L’emergenza Coronavirus ci ha inevitabilmente reso più smart e digitali. La tecnologia, se da un lato ci ha aiutato a trascorrere il lockdown in un modo più piacevole, tra webinar, dirette Instagram e corsi online, ora può intervenire sensibilmente a migliorare la gestione della Fase 2. Soprattutto per chi lavora nel mondo della ristorazione, alle prese con la riorganizzazione delle attività, tra misure anti-contagio e nuovi modelli di business.
Ecco, qui di seguito, cinque progetti che possono aiutare concretamente la riapertura dei ristoranti, tra start-up, app e nuovi strumenti digitali.
SafeTable, la digitalizzazione personalizzata del menu
Tra le misure anti-contagio suggerite nel protocollo nazionale approvato, c’è l’invito a usare menu digitali o monouso. È nato pensando proprio alle nuove esigenze dei ristoranti SafeTable, uno strumento utile per digitalizzare la carta del proprio locale, senza rinunciare allo stile, rispettando l’immagine coordinata e il mood dell’attività. Un’idea partorita da Matteo Barro, fotografo food e video maker, specializzato nei settori dell’hotellerie e del fine dining, sensibile alle tematiche della ristorazione, assieme alla compagna e socia Eva Offen, mente pratica e razionale.
Come funziona SafeTable? Lato cliente, si tratta di uno strumento che non necessita di tablet o di app da scaricare, ma semplicemente di uno smartphone dotato di fotocamera, per inquadrare un supporto trasparente con QRcode e scaricare la carta. Il menu digitale - che si può personalizzare con soluzioni grafiche e tradurre in dodici lingue - viene realizzato in tempi brevi, grazie a una rete di collaboratori esperti in ambiti che vanno dalla programmazione al web design. Si può scegliere fra tre tipologie di menu: solo testo, con foto della categoria, con foto dei piatti.
Il ristoratore può mandare la propria carta in qualsiasi formato e, una volta pronto, riceve il QRcode, le credenziali di accesso e le istruzioni con video-tutorial. Vengono quindi inviati al ristorante i supporti trasparenti del QRcode, da mettere sui tavoli, oltre a una vetrofania SafeTable con la stampa del QRcode, che permette ai clienti di consultare il menu anche all’esterno del locale.
Il menu può essere aggiornato direttamente dal ristoratore, oppure c’è la possibilità di delegare a SafeTable la modifica. Tra i servizi offerti dalla start-up anche servizi fotografici per i menu, per i siti e la gestione delle pagine social.
The Winesider, organizzazione della cantina smart e vini in conto vendita
Gestione digitalizzata e automatizzata della cantina e vini in conto vendita, in modo da pagare effettivamente solo ciò che si stappa: è quanto consente di fare The Winesider, la foodtech company fondata da Gianni e Giacomo Miscioscia, padre e figlio, che hanno scommesso sull'organizzazione intelligente delle bottiglie, rivedendo il metodo in cui i ristoranti si riforniscono di vino.
Come ripensare in maniera smart la cantina? "Normalmente si spendono almeno 20 mila euro per organizzare una cantina", spiegano i Miscioscia. "Per questo abbiamo pensato al conto vendita, in modo da permettere ai ristoratori di liberare del capitale da destinare ad altro, come la promozione", raccontano. E forniscono anche una consulenza ad hoc per l'allestimento della cantina, compresa la formazione del personale di sala, una carta dei vini che viene automaticamente aggiornata e la digitalizzazione di operazioni come la realizzazione di inventari, ordini e pagamenti, con tanto di dashboard di controllo per verificare i dati di vendita per tenere costantemente monitorato il business.
I vini? The Winesider si avvale di una grande selezione di etichette italiane dedicate al settore Ho.Re.Ca, curata dalla propria squadra di esperti, di cui fa parte anche il sommelier Luca Gardini, Campione del Mondo nel 2010. La carta, naturalmente, viene studiata a seconda del menu e della proposta del ristorante, spaziando dalle etichette più note ai produttori di nicchia. La appa permette di gestire in tempo reale cantina, riducendo il volume di stoccaggio, eliminando il rischio di non disporre di uno dei vini presenti in carta, senza congestionare il magazzino. La start-up continua a potenziare il suo processo di digitalizzazione, grazie al successo ottenuto alla fine dello scorso anno, con oltre cento clienti, tra alcuni ristoranti stellati.
Sonneat, l'app per la gestione digitale del ristorante
Distanza di sicurezza e sanificazione sono le parole d'ordine di questa Fase 2. Ed è proprio pensando alle esigenze che nascono dall'evoluzione dell'emergenza Covid che la start-up italiana Sonneat - fondata da Procolo Casella - ha pensato di fornire servizi ad hoc ai ristoratori. Ecco allora un'app che consente di ordinare, chattare con il personale del ristorante e pagare, evitando contatti fisici con lo staff del locale.
Un supporto tecnologico pensato per essere d'aiuto in questa fase di passaggio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Come funziona Sooneat? Dal proprio smartphone ogni cliente può evitare la coda all’ingresso, accomodarsi al tavolo prenotato, consultare il menu multilingue e le foto del piatto, ordinare, pagare e fare richieste durante tutto l’arco della permanenza nel locale con una chat interna tra clienti e il personale. Inoltre, i clienti possono riservare il posto, pre-ordinare il piatto e indicare l’esatto orario di consumo.
"Abbiamo iniziato a riflettere sui nuovi problemi che il gestore avrebbe incontrato nella fase di convivenza con il virus e abbiamo pensato a come ottimizzare tutte le funzionalità. Abbiamo eliminato i problemi più concreti, dalla coda all’ingresso alla cassa. Ma non solo. Chi dirà al ristoratore quanto riempirà la sala a pranzo e cena? Sooneat anche in questo caso potrà essere un utile alleato per gestire al meglio l’impatto dei costi fissi (personale, magazzino) o dei picchi di affluenza”, spiega Casella.
La start-up continua a evolvere e non si arresta: "Dopo l’implementazione di una serie di tecnologie dedicate alla prima fase Covid-19, Sooneat ha deciso di fare un ulteriore passo avanti, e di dedicare le sue energie alla ripartenza della ristorazione", racconta il ceo. "Nasce così l’iniziativa #Sooneatsolidale, che dà la possibilità, per tutta l'estate, di sottoscrivere il contratto di iscrizione in maniera gratuita. Un aiuto concreto per i ristoratori: la via più veloce e proficua è permettere ai ristoratori di tutta Italia, ma anche esteri, di sottoscrivere il contratto di iscrizione a Sooneat coprendo i soli costi vivi. Il resto, è completamente gratuito".
TAACfatto®, la colonnina per misurare la temperatura corporea
Nel protocollo nazionale relativo alle misure anti-contagio, i gestori degli esercizi sono invitati a misurare la temperatura corporea di staff e clientela (in Lombardia è obbligatorio). Ebbene, durante il lockdown, due imprenditori di Cividale del Friuli, legati al mondo dell'enogastronomia e della tecnologia, hanno pensato di creare uno strumento utileper la rilevazione della temperatura.
Così, Marco Zorzettig, titolare della tenuta La Tunella e Alturis, ha realizzato in collaborazione con Gimmi Bodigoi, titolare dello Studio SBengineering, TAACfatto®. Ovvero? Una colonnina dotata di scanner capace di misurare la temperatura corporea e, nel caso, bloccare l’accesso al locale.
Il dispositivo, che è stato brevettato, consiste in una colonnina alta circa 1,70 metri e larga circa 35 centimetri. "Può essere posta all’ingresso di qualsiasi esercizio pubblico ed è in grado di misurare, in pochi istanti, la temperatura corporea di una persona. Basta solo guardare il display, e in un istante viene rilevata la temperatura. Se quest’ultima risulta inferiore ai 37,5 gradi si visualizza il 'semaforo verde' di libero accesso, ma se è superiore, la macchina trasmette un segnale acustico e luminoso al cliente, ma anche al personale della sala mettendoli 'in allerta'. Inoltre, può essere collegata alla chiusura elettrica delle porte per quei locali che ne sono dotati", spiega Zorzettig.
Lo strumento, pensato anche per evitare all'ingresso dei locali la presenza fissa di un membro del personale, ha un costo base di circa 2.500 euro, che possono essere fatti rientrare tra le spese che beneficiano delle agevolazioni fiscali (detrazione del 50%) previste dalla Legge di Bilancio 2020 in quanto considerata “Dispositivo di Sicurezza”, come ricorda Zorzettig.
Cube Pro, l' "Alexa" dei ristoranti per la gestione intelligente del frigorifero
È stato studiato da Soul k, la prima b2b “food as a service company”, come si definisce. Si chiama Cube Pro e potremmo paragonarlo alla (ormai famosissima) Alexa di Amazon. Di cosa si tratta? Di uno strumento capace di monitorare automaticamente i prodotti a magazzino e trasformare i frigoriferi in strumenti intelligenti, controllabili da remoto: un aiuto concreto nella lotta allo spreco e nella gestione del cibo.
Grazie alla tecnologia RFID, i sensori riescono a leggere ogni pacchetto che entra o esce dal frigorifero, risultando un valido aiutante virtuale. Qualche esempio? Cube Pro avvisa su cosa consumare prima o dopo, aiuta a fare gli ordini, risponde a domande sulla quantità presente o sulla scadenza dei prodotti.
"Nell'ultima versione che abbiamo messo a punto, che sarà la più diffusa, l’assistente è staccato dai lettori che si fissano sopra le porte dei frigoriferi, così da poterne controllare molti con un solo device. Essendo staccato, si può posizionare a piacere, lo chef può fare domande direttamente dalla cucina senza avvicinarsi al magazzino", spiega Andrea Cova, founder e amministratore di Soul K.
A proposito di ripartenza, l'azienda ha da poco chiuso con successo il bando di Lombardia Re.Start, un progetto nato per aiutare i ristoratori di una delle regioni più colpite dal Covid, che prevede un investimento fino ad un milione di euro dedicato a hotel, ristoranti, bar, bistrot e a tutti gli operatori del settore che si trovano nella regione. Un progetto che evolverà, seguendo le esigenze dei ristoratori. Per affrontare al meglio la Fase 2.