È giunto il suo momento. Il pandoro vuole la rivincita sul panettone in questo Natale 2020. In un anno così difficile, infatti, i maestri pasticcieri si sono dati da fare per mettere a punto o perfezionare le ricette perfette dei propri pandori. Se il panettone artigianale da qualche anno ormai è stato (quasi) completamente destagionalizzato, venendo a rappresentare un vero e proprio banco di prova per i maestri dell’arte dolce e non solo, ecco che il pandoro - tra i dolci di Natale più iconici - inizia ad attirare l’attenzione su di sé.
Originario di Verona, dove ha raccolto l’eredità del Nadalin, un dolce lievitato tipico della tradizione veneta, il pandoro ha avuto una grande fortuna presso i palati che non amano particolarmente i canditi. Ricco di burro, soffice e profumato, non troppo alveolato, se interpretato a regola d’arte può fare facilmente breccia anche nel cuore dei panettone addicted. Una lavorazione delicata, lunga e complessa, quella del pandoro, che richiede una grande abilità. E che, per questo, non viene interpretato da tutti.
Così, dopo avervi suggerito i migliori panettoni artigianali da non perdere a Natale 2020, i panettoni d’autore, griffati da chef e pizzaioli, ecco i pandori da assaggiare quest’anno.
Pandori artigianali da provare a Natale 2020
Il Pandoro di Olivieri 1882
Foto EY Studio
“È giunto il momento di portare alla ribalta il pandoro. Il fatto che sia molto più difficile da realizzare rispetto a un panettone per noi è stata la spinta decisiva, una sfida che abbiamo raccolto e che ha richiesto cinque anni di lavoro e di perfezionamento”, spiega Nicola Olivieri di Olivieri 1882 ad Arzignano, nel Veronese.
Ecco allora un lievitato artigianale ricco ma digeribile, dalla consistenza soffice come una nuvola, molto profumato. I diktat di Olivieri? Materie prime di qualità e assenza di conservanti, aromi e grassi vegetali: lievito madre vivo, limoni canditi artigianalmente e tritati all’interno dell’impasto, bacche di vaniglia Bourbon e Madagascar, farine di grani italiani, zucchero di canna grezzo, burro belga ottenuto per centrifuga e miele di acacia italiano.
Il pandoro di Vincenzo Tiri
Ebbene sì. Anche Vincenzo Tiri, celebre per i suoi panettoni figli di 72 ore di lavorazione, realizzati con tre impasti e tre rinfreschi, ha messo a punto la ricetta definitiva del proprio pandoro artigianale.
“Per farlo - racconta il maestro di Tiri 1957 ad Acerenza (Potenza), che nel capoluogo lucano ha pure aperto una boutique dedicata solo ai dolci lievitati che porta il suo nome - ho utilizzato tre ceppi diversi di lievito madre, incluso uno che ho fatto arrivare direttamente dagli Stati Uniti”. Il risultato? Assolutamente da provare, una vera novità per tutti gli appassionati dei dolci natalizi di alto livello.
Il pandoro di Luigi Biasetto
Il maestro Luigi Biasetto dell’omonima pasticceria di Padova, che nel 1997 era nella nazionale italiana che ha conquistato per la prima volta la medaglia d’oro al Campionato del Mondo di Pasticceria in Francia, è un altro autore di pandori impeccabili.
Compatto e delicato, elegante ed equilibrato, il suo pandoro prende per la gola con delicati sentori di vaniglia che ammaliano il palato, tra morsi scioglievoli e profumati.
Il pandoro di Renato Bosco
Lo conosciamo per la sua pizza, ma anche per l’ottimo panettone che sforna ogni anno in periodo natalizio. Renato Bosco, però, da bravo veronese, nel laboratorio del suo Saporè di San Martino Buon Albergo produce anche fantastici pandori artigianali.
Segni particolari? Ingredienti di qualità selezionati, una lenta lievitazione, colore dorato e profumo di vaniglia, naturalmente.
Il pandoro di Iginio Massari
Colonna portante dell’arte pasticcera italiana, Iginio Massari (che è stato appena insignito delle Tre torte d’oro dalla Guida Pasticcerie del Gambero Rosso 2021) nella sua Pasticceria Veneto di Brescia non si fa mancare il pandoro tradizionale.
Soffice e profumato, la sua bontà si svela tra morsi spolverati da un’impalpabile nota dolce dello zucchero a velo.
Il pandoro siciliano firmato Di Stefano
Dalla maison siciliana Di Stefano per questo Natale 2020 arriva una dolce novità: il pandoro siciliano. Oltre alla versione classica, con zucchero a velo, è infatti disponibile una reinterpretazione tutta made in Sicily dell'antica tradizione veronese del pandoro, nella variante con il cioccolato siciliano in polvere. Morbido, profumato e... golosissimo.
Bonus: il Giandoro della Farmacia Del Cambio
Troviamo a dir poco originale la proposta della Farmacia Del Cambio a Torino, la pasticceria del ristorante Del Cambio, 1 stella Michelin, che vede alla regia lo chef Matteo Baronetto. Il pastry chef di casa, Maicol Vitellozzi, ha messo a punto una novità: il Giandoro. Ovvero? Un pandoro che omaggia il territorio, sviluppato (e confezionato) con la forma di un gianduiotto, il celebre cioccolatino piemontese. Su tutto, una spolverata di cacao e zucchero a velo.