Riqualificare è sempre bello, se lo si fa con gusto (in tutti i sensi) lo è ancora di più. Fine Dining Lovers è andato per voi alla scoperta di Mercato Centrale a Milano, l’ultimo nato nel gruppo Human Company dopo gli analoghi format già esistenti a Firenze, Roma e Torino. Inaugurato lo scorso 2 settembre, il nuovo Mercato occupa gli spazi di un’area rimasta dismessa per anni della stazione Centrale di Milano, dal lato che affaccia su piazza IV Novembre e via Sammartini.
Un passato che si respira tutto nella struttura del Mercato Centrale, dove campeggiano volte e muri volutamente lasciati grezzi e grafiche molto ben studiate che richiamano il mondo dei graffiti: per una volta, insomma, uno stile industrial che non puzza di fighettismo ma di testimonianza di un luogo impregnato di storia e di storie.
Il nostro consiglio è quello di capitarci dentro quasi accidentalmente, a qualsiasi ora del giorno o della sera (Mercato Centrale è aperto tutti i giorni dalle 7 a mezzanotte) e di lasciarvi trascinare dall’atmosfera di un autentico mercato: un casino molto ben organizzato, fatto di via vai di persone, di molteplicità di prodotti, di profumi che fanno danzare i sensi e di colori che fanno brillare gli occhi. C'è persino una postazione radio, il Laboratorio Radiofonico curato dal dj Alessio Bertallot, così come l'artigiana che canta tra i suoi banchi di fiori, nella persona di Rosalba Piccinni.
Se avete un pochino di tempo, vi consigliamo di elevare la vostra esperienza scambiando qualche chiacchiera con gli addetti alle vendite dei vari corner: ragazzi giovanissimi ma formati in maniera eccellente, che vi delizieranno con il racconto dei prodotti in maniera puntuale e coinvolgente, a riprova dell’alta qualità dell’offerta presente in questo nuovo polo gastronomico milanese.
Mercato Centrale è, potenzialmente, un posto davvero per tutti: per chi è in cerca di uno spuntino pre-partenza (abbondano gli schermi con gli orari dei treni in tempo reale, logica ma non banale attenzione al cliente), per un ritrovo tra amici dalla merenda all’aperitivo fino alla cena, per un business lunch informale ma di qualità, ma anche per fare coworking immersi nel cuore pulsante di uno degli snodi vitali della metropoli meneghina.
Pronti a viaggiare con noi? Da colazione a cena fino alla spesa da portare a casa, ecco i nostri consigli da non perdere al Mercato Centrale di Milano.
Colazione
È uno dei momenti cruciali della giornata dei milanesi e dei viaggiatori che passano per la stazione Centrale della città meneghina. Deve essere veloce, di qualità, dolce ma anche salata. Al Mercato Centrale i posti per cappuccio e brioches non mancano, ma non si tratta di una colazione qualunque. Stiamo parlando di pasticceria pluripremiata e di materie prime d’eccellenza.
La Martesana
Il corner della celebre Pasticceria Martesana, punto di riferimento per la città dal 1966, è diretto da Vincenzo Santoro e offre la sua consueta qualità. Croissant, pasticcini e anche piccoli tramezzini da consumare al Mercato o da portare via magari per affrontare un viaggio in treno con dolcezza.
La sfogliatella napoletana di Sabato Sessa
Nata nel 1930 a Napoli, la pasticceria Sessa è l’icona della città partenopea in quanto a sfogliatelle. Il banco del Mercato è pantagruelico, ricoperto di sfogliatelle dalle classiche a quelle alla crema e al cioccolato. A completare il tutto ci sono krapfen, frittelle e porzioni di pastiere. Sulla parte destra la pasticceria napoletana lascia spazio a quella siciliana fatta di cassatine e cannoli, probabilmente anche per la pasticceria vale il tutto il mondo è paese. Abbiamo assaggiato la pastiera, buona anche se non tra le più avvolgenti che abbiamo provato, e naturalmente la sfogliatella, fragrante e con un intenso sapore agrumato. Abbiamo speso 7 euro, che per due prodotti artigianali di qualità a Milano ci è sembrato abbastanza onesto.
Il pane e i dolci di Davide Longoni
Non ha bisogno di presentazioni il corner di Davide Longoni che propone dolci all’ora di colazione, pizze e focacce all’ora dell’aperitivo e pane appena sfornato a qualsiasi ora. Le varietà di pane sono spiegate in maniera impeccabile dai venditori che raccontano i prodotti con la stessa passione con cui vengono ricercate farine e ingredienti. Acquistiamo un pane di segale tondo dalla crosta croccante e dalla mollica magistralmente soffice e alveolata, spendiamo poco più di 4 euro.
Pranzo e cena
Sui pasti principali all’italiana si aprono magnifici scenari. Il Mercato Centrale è in una location semplice, ma decisamente suggestiva che ci ricorda i mercati coperti spagnoli dove si fa la spesa e si mangia da anni. Una formula di esperienza enogastronomica che qui a Milano forse un po’ mancava. Le alternative per il pranzo e la cena sono molte e spaziano dalla carne al pesce, passando per hamburger e focacce genovesi, empanadas, dim sum, bao e tanto altro. Un po’ scarsa forse la proposta vegana e vegetariana, ma non mancano prodotti di eccellenza come il tartufo di Luciano Savini e la pizza di Crosta.
La pescheria di Andrea Collodi
La pescheria è sicuramente uno degli angoli più colorati e stupefacenti del mercato. Sul lungo bancone ci sono varietà di pesci tra le più pregiate e non manca il pesce povero che negli ultimi anni sta ritrovando il suo giusto posto sulle tavole dei milanesi e sui menù di ristoranti anche stellati. Crudi di mare, aragoste, cefali, rombi chiodati, salicornia e tutto quello che di buono il mare può offrire lasciano spazio a piccoli contenitori di piatti pronti per entrare in forno o in padella. Non mancano i carpacci e il sushi all’italiana. È possibile acquistare il pesce e farselo preparare in loco, ottimo il fritto di paranza.Un filetto di tonno freschissimo pronto da cuocere viene venduto a 10 euro, che ci sembra un prezzo non solo abbordabile per Milano, ma anche vantaggioso.
La carne e i salumi di Fausto Savigni
Il banco della carne di Fausto Savigni è uno spettacolo per gli occhi dei carnivori, il paradiso della carne rossa. Le fiorentine, ancora da tagliare, ci portano per un attimo tra le colline toscane. L’azienda si Sambuca Pistoiese propone anche maiale di Cinta Senese e prodotti sottovuoto da portare comodamente a casa. Anche qui è possibile scegliere il taglio che si preferisce e affidarlo alla cottura degli chef del corner per assaporarli direttamente ai tavoli del Mercato.
La pasta fresca di Famiglia Michelis
Prodotta nei laboratori di Mondovì in Piemonte, la pasta fresca della famiglia Michelis è una pasta di famiglia. Lo si intuisce dalla cura e dalla qualità degli ingredienti. Abbiamo assaggiato le trofie fresche con zafferano, bisque di gamberi, sakura e tartare di gambero rosso. Cremosa e callosa la pasta è servita in una generosa porzione su piatti biodegradabili che rispettano l’ambiente. Abbiamo pagato 15 euro e ci sono sembrati decisamente ben spesi ma si sa: la pasta è sempre la pasta, a qualsiasi ora del giorno.
Le empanadas di Matias Perdomo
Treno in partenza e voglia di spuntino veloce? Da Mercato Centrale c'è spazio anche per una proposta squisitamente street food dal sapore latino come le empanadas firmate dal gruppo Contraste. Spin-off del punto vendita di via San Maurilio del trio stellato Michelin formato da Simon Press, Matias Perdomo e Thomas Piras, il corner propone i tipici fagottini di carne, pesce o verdure cotti al momento per un pranzo agile da portarsi in carrozza, per una merenda al volo o anche per un pranzo o una cena take away.
L’american barbecue di Joe Bastianich
Sarà la scia del successo televisivo di Bastianich o la sorprendente passione dei milanesi per il barbecue (incredibilmente inaspettata anche per noi della redazione), ma il corner dell’american barbecue alle 19 di un martedì di settembre con il Super Salone nel pieno della settimana del design, vantava la fila più lunga. Ci facciamo strada tra la coda e sul bancone compaiono hamburger che sembrano torri. Il profumo di affumicato è irresistibile e si diffonde per tutto il piano superiore del marcato. Sicuramente da provare.
Il bollito e il lampredotto di Giacomo Trapani
Sempre al piano di sopra del Mercato Centrale c’è un piccolissimo angolo dedicato a trippa, bolliti e lampredotto. Per gli amanti delle interiora alla fiorentina questo è il punto di riferimento. L’accento toscano di chi vi servirà non potrà passare inosservato e mangiare un piatto di trippa alla fiorentina o azzannare un panino con il lampredotto chiudendo gli occhi, vi riporterà per un attimo in terre toscane. Fate attenzione a non distrarvi troppo e a consultare gli orari dei treni che ogni tanto compaiono sugli schermi di tutto il Mercato. Sempre che un treno dobbiate prenderlo.
La pizza di Giovanni Mineo e Simone Lombardi
C’è bisogno di presentare la pizza di Crosta? Forse no, ma al corner ce la raccontano così bene che stiamo ad ascoltare quella poesia che conosciamo a memoria come se fosse la prima volta. Le pizze vengono abbattute già stese e condite con la base di pomodoro. Poi vengono farcite e infornate nei grandi forni per poco più di due minuti. Noi assaggiamo l’iconica marinara con mozzarella fior di latte, olive di Taggia, capperi, olive e la scorza di limone grattugiata. Croccantissima e piena di bolle, è impossibile smettere di mangiarla.
Bere (bene e responsabilmente)
Un bicchiere di vino a pranzo o a cena, una birra ghiacciata quando fa molto caldo, un drink ben fatto. Sono tutte occasioni in cui il milanese beve volentieri, ma c’è un momento che è sacro, quello che separa il momento in cui si spegne il pc a quello della cena: l’aperitivo.
La giornata di Milano è scandita dall’ora dell’aperitivo, è il momento preferito da tutti, inutile negarlo.
L’enoteca di Tannico
Troviamo un’accuratissima selezione di vini provenienti dall’Italia e dal mondo. Tutte le etichette sono spiegate e raccontate con cura. Potrete accompagnarle a gloriosi taglieri di salumi e formaggi e godervi l’aperitivo milanese con tutti i vostri sensi.
Il cocktail bar di Flavio Angiolillo
I sorrisi e la competenza che hanno caratterizzato tutte le aperture firmate da Angiolillo e dal gruppo Farmily, li ritroverete anche qui al Mercato Centrale. Il corner è piccolo, circondato da sgabelli su cui, comodamente seduti, potrete farvi raccontare i drink che hanno reso Milano famosa nel mondo della mixology internazionale. I drink sono semplici, comprensibili e perfettamente equilibrati, rispecchiano quello che il mondo del bar sta cercando di spiegare da qualche tempo: meno alcol e più concetto. Sempre bravi!
Gli artigiani e le botteghe del Mercato Centrale di Milano: l’elenco completo
- Il succo e il verde di Cesare Cacciapuoti e Nicolò De Gregorio
- Il mulino di Matia Giardini e Alberto Iossetti
- La pescheria di Andrea Collodi
- Il tartufo di Luciano Savini
- La carne e i salumi di Fausto Savigni
- La pasta fresca di Famiglia Michelis
- Il girarrosto di Alessandro Baronti
- La birreria di Luigi Moretti
- Il pane e i dolci di Davide Longoni
- La cucina di pesce di Ruggero Orlando
- L’hamburger di chianina di Enrico Lagorio
- Il caseificio e il mercatino biologico di Tommaso Carioni
- Il bollito e il lampredotto di Giacomo Trapani
- Il ristorante di Piero e Luca Landi
- La gastronomia genovese di Marco Bruni
- La pizza di Giovanni Mineo e Simone Lombardi
- Il riso di Sergio Barzetti
- Il fish bar di Jérémie Depruneaux
- L’enoteca di Tannico
- L’american barbecue di Joe Bastianich
- I ravioli cinesi di Agie Zhou
- Il cocktail bar di Flavio Angiolillo
- La sfogliatella napoletana di Sabato Sessa
- Il cioccolato e il gelato di Riccardo Ronchi e Edoardo Patrone
- La pasticceria di Vincenzo Santoro
- Le empanadas di Matias Perdomo
- La birreria di Luigi Moretti
- La scuola di cucina di Alessio Leporatti
- I fiori e le piante di Rosalba Piccinni
- Il laboratorio radiofonico di Alessio Bertallot
Tutte le immagini Federica Artina, Claudia Concas