Migliaia di specie diverse, sapori pronti a soddisfare ogni esigenza, valori nutrizionali eccellenti: i molluschi sono una tipologia di cibo tra le più apprezzate e richieste al mondo, ma vista la loro varietà, spesso, non si ha idea di quanto siano importanti in cucina. Ecco dieci numeri curiosi pronti a farceli conoscere un po’ meglio.
110000
(circa) sono le specie note di molluschi presenti sulla Terra. Sono suddivise in 8 classi e tutte caratterizzate da un corpo molle di solito (ma non sempre) racchiuso in una struttura rigida, chiamata conchiglia.
250
le principali e più diffuse specie di molluschi commestibili. Di queste, 9 rappresentano addirittura l’85% del mercato globale. Le principali sono marine, e tra queste troviamo gastropodi, bivalvi e cefalopodi, ma ci sono anche parecchi, gustosi molluschi di acqua dolce: le famose escargot, per esempio, senza dimenticare la corbicula fluminea (un mollusco bivalve, tipico dell’Asia, che vive nei fiumi).
711000
le tonnellate di capesante consumati ogni anno nel mondo. Si tratta delle conchiglie più richieste. A seguire ci sono le ostriche (166000 tonnellate) e le cozze (143000). Tante? Pensate che di molluschi privi di conchiglia, come polpi e calamari, ne vengono consumati quasi 4 milioni di tonnellate.
7,5
i milioni di tonnellate di molluschi che si consumano nel mondo in un anno. Nella classifica dei consumi di pesce si trovano al terzo posto. Al secondo troviamo invece i pesci di acqua dolce (9 milioni), mentre al primo risiedono ovviamente quelli di acqua salata: ben 65 milioni di tonnellate.
166145
le tonnellate di Ostreidae consumate ogni anno nel mondo. Si tratta dell’autentica ostrica ed è il mollusco più richiesto e consumato a livello globale.
360
milioni di euro è il giro d’affari generato dalla produzione di molluschi per la sola Francia, che è uno dei principali produttori al mondo. 9300, invece, sono i professionisti impegnati a tempo pieno nel settore.
80 Kcal
è l’apporto energetico per 100 grammi di molluschi. Molto basso, con somma gioia anche di chi è a dieta, ma questo non significa che sia povero di altri valori nutrizionali. Per esempio, in un etto troviamo anche una media di 12 grammi di proteine, 3 grammi di grassi e una grossa quantità di vitamine del gruppo B (0,12 mg), C (17 mg), oltre che essere ricchi in ferro (5,8 mg), fosforo (236 mg) e magnesio (65,7 mg).
70
sono i gradi centigradi necessari per provocare l’apertura di molluschi con guscio. I molluschi si acquistano sempre freschi e vivi, quindi il guscio dovrebbe essere semi aperto e chiudersi di scatto al tocco. A questo punto si possono gustare crudi, dopo averli aperti recidendo il muscolo esterno e con l’aggiunta di qualche goccia di limone. Oppure cotti: la regala di base è di cuocerli pochissimo e aggiungere meno condimento possibile.
4
minuti il tempo di cottura ottimale di molluschi con guscio. La preparazione di base consiste nel far riscaldare una buona quantità di olio in una padella, dove far rosolare qualche spicchio d’aglio. A questo punto si aggiungono le conchiglie. Una volta che si aprono, si aggiunge mezzo bicchiero di vino bianco e si fa sfumare.
3
è il numero di ostriche consigliato per persona. Si mangiano rigorosamente crude, ma c’è chi azzarda di prepararle gratin. Come? Per quattro persone, aprite le ostriche, raccoglietene l’acqua e usatela per preparare un’emulsione con olio d’oliva, limone e pepe. Disponete le conchiglie su una teglia, cospartele con pangrattato, e un trito di aglio, prezzemolo, dragoncello e cerfoglio. Irrorate con l’emulsione e mettete in forno a 230 °C per 5 minuti. Si mangiano caldissime. Qui una ricetta.