vari servizi da mezzogiorno alle due di notte: pranzo e aperitivo, cena creativa e after dinner con drink, passando per concerti di musica jazz.
Come racconterebbe questo locale a chi non è mai entrato?
È ispirato ai salottini londinesi degli anni ’50. Qui l’ospitalità e l’esperienza del cliente sono al primo posto. Luci soffuse, calde e accoglienti, legno e banco di marmo verde rendono l’ambiente elegante, sempre stemperato dall'approccio friendly del personale, attento a farti sentire come a casa. Al Nik’s & Co sia i cocktail che i piatti hanno un tocco creativo che regala un’esperienza unica al cliente. Inoltre è diventato negli anni un Jazz corner dove si incontrano vari musicisti per jam session. Infine capita di ospitare bartender internazionali.
Ci illustra più nel dettaglio questa carta cocktail creativa?
La drink list narra i viaggi di Nik, la nostra mascotte, personaggio fantastico, bartender di origini italiane nato a Londra, che ha girato il mondo nel Novecento. Procede nel tempo divisa in volumi, proprio come un libro, la carta cocktail riporta episodi storici e si ispira a personaggi realmente esistiti. Quelli che Nik ha incontrato durante i suoi giri per il globo. Il Volume 1, ad esempio, era ambientato nella New York proibizionista dove Nik incontra Ginger Roger e Al Capone. Il Volume 2 era ispirato ad importanti vicende accadute nella decade tra il1930 e il 1940. Il Volume 3, la lista attuale, è ispirato all’Italia degli anni ‘40e ’50. Sia sul fronte mixology che sul fronte cucina abbiamo lavorato sulle regioni e sui loro ingredienti tipici, collegando poi il tutto a figure rappresentative della propria terra, come ad esempio l'associazione tra l'aceto balsamico di Modena ed Enzo Ferrari. Stiamo ultimando il Volume 4, dedicato alla Pop Art, con un Nik ormai grande, tornato in America tra gli anni ‘50 e ’60. Questa nuova drink list uscirà alla fine del mese di ottobre.
Qui anche la proposta food ha la medesima importanza. Come si compone?
La brigata di cucina è guidata dallo chef Paolo Bertin. La proposta food è trasversale, sfiora senza pregiudizi ogni continente e viaggia attraverso le culture. Si può definire “d’autore” proprio perché ogni piatto è espressione della creatività del nostro chef. Ogni ricetta ha una storia da raccontare e prende ispirazione, proprio come i drink, dai viaggi di Nik. Il prossimo menu avrà come tema Il giro del mondo in 80 giorni.