E' una delle liste più prestigiose del mondo. Ogni anno, gli esperti e i giornalisti della rivista tecnica Wine Spectator, valutano i vini recensiti durante tutto l'anno per selezionare una top 100 di vini imperdibili, da provare assolutamente. La classifica viene redatta in base ad alcuni parametri: qualità, valore, disponibilità e capacità di emozionare.
La grande notizia è che, quest'anno, il vino migliore del mondo è italiano.
Il vino migliore del mondo per Wine Spactator è italiano
Parla italiano il vino numero al mondo per la classifica 2018 di Wine Spectator: è stato incoronato vincitore il Bolgheri Sassicaia 2015 di Tenuta San Guido che ha ottenuto un punteggio di 97/100.
Secondo l'esperto Bruce Sanderson si tratta di un vino: "Ricco e concentrato, che presenta sentori di ribes nero, mora, violetta e spezie con tocchi di mineralità. Denso ma vivace, strutturato ma equilibrato, con un'acidità vibrante che termina in un lungo retrogusto fruttato". La bottiglia, che unisce i vitigni Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, sarà perfetta se aperta tra il 2023 e il 2042.
Creatore di questo prodigio della natura è il marchese Mario Incisa della Rocchetta, che, come racconta a Wine Spectator la nipote Prisicilla, che ora gestisce la tenuta e che rappresenta la terza generazione: "Stava sperimentando". L'eccezionalità sta nel fatto che, pochi sperimentatori riescono nella propria impresa al primo colpo.
Il vino è stato prodotto da talee di Cabernet Franc prese vicino a Pisa e piantate più in alto su una collina interna, vicino a Castiglioncello. Sebbene il vigneto originale esista ancora, la maggior parte dei vigneti oggi si trova a quote più basse. Nella fase di speriementazione iniziale il vino venne fatto invecchiare in botte e bottiglia per 10 anni, attirando l'attenzione di Piero Antinori, nipote di Mario, che divenne "ambasciatore" del Sassicaia al mondo.
Lo sviluppo del vino si deve all'enologo di Antinori, Giacomo Tachis, che applicò le sue competenze per un bilanciamento diverso dei vitigni: oggi il Sassicaia è tipicamente per l'85% di Cabernet Sauvignon e per il 15% di Cabernet Franc.
Un successo tutto italiano e toscano che - sottolinea sempre Wine Specator - rivela nel 2015 tutti i suoi tratti distintivi che lo rendono un vino unico e imperdibile.
Oggi il Sassicaia di Tenuta San Guido viene fatto fermentare in acciaio e successivamente affinato in botti di rovere francese, con 1/3 di vino nuovo, per 24 mesi. La produzione annuale media è di 10.000 casse e quindi si tratta di un vino ampiamente disponibile.
Tenuta San Guido - credit: Sara Mattews - fonte: Sito ufficiale Wine Spectator
Gli altri vini di Tenuta San Guido
Tenuta San Guido produce altri due vini rossi. Guidalberto è una miscela di Cabernet Sauvignon al 60 per cento a cui si uniscono alcuni giovani vitigni di Sassicaia e Merlot. C'è poi Le Difese, Sangiovese al 40% e il restante Cabernet Sauvignon.
Foto di copertina: la seconda e la terza generazione del Sassicaia insieme. Nicolò Incisa della Rocchetta con la figlia Priscilla manages the estate. Credit: Sara Matthews. Fonte: Sito ufficiale Wine Spectator