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Un ristorante da provare nel 2024? Te lo consigliano 20 chef

Azotea Torino

Foto courtesy Azotea

Un ristorante da provare nel 2024? Te lo consigliano 20 chef

Da Nord a Sud, passando per le isole: abbiamo chiesto a 20 chef e pizzaioli il posto da visitare assolutamente quest'anno. Scopri la mappa con i loro consigli
29 Gennaio, 2024

Spesso a dettare le regole delle prenotazioni dei ristoranti sono i food influencer. Invitati dai ristoratori o dagli chef, consigliano di provare un ristorante raccontandone sui loro canali social ambiente, piatti e conto. Nulla di male, anzi. Questo è diventato uno strumento utilissimo per chi vuole promuovere e fare conoscere la propria realtà, le proprie idee e il proprio stile gastronomico in maniera più veloce e diffusa.

Noi di Fine Dining Lovers abbiamo invece pensato di chiedere a 20 chef e pizzaioli di consigliarci un solo ristorante italiano da provare nel 2024, chiaramente escludendo il loro.

Le risposte hanno toccato tutti gli stili di ristorazione attuale: dalla tradizione ai ristoranti contemporanei, dalle trattorie storiche alle più recenti aperture fine dining e alle novità della scena gastronomica. Ecco dunque la mappa dei ristoranti da visitare nel 2024 consigliati dagli chef. Tieni le posate a portata di mano, inizia il viaggio!

Grow Restaurant

Consigliato da Davide Marzullo (Trattoria Contemporanea)

“Dai social sembra che facciano Noma 2.0 e infatti ero curioso di provarlo pensando che fosse l’ennesimo ristorante in cui acido e amaro sono le uniche chiavi per aprirsi alla comprensione di tutti i piatti. Ho trovato due ragazzi bravissimi, due fratelli che lavorano rispettivamente in sala e cucina. Genuini, semplici, simpatici, dinamici: il minimal è la loro essenza e la caccia scorre nelle loro vene, ho mangiato bene e bevuto bene. Ho passato 5 ore lì dentro e non me ne sono neanche accorto” è così che Davide Marzullo, chef di Trattoria Contemporanea, racconta e consiglia Grow ad Albiate (MB), una realtà nuova che ha tutte le carte in regola per diventare uno dei punti di riferimento della gastronomia contemporanea alle porte di Milano. Biodiversità territoriale, selvaggina, erbe selvatiche, pesce di lago, sono questi gli ingredienti di Grow Restaurant a cui non mancano la conoscenza e l’ispirazione a tradizione e storia.

Contrada Bricconi

Consigliato da Luca Abbadir (La Madonnina del Pescatore)

Luca Abbadir, chef de La Madonnina del Pescatore a Senigallia e da anni in coppia gastronomica con Moreno Cedroni, dice così di Contrada Bricconi: “La mia migliore cena del 2024 che sicuramente si ripeterà nel 2024”. E aggiunge “Michele Lazzarini gioca perfettamente con le acidità e la sua cucina è fresca, leggera e mai monotona. La sia idea della rivalutazione del territorio e il suo dar spazio a piccoli produttori per non perdere certe gestualità è incredibilmente ammirevole”. Il ristorante Contrada Bricconi è un fine dining di montagna dove è possibile gustare le bontà della tradizione sublimate in chiave contemporanea con svariate contaminazioni. Ogni giorno qui si selezionano le migliori materie prime del territorio e per questo il menu può variare quotidianamente in base al reperimento degli ingredienti freschissimi.

Bar Ristorante Paradise

Consigliato da Federico Sisti (Frangente)

“Questo è uno dei miei ristoranti preferiti in Italia” dice Federico Sisti, chef di Frangente a Milano. “È un bar ristorante sulla spiaggia, è stagionale ma fanno una stagione lunga, si mangia ottimo pesce pescato e fa anche una parte di cucina tradizionale e una parte di cucina rivisitata in chiave moderna. Il pesce è top, cantina dei vini è fatta bene e per me è casa. Quando vado lì cerco di arrivare per l’ora del tramonto, mi siedo, faccio l’aperitivo, mi mangio un po’ di crudo di mare e con i piedi sulla sabbia mangio divinamente”. Il Ristorante Paradise a Portoverde di Misano Adriatico è un vero e proprio piccolo angolo di paradiso, immerso nel relax e nella proverbiale accoglienza della costa romagnola. Lo chef, Fabio Ridolfi, rivisita i piatti di mare della tradizione e crea nuovi affascinanti accostamenti di sapori.  

Condividere

Consigliato da Alberto Buratti (Koiné Restaurant)

Alberto Buratti, chef del ristorante Koiné Restaurant a meno di un’ora da Milano, ci consiglia Condividere a Torino dallo chef Federico Zanasi in collaborazione con Ferran Adrià. Buratti dice “è una bella esperienza di gusto, ludica e perfetta per chi è curioso. Abbinamenti vino e sommelier valgono la cena, per non parlare della location unica e dell’accoglienza che si protraggono fino al dopo cena nella zona lounge”. Da Condividere viene esaltata la dimensione umana tipica della convivialità mediterranea, quel mangiare insieme intorno a un tavolo tipico delle domeniche in famiglia. Nel 2020 arriva la prima stella Michelin in questo progetto che ha l’obiettivo continuo di combinare l’eccellenza gastronomica al divertimento per tutti.

La Sangiovesa

Consigliato da Enrico Croatti (Moebius Sperimentale)

“Storia, tradizione, cultura, gusto, location, materie prime, profumi, magia: insomma come diciamo noi romagnoli qui è tanta roba”, è così che chef Enrico Croatti di Moebius Sperimentale ci consiglia l’osteria La Sangiovesa nel cuore di Santarcangelo di Romagna. La Romagna in fiore, la stella e l’amore cui fa riferimento una leggendaria canzone da balera, non è solo quella della costa. C’è tutto un entroterra romagnolo fatto di storia e di tradizioni gastronomiche commoventi. La cucina de La Sangiovesa rispecchia la precisa volontà di portare in tavola piatti d’altri tempi fatti con materie prime squisite e genuine. Gli ingredienti, tutti provenienti da filiera corta, arrivano dalla tenuta della proprietà o da produttori di fiducia che da anni collaborano con il ristorante. Qui ci tengono a precisare che si fa una cucina materna, fatta con l’amore e il rispetto insegnato dalle nonne romagnole.

Balìce Ristorante

Consigliato da Martina Caruso (Signum)

“Con Giacomo si mangia benissimo. È una cucina di tradizione e al tempo stesso moderna. Si parte dall’ingrediente fino ad arrivare al piatto finito, sempre bilanciato e saporito. Per me Balìce è casa.”, queste sono le parole di Martina Caruso, chef patron dell’Hotel Signum a Salina. Attraverso la sua filosofia di cucina, lo chef Giacomo Caravello riesce ad esprimere in ogni piatto il suo percorso professionale, i suoi ricordi e i momenti di vita quotidiana per dare spazio ad un continuo viaggio all’insegna della scoperta. Il menu è ricco di sapori e colori che cambiano insieme alle stagioni e che ripercorrono la strada della tradizione per arrivare alle più contemporanee contaminazioni.

Danì Maison

Consigliato da Roberto Di Pinto (Sine)

Roberto Di Pinto, chef di origini partenopee alla regia Sine Restaurant a Milano, non ha dubbi: per lui il ristorante da provare nel 2024 è il Danì Maison a Ischia, il ristorante dello chef Nino Di Costanzo (due stelle Michelin). Perché? "È un mix di napoletanità, arte e alta cucina: un mio punto di riferimento". 

 

Ristorante Arnolfo

Consigliato da Luca Marchini (L'Erba del Re)

Il Ristorante Arnolfo a Colle Val d’Elsa (Siena), storico due stelle Michelin che vede alla guida Gaetano Trovato, è l'indirizzo suggerito dallo chef Luca Marchini, una stella Michelin a L'Erba del Re di Modena. "In assoluto un piacere per il palato e per l'esperienza", dice. "Una cucina forte, che permea su rigide basi storiche, ma affatto stanca. Un perfetto abbinamento di equilibri tra una tradizione da anni confermata e una visione che guarda avanti. Servizio accogliente, caldo, familiare. Locale straordinario, non solo nuovo, ma veramente bello e avvolgente".

Sejà

Consigliato da Marco Ambrosino (Sustanza)

"Sejà è un locale inaugurato a Procida la scorsa estate da Aniello La Muro, un ragazzo giovane che ha fatto belle esperienze lavorative in Europa ed è rientrato per aprire questo coraggiosissimo ristorante". Così racconta Marco Ambrosino, chef procidano, con una storia simile alle spalle: dopo aver conquistato i palati milanesi al 28 Posti e dopo aver fondato il Collettivo Mediterraneoè tornato al Sud, per dedicarsi al nuovo (bellissimo) progetto di Sustanza, all'interno della Galleria Principe di Napoli, nel capoluogo campano.  

Podere Belvedere

Consigliato da Alberto Quadrio

Podere Belvedere a Pontassieve (Firenze) è l'indirizzo consigliato dallo chef Alberto Quadrio. "Edoardo Tilli qui fa una ricerca incredibile non solo sulla selvaggina e sulla carne, ma anche sul vegetale. È un vero conoscitore della materia prima ed è così estremo che la rende unica!", spiega con grande entusiasmo Quadrio, che nel 2024 tornerà sulle scene con un suo nuovo progetto gastronomico.

 

Azotea

Consigliato da Valentina Rizzo (Farmacia dei Sani)

"Nel 2024 consiglio di mangiare da Azotea a Torino (chef Alexander Robles) dove si fa una cucina nikkei peruviana, buonissima e golosissima. Questo ristorante è anche uno dei pochi posti in cui l'abbinamento cibo-drink ha veramente senso!". Parola di Valentina Rizzo, giovane e talentuosa chef alla guida di Farmacia dei Sani a Ruffano, in provincia di Lecce. "La cucina peruviana in Italia non è ancora esplosa come merita, quindi sono contenta di segnalare un indirizzo dove mangiare qualcosa di diverso".

Ristorante Marcello

Consigliato da Michele Antonelli (GastroBi)

"L'indirizzo che mi sento di consigliare è il Ristorante Marcello a Portonovo, Ancona, dove c'è lo chef Lorenzo Zappi", racconta Michele Antonelli del GastroBi di Villa Musone, vincitore della finale regionale italiana della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-23. "Si tratta di un ristorante semplice, dove ogni volta che vado sto veramente bene: potrei andarci a mangiare tutti i giorni! Qui vi attende Una cucina di pesce semplice ma curata nel dettaglio e nei metodi di preparazione, concentrata sul gusto e molto attenta alle cotture". 

Opificio Cucina e Bottega

Consigliato da Katherine Rios (Nina)

Katherine Rios, chef di Nina a Palestro (PV) e vincitrice italiana del Fine Dining Lovers Food for Thought Award della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-23, consiglia Opificio a Novara. “Una squadra giovane con tanta voglia di fare. I vini naturali accompagnano una cucina fresca e interessante in cui si utilizzano prodotti del territorio provenienti da piccoli produttori. Consiglio Opificio perché il team punta tutto sul lavoro stretto e collaborativo con artigiani e produttori di zona”.

Roteo

Consigliato da Danilo Vella (Bottega Comacini)

“Nel 2024 consiglio di provare il ristorante Roteo, all'interno dell’Hotel Musa Lago di Como, gestito da Matteo Corridori”, dice Danilo Vella, vincitore italiano del S.Pellegrino Award for Social Responsibility della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-23, attualmente chef della Bottega Comacini, un nuovo locale nel centro di Como, accanto al Duomo. “Consiglio Roteo perché ha la vista sul lago, piacevole e rilassante. Il servizio è attento a soddisfare le esigenze dell'ospite, mentre la cucina, tecnica e internazionale, incuriosisce e soddisfa le aspettative”.

Gloria Osteria Milano

Consigliato da Marco Apicella (Ristorante Al Peschereccio)

Gloria Osteria Milano, tra le ultime aperture nel capoluogo lombardo, è l’indirizzo consigliato da Marco Apicella, chef del Ristorante Al Peschereccio di Vedano Olona, in provincia di Varese, vincitore italiano dell’Acqua Panna Award for Connection in Gastronomy della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2022-23. “Si tratta del primo ristorante del gruppo francese Big Mamma in Italia", racconta. "Al centro di questo progetto c’è, neanche a dirlo, l’italianità nel senso più genuino del termine. Qui potrete gustare piatti della nostra tradizione preparati con prodotti selezionati. Nota di merito alla location, sicuramente elegante e fresca, ma non stucchevole”.

Bop Dumpling

Consigliato da Marianna Vitale (Sud)

Si trova a Napoli Bop Dumpling, indirizzo vocato allo street food suggerito da Marianna Vitale, chef del ristorante Sud di Quarto (Napoli), una stella Michelin. "Nessun posto a sedere, ma tanta fila per mangiare: Bop è l’unica insegna partenopea cortocircuito in città. Dumpling, gyoza e tortelli ripieni di tradizione, contaminazione e benessere: le sedute non servono perché Bop fa volare".

Reale

Consigliato da Caterina Ceraudo (Dattilo)

“Per me il Reale di Castel di Sangro è un ristorante importante, assolutamente da visitare”. Parola di Caterina Ceraudo, una stella Michelin nel suo Dattilo a Strongoli (Crotone), che nel ristorante abruzzese di Niko Romito (3 stelle Michelin) si sente a casa. “Ho un bel rapporto con la famiglia Romito, al Reale ritrovo molta armonia nei piatti e, ogni volta che vado, rimango senza parole, perché penso di aver mangiato la cosa più buona in assoluto, e invece quando torno c’è sempre una nuova sorpresa”.

UVA Natural Wine Bistrot

Consigliato da Chiara Pavan (Venissa)

Segnalato da chef Chiara Pavan del ristorante Venissa a Venezia e ambasciatrice della sua cucina ambientale, UVA, a Padova, è come un ritorno alla terra. “Un bistrot dove la carta di vini naturali è tra le più belle del nord Italia. La cucina è molto orientata sul vegetale, sapori decisi e definiti. Prodotti eccellenti e un ambiente sempre molto accogliente. È tra i miei posti preferiti.”, questo il commento di chef Pavan su questo posto che trasforma i sapori della terra in buon cibo a cui non mancano contaminazioni.

Seda Ristorante

Consigliato da Denis Lovatel (Denis pizza di montagna)

Seda si trova a Vittorio Veneto ed è l'indirizzo consigliato da Denis Lovatel, alla regia della storica pizzeria Da Ezio ad Alano di Piave, fondatore di Denis Pizza di Montagna, presente a Milano con due locali. Perché Seda? "Propone cucina di territorio rivisitata in chiave fine dining dallo chef Alessandro Favrin, che ha avuto esperienze in diverse strutture, tra cui il Rosapetra Hotel di Cortina d’Ampezzo, dove ha rivestito il ruolo di executive chef", spiega il pizzaiolo. "Da qualche anno lo ritroviamo impegnato come chef e patron in questo ristorante, dove cerca di coniugare la tradizione del Veneto, che è fatta di trattorie, con una versione più gourmet della cucina locale”. Siamo nel territorio del Prosecco, quindi non manca una particolare attenzione ai vini. "C'è una bella selezione di vini rifermentati, ma ci sono vini da tutta Italia”, precisa Lovatel. “Lo chef Favrin ha una bella mano, crea piatti equilibrati: nella zona dell’Alto Trevigiano, è uno dei migliori”.

L'Ottava Nota

Consigliato da Pierangelo Chifari (Archestrato di Gela)

L'Ottava Nota è un ristorante di cucina creativa che si trova nel centro storico di Palermo ed è l'indirizzo da scoprire nel 2024 secondo Pierangelo Chifari, pizzaiolo alla regia di Archestrato di Gela, che nel capoluogo siciliano ha due sedi (una nel cuore della città e l'altra a Monreale). "All'Ottava Nota si fa una cucina che sa arrivare al cuore", racconta Chifari. "Vladi Farina, chef e patron, puntualmente riesce a sorprendermi con la sua cucina siciliana, ma ricca di contaminazioni", aggiunge. Tra i punti di forza di questo locale, gli ingredienti a chilometro zero e l'atmosfera assolutamente rilassante e seducente allo stesso tempo.