Un tortellino come simbolo di bellezza e cultura, ma anche di solidarietà e inclusione sociale. Massimo Bottura, durante il suo intervento a Identità Golose 2019, aveva già dato qualche anticipazione sull’attività dell’associazione Tortellante, di cui è mentore e ambasciatore assieme alla moglie Lara Gilmore. Si tratta di un laboratorio che, con l’aiuto delle rezdore, insegna ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico a lavorare la pasta fresca, creando per loro una reale opportunità di occupazione.
Tutto accade a Modena, non lontano dall’Osteria Francescana, dove 24 ragazzi dai 16 anni in su hanno imparato e trovato un vero e proprio lavoro. “Chi ha finito la scuola frequenta il Tortellante tutte le mattine, svolgendo un reale mestiere, mentre chi va ancora a scuola, per due pomeriggi alla settimana, ha la possibilità di apprendere un lavoro”, spiega Erika Coppelli, presidente dell’associazione.
L’attività del Tortellante è stata presentata ufficialmente il 12 aprile al Refettorio Ambrosiano di Milano, con il supporto di BPER Banca. Per l'occasione, sono stati serviti i tortellini conditi con la crema di Parmigiano dell'Osteria Francescana e piegati a mano dai ragazzi dell'associazione, per la prima volta in trasferta, a un pubblico costituito prevalentemente dai volontari e dai membri dell'associazione di quartiere le Querce, che il venerdì si riunisce proprio al Refettorio e, tra le attività, organizza corsi di cucina per anziani.
I tortellini del Tortellante - Credit: Mariarosaria Bruno
“Questo è un luogo pieno di bellezza e con la bellezza puoi ricostruire la dignità delle persone. Oggi è un giorno speciale: ci sono le rezdore, le nonne, le mamme, le zie, che dedicano la loro vita a tenere unita la famiglia e a piegare il tortellino attraverso una formula magica che non si può rivelare, ma in questo caso lo fanno. E lo fanno con ragazzi che hanno problemi, con difficoltà a inserirsi. Questo è un progetto totalmente inclusivo”, ha affermato Bottura. Le reazioni dei ragazzi? “Mio figlio Charlie mi dice sempre che lavorano tanto, ma soprattutto, sono orgogliosi di lavorare fianco a fianco con l’Osteria Francescana. Alla fine di ogni sessione, poi, ci sono sempre un po’ di tortellini che possono portare alle famiglie: per una volta, sono loro a portare il cibo a casa, e questo rende orgogliosi i genitori”, ha proseguito lo chef.
Oggi i ragazzi del Tortellante producono pasta fresca per grandi aziende come Gucci o Tetra Pak, ma i loro tortellini possono essere acquistati da tutti a Modena, prenotandoli all’indirizzo mail info@tortellante.it. In futuro, l’associazione prevede di attrezzarsi con un vero e proprio e-commerce. A proposito, i tortellini sono rigorosamente preparati secondo le ricetta modenese, con il ripieno cotto, a base di maiale, prosciutto crudo e mortadella, Parmigiano e un pizzico di noce moscata.
Massimo Bottura e Lara Gilmore al Refettorio Ambrosiano - Credit: Mariarosaria Bruno
Quali sono i progetti futuri del Tortellante: si replicherà il modello del Refettorio Ambrosiano, con virtuosi cloni in giro per il mondo? “Ci piacerebbe molto, anche se dobbiamo andare piano, ci sono situazioni delicate. Vogliamo creare un modello sostenibile a Modena, con la vendita della pasta fresca e il supporto di educatori e psicologi, con attività sociali”, ci ha risposto Lara Gilmore. E ha aggiunto: “Questo è un progetto culturale, abbiamo la fortuna di lavorare con tanti volontari della terza età che educano e ci aiutano tutti i pomeriggi con i nostri ragazzi: due gruppi emarginati della società che, insieme, fanno la forza”.
“Credo che si possa replicare in ogni luogo il Tortellante, soprattutto in un posto magico e unico al mondo come l’Italia, dove un’orecchietta o un raviolo, un tortellino o un pizzocchero possono diventare la causa, la scintilla, per aprire 10 mila Tortellanti e includere tutti i ragazzini del mondo”, ha concluso Bottura. Il buono del cibo è anche (e soprattutto) questo.