Quali sono le nuove aperture del 2025 a Milano? Domanda d’obbligo a inizio anno, soprattutto per i foodies che amano stare sempre sul pezzo e non vogliono perdere nemmeno un opening. Ci sono locali che hanno inaugurato in sordina a dicembre, pronti per essere scoperti, ma anche attesissime novità in arrivo, magari annunciate da tempo, come il ristorante griffato Louis Vuitton, che inevitabilmente catalizzeranno l’attenzione del mondo gastronomico meneghino nei prossimi mesi. Milano continua a essere attrattiva anche dal punto di vista culinario, come sottolineato dal New York Times, che l’ha inclusa nella lista delle 52 mete da visitare nel corso del 2025 assieme ad altre due destinazioni italiane (il percorso ciclabile Sicily Divide da Trapani a Catania e il Cammino Retico).
Il capoluogo meneghino si sta rifacendo il look in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e sta vivendo un momento d’oro per l’arte e la creatività: dall’appuntamento primaverile con la Design Week, che nel 2025 aprirà gli eventi al pubblico, alla recente istituzione della Grande Brera, un complesso multi sito dedicato all’arte, che include la Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense. Il quotidiano statunitense sottolinea che proprio il quartiere di Brera è in fermento, tra viuzze storiche, ristorantini e spazi di recente apertura come Casa Brera, luxury lifestyle hotel gestito da Marriott International che vede la consulenza dello chef stellato Andrea Berton, inaugurato nella seconda metà dello scorso anno (al suo interno, l'all day lounge bar Living e il ristorante giapponese Odachi). Pronti a pianificare un calendario food ricco di cene, sopralluoghi e indirizzi da provare? Scoprite, qui di seguito, i nuovi ristoranti a Milano e le aperture da non perdere nel 2025. Ecco la nostra selezione.
Ristoranti a Milano: i nuovi indirizzi da provare nel 2025
Lubna

Gli spazi contemporanei di Lubna
Cominciamo da Lubna, un indirizzo che ha aperto i battenti a fine 2024 e che ha già conquistato un riconoscimento: il premio Apertura dell'anno assegnato dalla Guida alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore di Identità Golose. Si definisce un listening restaurant bar e porta la firma del team di Moebius, che con il suo Sperimentale ha da poco conquistato una stella Michelin, nell’edizione 2025 della “Rossa”, mentre sul fronte mixology si è piazzato 38esimo nella lista di The World’s 50 Best Bars 2024. Si trova in via Vezza D’Oglio 14, non lontano dalla Fondazione Prada e dalla Fondazione ICA questo nuovo luogo dalla triplice anima, che - oltre a Lubna - include Magma, uno spazio eventi, e Scaramouche, una galleria d’arte che approda a Milano dopo New York, grazie al gallerista Daniele Ugolini. La proposta? Viene curata dallo chef Enrico Croatti e dal bar manager Giovanni Allario ed è “antica”, ma più attuale che mai: si focalizza, infatti, sul fuoco, sul fumo, sulla brace e sulla cenere. L’intento dei founders di questo nuovo progetto, Alberto Querci, Francesco Sicilia, Lorenzo Querci e Natascia Milia, è quello di creare un vero e proprio contenitore d’arte cosmopolita, dal mood decisamente internazionale.
La realizzazione di una piazza di circa 1200 metri quadrati è stata l’idea del progetto di riqualificazione urbana di questo luogo che a inizio '900 era un deposito di ossigeno, come spiegano Luca e Marco Baldini dello studio di architettura Q-bic di Firenze. “Gli spazi industriali sono vuoti urbani, preclusi alla città. Sia quando sono in attività che quando cessano la loro funzione, sono perimetri inaccessibili”, raccontano. In questo stimolante contesto si colloca la proposta di Lubna, uno spazio dalla forma semicircolare che abbraccia la piazza, dove mangiare, bere e ascoltare musica. Da non perdere la lasagna su brace di legna, preparata secondo la ricetta classica, la cui preparazione incarna un vero e proprio rituale, come spiega Croatti, ma anche la conviviale grigliata mista e i cocktail "sulla brace", preparati con ingredienti che hanno cotti sul fuoco, a partire dalla zucca.
Hatsune Ronin Milano

Hatsune Ronin Milano, nuovo omakase del maestro Katsu Nakaji
Tra gli opening più attesi a Milano c’è quella del giapponese Katsu Nakaji, che dal 16 gennaio è approdato in città. Il maestro di sushi ha aperto l'Omakase Hatsune Zushi al secondo piano di Ronin Milano, il palazzo che omaggia la cultura gastronomica nipponica nel cuore della ChinaTown meneghina. Hatsune, che significa “suono di primavera”, è il nome dello storico ristorante che si trova nel quartiere di Ota a Tokyo, nel palazzo della famiglia Nakaji, dove si tramanda il titolo di “shokunin” da quattro generazioni. Sono solo sette i grandi maestri di sushi al mondo, un titolo che passa di padre in figlio, dopo anni di formazione. Un mix di tecniche antiche e ingredienti scelti renderanno speciale l’esperienza omakase ogni sera a dieci commensali per ogni turno. Appuntamento in via Vittorio Alfieri 17.
Katsusanderia al Mercato Comunale Isola

Katsusanderia, una delle novità all'interno del Mercato Comunale Isola
Dopo la chiusura dello scorso anno a seguito di un’inchiesta su infiltrazioni mafiose, il Mercato Comunale Isola torna a (nuova) vita. Le redini del progetto sono state prese dall’imprenditore romano Paolo Colapietro, fondatore della Food Genius Academy, e già si vedono i primi segni della rinascita di questo spazio storico fondato nel lontano 1946 e riaperto nel 2022 completamente ristrutturato. Tra le novità del mercato coperto di piazzale Lagosta, infatti, segnaliamo l’apertura della Katsusanderia, noto brand milanese (già presente in via Bonvesin de la Riva) dedicato ai mitici panini nipponici, nato dall’incontro tra lo chef Yoji Tokuyoshi e Alice Yamada, entrambi giapponesi di origini ma italiani nell’anima. Protagonisti? I sandwich preparati con il morbidissimo pane shokupan, realizzato secondo un’antica ricetta nipponica: si va dal Katsusando classico, con lonza di maiale fritta, cavolo cappuccio, mayo alla senape e salsa tonkatsu, al Salmon katsusando, con salmone fritto, cavolo viola allo yuzu e mayo all’aneto. Tra le nuove insegne all’interno del mercato, oltre al già presente Mannarino, segnaliamo eDai Fish, pescheria con cucina, e la gastronomia dell’Azienda Agricola Salvaderi.
La Chiatta

La Chiatta: i founder Ugo Torrente e Marco Gulla
Ha aperto a metà dicembre La Chiatta a Milano, un indirizzo completamente dedicato alla cucina di mare. Si trova in via Casale 8, sul Naviglio Grande, e nasce con l’idea di far ritrovare agli ospiti l’atmosfera conviviale e la genuinità della città di inizio Novecento, grazie anche a piatti genuini che vedono protagonisti i prodotti ittici: proposte che si rifanno alla conoscenza del passato, lontane dai trend e dalle mode del momento. Alla regia del progetto ci sono i due fondatori, Marco Gulla e Ugo Torrente, già attivi nel settore da più di dieci anni, appassionati di ristorazione e buona cucina, che hanno voluto creare un format replicabile, con l’idea di aprire anche in altre città. Ogni dettaglio qui rimanda al popolo di barcaioli e lavandaie che abitavano un tempo nella zona dei Navigli: tavoli in ferro, pareti in mattoni, oggetti vintage e fotografie in bianco e nero raccontano la storia del quartiere e della sua gente. Ogni piatto è stato concepito per essere condiviso, con un ventaglio di proposte che vanno dai taglieri di fritto al pesce crudo. La carta vini? Conta oltre 100 etichette, prevalentemente di bianchi, bollicine e rosati, e non mancano vini naturali, orange e una piccola selezione di cocktail.
Bluesquare

Una delle proposte veg di Bluesquare | Foto Punkomat
Ci spostiamo in via Tortona 33, nel cuore del design district di Milano, dove Bluesquare è l’insegna di nuova apertura che ha preso il posto del Botanical Club. Il nuovo concept nasce dall’unione di alcuni dei fondatori di Armonico, il fine-delivery di sushi che si era distinto in zona Isola per la sua offerta curata, e del celebre Blu Beach di Porto Rotondo. Si definisce “a contemporary inn”, una locanda contemporanea, con un’apertura all day long: dalle 10 del mattino fino a mezzanotte (chiusura alle 2.00 nel weekend, quando sono in programma le serate musicali). Tutto ruota attorno al gusto e si traduce in una cucina naturale di ispirazione asiatica, con proposte equamente vegetariane e vegane. Una location dinamica e versatile, che cambia pelle a seconda dell’orario: caffetteria e pasticceria secca all’apertura, un luogo perfetto per lo smart-working, ma anche spazio per la pausa pranzo, con un menu all day, location per aperitivo, cena alla carta e dopocena. Il richiamo al colore blu dell’insegna? Evoca le atmosfere delle vibranti serate in città, quando la musica diventa la protagonista assoluta. Si ispira anche alla piazzetta (square) antistante, che tra qualche settimana verrà allestita con divanetti e tavolini bassi.
Rodrigo Milano

Gli spazi di Rodrigo Milano
Restiamo in via Tortona a Milano, per la precisione in via Savona 11, dove presto arriverà Rodrigo, storica insegna bolognese attiva dal 1949, che ha annunciato di aprire all’inizio del 2025 una sede meneghina. Parole d’ordine? Tortellini e Lambrusco, ma anche ostriche e Champagne. Insomma, un connubio tra anima emiliana e spirito milanese, un intreccio di mood e culture diverse che si incontreranno nel cuore del design district. Ecco allora una location con ristorante, bistrot e cocktail bar a rappresentare una vera e propria finestra su Bologna, con una playlist di piatti tipici immancabili , che celebreranno la tradizione emiliana, a partire dalla pasta fresca fatta a mano dalle mitiche sfogline. Una particolare attenzione verrà riservata al design e agli interni, come hanno anticipato gli imprenditori e fratelli Roberto e Riccardo Capua, che hanno espresso la volontà di portare il progetto Rodrigo a Milano, mixando la concretezza bolognese al fascino meneghino.
VietGnam

Foto courtesy VietGnam
Si definisce il primo locale vocato allo street food vietnamita a Milano VietGnam, nuova apertura in via Savona 15. Qui si viene per ritrovare l'atmosfera dei vivaci e colorati mercati vietnamiti, che pullulano di cibo e di proposte stuzzicanti, da assaporare rigorosamente per strada. Il progetto nasce da un’idea di Thi Thuy Duong Nguyen, classe 1987, nata nel nord del Vietnam, a Hoa Binh, ma che dall’età di 3 anni ha vissuto nel sud, vicino a Da Lat, per poi trasferirsi a Torino nel 2008, poi a Udine, quindi a Milano. Al suo fianco, un team vietnamita e italiano, pronto a proporre una cucina curata ma informale allo stesso tempo. Ecco allora gli involtini in versione fresca (gỏi cuốn), con maiale e gamberi, serviti con salsa alle arachidi, ma anche il bánh mì, il celebre panino del Vietnam, che nasce dalla contaminazione con la baguette francese, farcito con speciali maionese e pâté di fegato di vitello homemade, verdure sottaceto, coriandolo fresco e maiale, pollo alla griglia o polpette grigliate di suino e manzo a scelta. Si può mangiare sul posto (20 posti a sedere) oppure prendere per l'asporto: a voi la scelta.
Saporè di Renato Bosco

Foto Mariarosaria Bruno
Il "pizzaricercatore" veronese Renato Bosco, fresco del Premio Grandi Maestri assegnato dalla Guida alle Pizzerie e ai Cocktail Bar d'autore di Identità Golose, ha annunciato una nuova apertura a Milano. Dopo aver chiuso la parentesi al Mercato del Duomo, in pieno centro, eccolo pronto ad aprire, a metà febbraio, un nuovo Saporè a due passi da Porta Nuova, di fronte al Bosco Verticale e al ristorante Ratanà di Cesare Battisti. Sorgerà, infatti, in via de Castilla 23, accanto alla pasticceria Baunilla, la nuova sede meneghina della pizzeria di Renato Bosco: un'ampia ed elegante location con circa 80 coperti e tavoli all'aperto. Il progetto vede coinvolti gli imprenditori Saverio e Vittorio Borgia, già alla guida di altri noti brand della ristorazione quali Bioesserì e Baunilla. Nel nuovo spazio, oltre alle pizze classiche, si potranno assaggiare tutte le specialità griffate Bosco: dal Crunch al Doppio Crunch, dalla Mozzarella di pane all'Aria di pane. Non vediamo l'ora.
Il ristorante di Louis Vuitton
Dulcis in fundo, ecco l’apertura più attesa a Milano: il ristorante griffato Louis Vuitton. Il primo locale italiano del celebre brand di lusso aprirà presumibilmente nella prima metà del 2025 in via Montenapoleone 2, all’interno di uno storico edificio dell’Ottocento, Palazzetto Taverna Radice Fossati. Non si conoscono ancora i dettagli della nuova apertura siglata dal fashion brand del gruppo LVMH, se non che alla regia della cucina ci saranno i fratelli Cerea, tre stelle Michelin alla guida di Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo). Un esordio col botto, insomma, degno delle altre aperture internazionali griffate Vuitton, che a Bangkok ha chiamato lo chef Gaggan Anand e a Parigi ha affidato la pasticceria al grande Maxime Frederic. Non resta che attendere ulteriori news.