Tante esperienze in giro per il mondo, dall'Oceania all'Asia. E poi l'approdo al Mandarin Oriental Lago di Como, dove ha fatto una carriera che l'ha portato ad essere il Bar Manager del Co.Mo Bar & Bistrot.
Gabriele Contatore si racconta Fine Dining Lovers.
Quando è nata la passione per questo settore?
La passione per questo mestiere è nata insieme alla consapevolezza sempre maggiore di voler intraprendere un lavoro che mi portasse a stare a stretto contatto con le persone. Arrivando da studi di tutt’altra natura, dopo un breve periodo chiuso in ufficio a visionare numeri e bilanci, ho deciso che quella non sarebbe stata la mia vita, quindi, memore di quando avevo 16 anni e davo una mano a mio cugino nella sua trattoria durante le vacanze estive come portapiatti e tuttofare, ho pensato: "Perché no?". Vicino a casa stava aprendo un nuovo bar e sulla vetrina il cartello “Cercasi personale” sembrava appeso apposta per me. Ho iniziato così.
C’è qualcuno che considera il suo maestro?
Nel corso della mia carriera ho conosciuto tantissimi professionisti del settore. Da ognuno di loro ho appreso quello che potevo, rubavo con gli occhi, scrivevo appunti, ricette, trucchi e consigli. Sin dall’inizio mi sono inoltre affidato alla lettura, ho una collezione abbastanza ampia di testi scritti dai più grandi bartender. Quelli che mi sono rimasti più in mente e dai quali ho appreso di più soprattutto all’inizio del mio percorso sono stati sicuramente Dario Comini, Jim Meehan, Kazo Uyeda. Ma mi sento di citare anche autori come Niki Segnit e David Wondrich.
Quali sono le esperienze che più di tutte l’hanno formata come bartender?
Intraprendere un viaggio durato tre anni tra Australia e Inghilterra mi è servito per formarmi a livello professionale e personale. Cocktail bar di alto volume ma curati e di alto profilo. Qui la miscelazione era importante tanto quanto l’intrattenimento e l’atmosfera. Lavorare a stretto contatto con una cucina stellata al ristorante I Tigli in Theoria di Como, una volta rientrato in Italia, come responsabile del bar della struttura, mi ha sicuramente permesso di apprendere tecniche di cucina innovative che ho poi applicato per plasmare il mio concetto di miscelazione. Avere la possibilità poi di affiancare Jamie Rhind alla guida dell’iconico The Bamboo Bar, presso Mandarin Oriental Bangkok, anche se solo per un breve periodo, mi è servito per conoscere le dinamiche di un bar sotto i riflettori delle classifiche mondiali.
Quando è arrivato al Mandarin Oriental Lago di Como?
Sono arrivato a Mandarin Oriental Lago di Como nel 2019, ho fatto parte del team bar di pre-opening sotto la guida dell’allora bar manager Luca De Filippis, che ha selezionato il mio profilo e creduto in me dall’inizio. È arrivata poi, all'inizio di questa stagione, la promozione alla guida del Co.Mo Bar & Bistrot.
Come si realizza una drink list per il Co.Mo Bar & Bistrot che sia capace di accontentare una clientela internazionale?
Voglio rispondere a questa domanda con una frase di un collega ed amico, Daniele Cancellara del Rasputin di Firenze, dietro il cui bancone ho avuto il piacere di lavorare durante una guest shift lo scorso anno. Ha definito il nostro stile di miscelazione "ruffiano ma non scontato”. Non è facile accontentare il palato ed il gusto di una clientela proveniente da tutto il mondo. Insieme al mio team ho cercato di miscelare sapori e prodotti locali che strizzano però l’occhio alla globalità. Far viaggiare l’ospite alla scoperta del nostro territorio ma allo stesso tempo farlo sentire a casa.
Come si compone la proposta cocktail attuale?
Abbiamo voluto creare una vera e propria cartina geografica tascabile con cui l’ospite può esplorare il territorio circostante e constatare effettivamente dove recuperiamo gran parte delle materie prime utilizzate nei nostri drink indicandole fisicamente sulla mappa. Essendo un hotel stagionale, ci focalizziamo principalmente sulla stagione primaverile ed estiva. Di conseguenza i cocktail sono freschi, dissetanti, di facile beva e soprattutto invogliano ad ordinarne un altro. C’è scelta per tutti, avendo un drink per ogni distillato ed una selezione di analcolici gustosi che possono appagare anche chi, pur non bevendo alcool, voglia comunque vivere un’esperienza gustativa piena.
Ci sono ingredienti che ama utilizzare più di altri?
Mi piace molto curiosare, scoprire ingredienti che non conoscevo ed utilizzavo. Sicuramente, dopo l’esperienza in Thailandia, la mia attenzione si è spostata su tutto ciò che arriva dall’Oriente. Amo anche lavorare con i prodotti del territorio che conosco e padroneggio con sicurezza da tempo.