Tutti l'abbiamo vista sugli scaffali, in pochi l'abbiamo comprata e utilizzata (o lasciata a vegetare in dispensa), in molti sono arrivati a chiederselo: ma esattamente, cos'è la fecola di maranta?
La polvere bianca, che si usa da secoli nei Caraibi e in Sud America, sta iniziando ad essere conosciuta in Italia, essendo un prodotto 100% vegano e anche gluten free.
COS'È LA FECOLA DI MARANTA
Si estrae da tuberi tropicali, in particolare dalla Maranta arundinaceae, una pianta equatoriale le cui prime tracce risalgono al periodo precolombiano, specialmente presso gli Arawaks, una tribù indigena dei Caraibi da cui deriva il nome arrowroot con cui in inglese si identifica la Maranta.
COME USARE LA FECOLA DI MARANTA
Il suo utilizzo principale è ovviamente quello di addensante. Si scioglie la polvere in un po' d'acqua fredda e si aggiunge agli impasti: per addensare salse oppure zuppe, creare budini e gelati, rendere più friabili le torte.
Attenzione: non va d'accordo con i latticini e perde le proprietà addensanti se scaldata troppo.
AMIDO DI MAIS VS FECOLA DI MARANTA
Si assomigliano nell'aspetto e nelle proprietà: cos'è meglio utilizzare, la fecola di maranta o l'amido di mais, conosciuto anche come maizena? La maranta addensa a una temperatura inferiore e ha un gusto più neutro. Detto questo, le differenze non sono così sostanziali.
Senza voler prendere posizione, però, va inoltre specificato che la fecola di maranta è più digeribile e ha un indice glicemico più basso.