Sin da bambina, ogni volta che in una gelateria leggevo il cartellino "pistacchio di Bronte" mi chiedevo che aspetto avesse una pianta di pistacchi. Soprattutto, però, mi domandavo cosa rendesse questa varietà così unica e speciale. Ecco perché, durante l’ultimo mio viaggio in Sicilia, ho deciso di puntare dritto alle pendici dell’Etna per scoprire qualcosa in più sul cosiddetto “oro verde”, come vengono chiamati i pistacchi di Bronte: la risorsa economica più importante di quel territorio è dal 2009 a marchio Dop (Denominazione di origine protetta) e in seguito presidio Slow Food.

COSA SONO I PISTACCHI DI BRONTE
"La Pistacia vera" è una pianta di origine persiana color smeraldo intenso e raggiunge anche i sei metri d'altezza: a Bronte se ne produce l'1% della produzione mondiale, l'80% viene venduto su mercati non italiani. Uscendo dal paese, davanti a un appezzamento di pistacchi, ho soddisfatto la mia prima curiosità: il suo albero da fusto corto e massiccio assomiglia a quello del fico. Può vivere sino a 300 anni e ha uno sviluppo molto lento: diventa produttivo solo dopo dieci anni. Questo, oltre al fatto che deve essere raccolto a mano scuotendo i frutti raccogliendoli e depositandoli in un telo, giustifica il suo prezzo.

Dei 3500 ettari di coltura specializzata in pistacchi nella zona di Bronte, una parte si trova nel Parco dell'Etna e dà l'80% della produzione regionale. Il pistacchio di Bronte è dolce, delicato, aromatico. Soprattutto è unico, per questo molto apprezzato e richiesto nei mercati europei e giapponesi, per le dimensioni e il colore verde brillante. La sensazione sul palato di un pistacchio di qualità è di grassezza, gusto aromatico leggermente salato con note di resina e un fondo minerale dovuto al terreno lavico su cui cresce.
COME SI PRODUCONO I PISTACCHI DI BRONTE
Tutta Bronte aspetta con ansia, ogni due anni, il mese di settembre per raccogliere il frutto di un lungo e faticoso lavoro. La raccolta dura circa un mese: per trenta giorni il paese è deserto perché tutti - giovani e anziani, studenti e impiegati, donne e bambini - incuranti del caldo, sono nei "lochi" a scuotere i rami, a raccogliere il prezioso frutto, a "sgrollarlo" e a farlo amorevolmente essiccare.
Quando il frutto matura, il guscio diventa bianco. Come abbiamo ricordato, le piante fruttificano ogni due anni. I produttori tagliano le gemme in estate in modo che il raccolto sia più abbondante l'anno successivo. Il prossimo raccolto sarà nell’autunno 2017.
COME SI CONSUMANO I PIASTACCHI DI BRONTE
L'oro verde si consuma sgusciato, salato, ma gode di grande l'adattabilità in cucina e in pasticceria. È usato nell'industria dolciaria soprattutto per preparare torte, paste, torroni, mousse, confetti, gelati, granite.

Sempre più spesso lo troviamo spezzettato nel pesto di stampo meridionale per condire la pasta, nelle farciture di carni e dentro i famosi arancini di riso. Per finire, è utilizzato anche nella preparazione degli insaccati, ottimo nelle mortadelle e nelle soppressate e persino nel settore cosmetico. Il mio modo preferito per gustarlo? Sotto forma di pesto per condire un piatto di spaghetti artigianali n.5. Frullando basilico, aglio, pinoli tostati, pistacchi di Bronte, mandorle, grana grattugiato misto a pecorino, sale. Meglio con un bicchiere di Catarratto fresco seduti su una terrazza affacciata sul mare.
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