Innamorato della sua terra d'origine, Vico Equense, ma perfettamente a suo agio in riva al Lago d'Orta in provincia di Novara. Per molti è il falso burbero di Cucine da Incubo, ma Antonino Cannavacciuolo è prima di tutti uno chef due stelle Michelin dalla grande esperienza, capace di combinare i sapori mediterranei a quelli del territorio in cui si trova l'hotel ristorante Villa Crespi.
Ed è proprio l'uso impeccabile delle materie prime del suo territorio la ragione per cui i redattori di Elite Traveler l'hanno eletto fra gli chef capaci di influenzare i prossimi 10 anni dell'alta cucina internazionale.
La sua carta è costellata da piatti che fanno toccare con mano la dicotomia nord vs sud partendo dalle Linguine di Gragnano con calamaretti spillo, salsa al pane di Fobello arrivando al famosissimo Tonno Vitellato, un cubo di tonno insaporito da acqua di capperi e maionese con fondo di pancia di vitello e coda di manzo.
Spesso apre le cene di Villa Crespi lei, l'Ostrica, rapanello e caviale, il piatto cremoso dal color rosa zucchero filato. Le cromie sature piacciono allo chef, come lo dimostra l'Insalata Liquida con burrata (in copertina).
Altro classico del Villa Crespi? La Suprema di piccione, fegato grasso al grué di cacao, salsa al Banyuls.
Il mare resta sempre uno dei temi ricorrenti dei piatti di Antonino Cannavacciuolo, declinato in modi sempre diversi e sempre golosi.
Lo chef non manca di fantasia neanche in fatto di dessert: strutture sferiche e composizioni equilibrate chiudono questo pasto fatto di colori, gusti e contrasti regionali riuscitissimi.