Dopo i mesi bui della pandemia, l’apertura di Ercoli Trastevere era proprio quello che ci voleva a Roma. Una vera e propria prova di coraggio. La gestazione di questo enorme locale polifunzionale del gruppo di imprenditori capitanati da Gino Cuminale, già noti in città per gli altri Ercoli e per molti altri locali di rilievo come il Porto Fluviale, è durata oltre un anno e naturalmente è avvenuta in piena crisi pandemica. Tuttavia, la sua inaugurazione, in questo momento di ripartenza, incarna perfettamente l’atmosfera da boom economico che si percepisce in città, trainata anche dal ritorno del turismo di massa a Roma.
Ercoli Trastevere, la location
Settecento metri quadrati, banconi scintillanti, chicche gastronomiche da far girare la testa, un vero e proprio Drink Theatre in cui l’architetto Roberto Liorni ha voluto onorare le origini del luogo, che era il teatro Puff di Lando Fiorini. Qui c’è la zona del cocktail bar, collocata in quella che era la platea, anche se ribaltata negli spazi: quella che era la platea oggi è il palcoscenico su cui i bartender si muovono preparando i loro Tini, i drink ispirati al Martini su cui è focalizzata la drink list. I tavoli si trovano tutti intorno, ma è particolarmente intrigante l’atmosfera di quelli arrampicati su una specie di piccola gradinata pensata dal designer, perfetta per godersi lo spettacolo.
Nei 700 metri quadrati di Ercoli Trastevere le sorprese sono tante. Si entra trovando subito l’angolo caffetteria sulla sinistra, dove vengono serviti i caffè pregiati della selezione Mogi, mentre sulla destra si scorge l’area bakery e il primo dei lunghi banconi da cui fanno capolino le specialità della gastronomia ittica. Seguendo i corridoi si susseguono ancora i banconi, la cella per i formaggi pregiati con oltre 200 referenze, la saletta privata in cui farsi accompagnare dai consigli degli esperti di Ercoli nella scelta delle spezie e del cioccolato.
Ercoli Trastevere: la proposta gastronomica
Ovunque sono disseminati i tavoli per accomodarsi ad assaggiare una delle centinaia di etichette vitivinicole in enoteca, una carta che conta circa 400 etichette tra champagne, bollicine, bianchi, rossi e rosé. Impossibile però non farsi accompagnare dalle specialità della cucina, la cui brigata è guidata dall’executive chef Andrea Di Raimo e dallo chef resident Luigi Ubertini.
A differenziare la proposta di questo Ercoli è il focus sulla carne di qualità, reso possibile da un nuovo alleato per la loro cucina: il Josper. Su questo particolare strumento a metà fra griglia e forno, vengono preparate carni come la bistecca Sashi o la Hanami, il filetto canadese di manzo, l’entrecote di manzetta prussiana, gli involtini dei nebrodi o i cube roll di tagliata danese. Il menù tuttavia ampio, presenta anche diverse proposte di pesce e molte invitanti paste sia fresche che secche, oltre naturalmente alle varie selezioni dai banchi di Ercoli.
Qualche piccolo dettaglio deve ancora essere messo a punto, perché manca un elemento fondamentale: almeno dieci ulteriori unità di personale ancora da mettere in squadra. Professionalità che, ammette Gino Cuminale, sono difficili da reperire in questo momento. I dipendenti solo in questo punto vendita sono già oltre 30, ma a regime si supereranno le quaranta, che consentiranno di aprire anche il secondo ingresso, da cui si entra direttamente nell’area del ristorante con la cucina a vista, e di utilizzare il dehors già allestito nella vicina piazzetta.
Ercoli Trastevere
via Gigi Zannazzo 4, Roma