Un Capodanno, quello che ci introdurrà al 2021, che ci ricorderemo certamente anche se forse non propriamente per motivazioni positive.
Con tutto il Paese in zona rossa durante le Feste, chi non vuole mettersi ai fornelli si sta organizzando per un Cenone di San Silvestro con i menu dei ristoranti in delivery. E con qualche accorgimento in più, anche il momento del brindisi potrà diventare speciale.
Abbiamo chiesto a Valentino Tesi, Miglior Sommelier Associazione Italiana Sommelier 2019, alcuni facili suggerimenti per il brindisi del 31 dicembre 2020. La sua scelta? Trentodoc, «perchè è l'ideale per le occasioni importanti, con la sua capacità di abbinarsi a una grande varietà di pietanze, sia a quelle semplici che a quelle più elaborate», spiega Tesi.
Brindisi di Capodanno: 7 consigli per servire le bollicine
Quando? A tutto pasto
Usciamo dal cliché delle bollicine soltanto come introduzione alla cena: possono essere consumate nell'arco di tutto il pasto, abbinato a piatti anche molto differenti tra loro. Durante il Cenone possono dunque affiancarsi perfettamente a salumi e formaggi, tortellini in brodo, primi piatti, secondi di pesce ma anche di carne.
Fredde, non freddissime
La temperatura di servizio incide sulle sensazioni olfattive, gustative e tattili e, per questo, scegliere quella giusta equivale a esaltarne le peculiarità e la piacevolezza di beva. La temperatura di servizio ideale delle bollicine di montagna è compresa tra 6 e 8°C per le tipologie brut e millesimato. Per la tipologia riserva la temperatura di servizio può salire fino a 8-10°C, ma anche a 12°C per una riserva importante, evoluta e complessa. Da ricordare che la bottiglia, giunta al tavolo, acquista immediatamente un paio di gradi: bisogna quindi calcolare le tempistiche in modo adeguato.
Nel calice
D'accordo che la dimensione casalinga richiama certa informalità ma si consiglia sempre l'uso del calice, che favorisce la piena diffusione dei profumi. Per degustare al meglio le bollicine di montagna è suggerita una base larga con imboccatura più stretta. In alternativa va bene anche un calice da vino bianco. Ad una riserva si adatta bene un calice da vino rosso; per esaltare la morbidezza e l'acidità di un rosè meglio un calice dai fianchi svasati.
Silenzio, si stappa
Per l’apertura, si posiziona la bottiglia aul tavolo. Una volta tolta la capsula e la gabbietta, si raccomanda di tenere il pollice premuto sul tappo di sughero: la pressione accumulata all’interno potrebbe farlo uscire accidentalmente. Con l’altra mano a supporto, si inclina la bottiglia, afferrandola dalla spalla e ruotandola con delicatezza. La pressione interna deve essere liberata gradualmente con un leggero sibilo, fino ad accompagnare la fuoriuscita del tappo con le mani, senza produrre alcun rumore. Se la bottiglia è stata mossa, è utile inclinarla a 45° prima di aprirla: è il segreto per tenere sotto controllo la produzione di schiuma, effetto delle sollecitazioni.
Non dimenticarsi della glacette
Mantenere la temperatura di servizio ideale significa gustarsi al meglio ogni calice fino alla fine della bottiglia. Per questo è utile portare in tavola una glacette con ghiaccio. Per un risultato ottimale dosare 2/3 di acqua ed 1/3 di ghiaccio. Con un pizzico di sale grosso da cucina la bottiglia si raffredda più rapidamente.
Con i dolci delle Feste va il Demi-Dec
Anche per la fine del pasto abbiamo il nostro calice. Ideale un Demi-Sec, con bollicine più dolci, amabili, dalla marcata rotondità. Ideale in abbinamento alla pasticceria secca, meglio ancora se farcita con noci, mandorle e uvetta. Quindi sì con panettone, pandoro, torrone, biscotti.
E se avanza? Niente spreco
In questo caso è sufficiente richiudere bene la bottiglia con uno stopper e riporla in frigo: sarà perfetta per un brindisi anche il giorno dopo.