A Squille, nel cuore della campagna in provincia di Caserta, un giovane chef guida la cucina di un indirizzo gourmet tanto inatteso quanto speciale. Il talento è quello di Domenico Marotta, che con la sua squadra propone portate capaci di raccontare l'eccellenza e il territorio al Marotta Ristorante.
Fine Dining Lovers ha incontrato chef Marotta per conoscerlo meglio e scoprire la sua idea di cucina.
Com'è iniziato il suo percorso in cucina?
In cucina mi ci sono ritrovato sin da piccolo, nel ristorante di famiglia. Sicuramente per gioco inizialmente, poi gradualmente è diventata la mia professione, che mi permette ancora oggi di continuare a... giocare.
Qual è stato il vero “salto” nella sua carriera?
È stato un crescendo graduale, mi sono dovuto sudare tutte le posizioni e i posti dove ho avuto il piacere di lavorare. Forse più che un vero e proprio salto, il cambiamento che mi ha segnato e mi sta facendo crescere su molti aspetti è stata l’apertura del mio ristorante, grazie a cui integro alla cucina altri aspetti della ristorazione. Attività che mi divertono e mi fanno scoprire cose nuove.

Foto Lorenzo Palmieri
Quando è nato Marotta Ristorante?
Nel giugno del 2019. Sono tre anni ma non tutti in attività, posso affermare che solo da quest’anno siamo aperti con una vera continuità.
Come riassumerebbe la proposta del ristorante?
È molto semplice. Abbiamo tre percorsi degustazione che si differenziano soltanto per numero di portate. Sono tutti in modalità "carta bianca", che ci permette di proporre i migliori ingredienti che troviamo, lavorando con piccoli produttori. Proponiamo comunque una mini carta.
Come definirebbe la sua cucina?
Posso dire che mi piace molto lavorare sui gusti decisi e riconoscibili, mi piace la pulizia del gusto e l’essenzialità, mi piace cercare gli ingredienti di altissima qualità e valorizzarli al meglio.

Foto Lorenzo Palmieri
Come si pone rispetto alla tematica del km 0 e della stagionalità?
Sono tematiche alla base della cucina contemporanea. Seguire il ritmo delle stagioni ci permette di avere l’ingrediente nella sua massima espressione e di evitare produzioni poco sostenibili. Inoltre dare valore al piccolo produttore locale ci permette di raccontare il territorio e di sostenerlo concretamente.
Ci sono ingredienti che predilige più di altri?
Ho sicuramente un debole per il mondo vegetale ma non escludo in partenza nessun ingrediente.