Squadra che vince non cambia. E sicuramente, per l’Italia, il decimo posto conquistato alla finale mondiale dell’ultima edizione del Bocuse d’Or ha rappresentato una grande vittoria: il gradino più alto di sempre su cui è salito il nostro Paese, nell’ambito del prestigioso concorso culinario. Ed ecco l’ultima news: sarà il medesimo Team Italia - capitanato da Alessandro Bergamo, con il coach Lorenzo Alessio e il commis Francesco Tanese - a rappresentare ancora una volta il Belpaese alla prossima edizione del Bocuse d’Or. L’annuncio è arrivato in occasione della conferenza stampa di chiusura della Bocuse d’Or Italy Academy, che si è tenuta il 10 novembre a Villa Gallia, sul Lago di Como, nella terra di chef Bergamo, originario di Mariano Comense.
Bocuse d’Or Europe 2022: il Team Italia
Ecco allora un bilancio sul Bocuse d’Or che si è appena concluso, con uno sguardo al futuro: il 23 e 24 marzo 2022, infatti, si terrà la finale europea del concorso. In attesa del Bocuse d’Or Europe 2022, il team azzurro è stato accolto con calore, per celebrare l’ottimo piazzamento: decima posizione, su 21 squadre provenienti da tutto il mondo. Un traguardo mai raggiunto prima.
Ad accogliere i ragazzi, seguiti dal Presidente della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Pozzulo, spalla e mentore del Team durante tutto il percorso affrontato, i dirigenti della Provincia di Como, la Camera di Commercio di Como – Lecco, e l’Associazione Provinciale Cuochi Como.
Come è stato sottolineato nel corso dell’incontro con la stampa, quello che ha permesso agli azzurri di arrivare così competitivi in finale è stata anche la vicinanza della Bocuse d’Or Italy Academy, del presidente Enrico Crippa (ristorante Piazza Duomo, Alba), del vicepresidente Carlo Cracco e del direttore Luciano Tona, che hanno studiato il vassoio e il piatto presentati in gara alla giuria composta dai migliori chef provenienti da tutto il mondo.
“ll nostro team è composto da diverse persone, oltre a noi. Per questo voglio ringraziare il direttore Tona, il presidente Crippa e il vicepresidente Cracco, e tutto il resto della squadra: Filippo Crisci, Noel Moglia, Graziano Patanè e Andrea Monastero, senza di loro sarebbe stata ancor più difficile”, ha dichiarato Alessandro Bergamo, che ha appena concorso come finalista italiano di S.Pellegrino Young Chef Academy 2019-21, dove si è particolarmente distinto.
Bocuse d'Or: il bilancio italiano
“Grazie anche a tutti gli sponsor che ci supportano. Io personalmente studio il Bocuse d’Or dal 2009, da quando partecipando tra il pubblico della finale mi sono chiesto come mai l’Italia, fiore all’occhiello mondiale per l’enogastronomia, non fosse in concorso. Da lì è nato il mio sogno, arrivare a portare l’Italia in finale e con tutti loro ce l’abbiamo fatta. Non è finita qui però, perché adesso viene il bello: la finale l'abbiamo vissuta, ma il prossimo obiettivo è il podio; continueremo a provarci finché non ci riusciremo”, ha aggiunto Bergamo.
“Abbiamo dimostrato di poter fare bene”, ha aggiunto Lorenzo Alessio. “Da coach del Team Italia mi permetto di dire che possiamo fare ancora di più nelle prossime sfide. Vivere il Bocuse d’Or è come avvicinarsi ad una gara agonistica, bisogna restare concentrati sempre durante tutti i mesi precedenti e ripetere le mosse all’infinito, con o senza cibo in preparazione. A lungo abbiamo eseguito alla perfezione ogni mossa, ogni passo, come dei ballerini in preparazione per il gran finale, ogni giorno la stessa cosa: tornare a provare le mosse. Così ci siamo preparati a vivere quelle 5 ore e 35 minuti che ci hanno portato al decimo posto, senza dubbio un grande risultato, ma vogliamo di più. Ci prepareremo al meglio, pianificheremo tutto e cercheremo di affrontare anche gli imprevisti, che quotidianamente possono starci ma che durante la gara, se si verificano, devono essere risolti a mente lucida, fredda. Voglio che i ragazzi siano pronti a tutto”.
“So di avere un ruolo molto importante in questa squadra: il commis fa in modo che tutto fili liscio, aiuta il candidato ad arrivare preparato il giorno della gara; in oltre 5 ore di gara, sembra che il commis e lo chef stiano affrontando due competizioni diverse, ma in realtà ognuno segue il proprio piano di lavoro, ognuno ha le sue responsabilità”, ha raccontato Francesco Tanese. “Tutto viene svolto ad arte, affinché - al momento del servizio - sia tutto impeccabile ed emerga il lavoro di squadra che è stato fatto”. Ora, non resta che tifare ancora una volta Italia e attendere il mese di marzo per la finale europea del Bocuse d’Or.